Stefano Cucchi, processo falso e depistaggi: due condanne e una assoluzione

Due condanne e un’assoluzione: è questo l’esito dell’udienza odierna al Tribunale di Roma, dove il giudice monocratico ha emesso la sentenza nell’ambito del procedimento sui depistaggi e le false testimonianze legate al cosiddetto processo Stefano Cucchi ter.
Caso Cucchi, chi è stato condannato
Il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Perri è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione, mentre il capitano Fortunato Prospero dovrà scontare quattro anni. Assolto invece il maresciallo Maurizio Bertolino rispetto ai fatti contestati. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giovanni Musarò, i tre imputati avrebbero tentato di ostacolare la ricostruzione della verità processuale durante le indagini sui fatti che hanno portato alla morte di Stefano Cucchi, avvenuta nell’ottobre del 2009 dopo il suo arresto.
In particolare, Bertolino era accusato di aver cercato di sminuire il ruolo e le dichiarazioni del luogotenente Massimiliano Colombo Labriola, il quale aveva consegnato agli inquirenti una copia integrale dell’archivio documentale della vicenda. Il maresciallo avrebbe affermato falsamente di non essere mai stato a conoscenza della presenza di quei documenti nell’ufficio dei carabinieri, nonostante risultassero custoditi almeno fino al 2019.
Il giudice, però, non ha ritenuto sufficienti gli elementi per condannarlo. Diversa la posizione di Prospero, le cui dichiarazioni in aula, secondo quanto emerso, avrebbero avuto lo scopo di coprire il maggiore Luca De Cianni. Quest’ultimo è noto per aver accusato Riccardo Casamassima, il carabiniere che con le sue rivelazioni contribuì in modo decisivo alla riapertura dell’inchiesta sulla morte di Cucchi.
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