Sistema di allerta per terremoti con smartphone Android

A differenza di altri eventi naturali, i terremoti non possono essere previsti in anticipo (il sistema IT-alert viene infatti utilizzato solo per attività vulcaniche, precipitazioni intense e maremoti). A partire dal 2020, Google ha sviluppato una sistema di allerta globale che sfrutta miliardi di smartphone Android. Un articolo pubblicato su Science illustra le caratteristiche e i risultati ottenuti.
Accelerometri come sismografi
Oggi è possibile prevedere dove c’è una maggiore probabilità che si verifichi un terremoto, ma non è ancora possibile avvertire in tempo la popolazione. L’obiettivo è realizzare sistemi di allerta precoce dei terremoti, ma le reti sismiche nazionali sono costose e disponibili solo in alcuni paesi, tra cui Giappone, Cina e Taiwan. In Italia esiste solo sulla linea ferroviaria Napoli-Roma e viene sfruttata per bloccare la circolazione dei treni.
A partire dal 2020 negli Stati Uniti e successivamente in altri paesi, Google ha sviluppo un sistema di rilevazione dei terremoti che utilizza gli smartphone Android. Il sistema ha permesso di rilevare migliaia di terremoti e inviare avvisi a milioni di persone in quasi 100 paesi.
Il sensore che rileva il terremoto è l’accelerometro. Quando uno smartphone appoggiato su una superficie piana rileva una onda P (quelle più veloci che danno origine ai movimenti ondulatori) viene inviato un segnale al server di Google insieme alla posizione geografica approssimata.
Il sistema analizza i dati ricevuti da milioni di smartphone per confermare il terremoto, stimando posizione e intensità. L’obiettivo è avvisare gli utenti dell’arrivo di una successiva onda S (quelle più lente che danno origine a movimenti sussultori e più catastrofici).
Il sistema invia quindi due avvisi agli utenti vicino all’epicentro, uno per i terremoti lievi (simile ad una notifica ma con suono differente) e uno per i terremoti più forti (occupa l’intero schermo con un suono a volume maggiore). Non è necessario installare app aggiuntive perché la funzionalità è integrata nel sistema operativo (nei Google Play Services per la precisione), ma deve essere attiva la geolocalizzazione. Purtroppo, come si può vedere sulla mappa, in Italia non è disponibile.
Da aprile 2021 ad oggi sono stati rilevati oltre 18.000 terremoti tra magnitudo 1.9 e magnitudo 7.8. Sono stati inviati oltre 790 milioni di avvisi per circa 2.000 terremoti. Per il terremoto con magnitudo 7.2 in Turchia di aprile 2025 è stato inviato il primo avviso circa 8 secondi dopo l’inizio della scossa.
La principale difficoltà è stimare la forza del terremoto. Gli utenti potrebbero non essere avvisati in tempo oppure ricevere un avviso per falso positivo (come la metropolitana che passa accanto all’edificio). Gli errori vengono ridotti al minimo proprio grazie ai segnali che arrivano da milioni di smartphone.
Qual è la tua reazione?






