Sud-Kivu, grida d’aiuto da un massacro dimenticato
Allarme Sud Kivu: voci da un massacro ignorato dall’opinione pubblica mondiale. Le truppe dell’M23/AFC (Alleanza del Fiume Congo), sostenute da truppe ruandesi, hanno dichiarato l’avvenuta conquista di Uvira, seconda grande città, dopo Bukavu, del Sud-Kivu. L’emergenza riguarda la provincia dell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) in preda alla guerra di aggressione insieme al Nord-Kivu. L’agenzia missionaria vaticana Fides riporta la testimonianza da fonti locali che per motivi di sicurezza desiderano non essere citate. Dopo dieci mesi, l’esercito ribelle e invasore è riuscito a sfondare la linea di fronte che le truppe congolesi, sostenute dai partigiani Wazalendo e dalle truppe burundesi, avevano stabilito a Katogota (teatro di un massacro nel 2000 durante la seconda guerra nella Rdc), agli inizi della piana di Ruzizi. I militari burundesi sono rientrati in patria e il resto delle difese congolesi è indietreggiato fino a lasciare la città di Uvira, due giorni prima dell’ingresso degli invasori. In pochi giorni circa 40 mila persone si sono rifugiate in Burundi. La traversata della Piana di Ruzizi è stata una tragedia per le popolazioni dei villaggi lungo la strada, costrette alla fuga dai bombardamenti mediante droni, razzi e bombe di mortaio. E tanti sono stati uccisi durante la fuga ma anche all’ingresso delle truppe d’invasione a Uvira. La città è stata bombardata.

Sos Kivu
Il bilancio ufficiale dell’avanzata, pubblicato dal portavoce governativo, parla di 413 civili uccisi da colpi d’arma da fuoco, granate e bombe, fra cui molte donne, bambini, giovani, famiglie intere. Mancano al conto i deceduti della città di Uvira. Il comunicato segnala anche la fuga da Uvira di circa 200 mila persone. Alcune, finché le frontiere erano aperte, verso il Burundi, altre verso i villaggi a sud, come Baraka (dove si sono rifugiati militari e autorità in fuga da Uvira), Fizi ed altri. Il governo ufficiale si è trasferito a Baraka.
L’intento finale dei nuovi occupanti non è però la città d’Uvira appena presa, ma l’occupazione dell’antico Katanga, a sud, rigurgitante di giacimenti di rame, cobalto e altri minerali. Dunque la prossima tappa da conquistare sarà Kalemie a circa metà lago Tanganika, porta di ingresso al Katanga. Lì ci sono anche gli interessi dell’ex presidente Kabila, la fabbrica di cemento e la materia prima per farlo, che esportava, via Uvira, con i suoi 150 camion in Ruanda, Burundi e Bukavu.
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