Snam: nel primo Innovation plan 400 milioni investimenti in innovazione entro 2029

Maggio 7, 2025 - 01:00
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Snam: nel primo Innovation plan 400 milioni investimenti in innovazione entro 2029

Snam ha presentato oggi a Milano il suo primo Innovation plan e completa così la strategia del gruppo basata anche sul Transition plan e sul piano strategico. L’azienda di San Donato Milanese guarda al 2035, ma ha degli obiettivi ambiziosi già per il 2029 con 400 milioni di investimenti in innovazione. Il piano è stato introdotto dall’amministratore delegato Stefano Venier che ha evidenziato come l’innovazione sia “da sempre nel Dna di Snam, sin dai suoi primi anni, ma le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lineare, hanno ulteriormente accresciuto l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva”.

L’innovazione passa attraverso una roadmap e con il piano strategico 2025-2029, sono già stati pianificati investimenti in innovazione per 400 milioni di euro, in crescita del 15 per cento rispetto a quelli previsti dal piano precedente. Snam ha adottato un approccio dual-track con 338 milioni per iniziative di proven innovation e 62 milioni in progetti di explorative innovation. Entro il 2035 Snam prevede di investire quasi 30 miliardi di euro, di cui circa 1,8 miliardi dedicati a un progetto più ampio di digitalizzazione, innovazione e iniziative di transizione energetica, pari al 6 per cento del piano di investimenti complessivo. La spesa annua per innovazione e digitalizzazione è prevista al 4 per cento del fatturato. Al centro c’è il programma di innovazione SnamTEC, attivo dal 2018 e articolato in circa 50 progetti. Da qui è nata l’Asset Control Room, una piattaforma digitale che grazie anche all’intelligenza artificiale supporta oltre duemila persone nel monitoraggio e nella gestione data driven, da remoto e su device mobili, di asset fisici e di 47 processi end-to-end. Un ambiente “phygital” in cui gli asset fisici e i dati sono interconnessi senza soluzione di continuità.

Per l’ad questo innovation plan è necessario in “un contesto fragile, fortemente instabile, di cui facciamo fatica ad avere una lettura che va al di là di breve termine” per questo è necessario “trovare risposte rapide, tempestive e in qualche modo pragmatiche”. Venier ha sottolineato che il periodo è “caratterizzato da due fenomeni, quello della digitalizzazione e dello sviluppo dell’intelligenza artificiale da un lato e il processo di decarbonizzazione dall’altro. Sono due processi convergenti e divergenti: ci sono tecnologie che aiutano a ottimizzare l’uso dell’energia da un lato e dall’altro ci sono soluzioni spesso energivore, che stanno facendo crescere la domanda di energia globale in maniera molto spinta”. Presente all’evento anche Claudio Farina, chief strategy and technology officer di Snam, che ha spiegato come innovazione e tecnologia siano “elementi strategici per permettere al settore e alla filiera dell’energia di decarbonizzarsi e di farlo garantendo efficacia, efficienza, economicità e sicurezza delle forniture”. Per questo Snam ha adottato un approccio quanto più possibile “flessibile e multidimensionale”, su due piattaforme, quella “del digitale, per avere i dati buoni, in ordine, nel momento giusto e al tempo giusto” e quella “delle tecnologie di decarbonizzazione, produzione, trasporto, separazione e utilizzo dei ‘gas senza impatto carbonico’ – ha spiegato Farina – Tecnologie meno mature che servono per ridurre il gap e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione”.

Intanto in conferenza stampa l’ad ha ricordato che l’Italia ha interrotto da inizio anno gli acquisiti del gas russo, uno degli obiettivi dall’inizio della guerra. “Sappiamo che le cose per potersi realizzare hanno bisogno di importanti investimenti in infrastrutture, cosa che in questi anni è stato fatto – ha affermato l’ad – ovviamente ogni Paese ha la sua specifica situazione. Per quanto riguarda l’Italia noi già oggi non importiamo più gas russo da 1° gennaio 2025 e con l’avvio del rigassificatore di Ravenna ci siamo creati quel minimo di flessibilità infrastrutturale per far fronte a eventuali ottimizzazioni future”. In vista dell’assemblea del prossimo 15 maggio, Venier si prepara agli ultimi otto giorni da ad e in sala stampa traccia un bilancio. “Ciò che mi rende orgoglioso è il lavoro che si è a fatto con le persone di Snam a servizio del Paese e della sua sicurezza energetica”. Il compito che “avevamo, credo che lo abbiamo assolto sin qui e credo che Snam continuerà anche in futuro in modo assolutamente adeguato ed efficace e anche se possibile anche superiore a quelle che sono le attese”.

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