Trasformare gli escrementi di elefante in carta per contrastare la deforestazione

Novembre 29, 2025 - 08:00
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Trasformare gli escrementi di elefante in carta per contrastare la deforestazione

Dallo Sri Lanka a Milano, passando per Modena. Una trovata ecosolidale che attraversa Paesi e continenti: una carta interamente realizzata con gli escrementi di elefante. Non lontano dalla basilica di Santa Maria delle Grazie, avvicinandosi il Natale, tutti gli anni la cooperativa Giuste Terre allestisce il Banco di Garabombo, un tendone in cui vige un solo principio: «Il regalo giusto è nelle tue scelte». 

Tra gli scaffali, oltre a cibo, piante e vestiti, tutti in linea con la filosofia del commercio equo e solidale, ci sono anche alcuni prodotti di cartoleria fabbricati a partire dal letame dei pachidermi. «Alla gente piacciono perché sono originali», dice Mario De Lellis, responsabile vendite di Giuste Terre. «Qui a Garabombo abbiamo carta per appunti, ma anche idee regalo diverse dal solito, come i porta-cellulari a forma di proboscide».

Il tendone in zona Pagano, a Milano, apre le sue porte dal 31 ottobre al 6 gennaio 2026. La prima edizione si è tenuta nel 1997, poi una crescita costante fino al 2012, quando il banco è diventato ufficialmente manifestazione tradizionale milanese. Oggi è il mercato natalizio etico e solidale più grande d’Europa.

«Abbiamo iniziato a inserire questi prodotti nel commercio almeno dieci anni fa», racconta Irina Zangari, responsabile Acquisti Artigianato per Giuste Terre. «Riscuotono un certo successo, anche se non sono i classici quaderni per prendere appunti», dice sorridendo. «Le persone sono disposte a pagare qualche euro in più per avere un oggetto che incarna una storia di rispetto ambientale e sociale».

La forza dei prodotti sta nella loro storia, nella passione e nella fantasia di chi li crea, le stesse di cui sono da anni testimoni i membri di Vagamondi. Sono loro gli importatori esclusivi in Italia e i principali fornitori di Giuste Terre. Con sede a Modena, la cooperativa sociale acquista ogni anno grandi quantità di carta di elefante. 

Solo nel 2025 hanno introdotto in Italia più di sessantaseimila pezzi di cartoleria: equivalgono a millesettecento chili di carta, ovvero cinquemila chili e mezzo di sterco. Come spiega Erica Ceffa, una delle socie fondatrici di Vagamondi, a raccogliere, lavorare e creare questi prodotti è Eco Maximus, un’azienda dello Sri Lanka. «La prima volta che ho visitato di persona la loro realtà era venticinque anni fa: avevano solo otto dipendenti. Oggi è un’impresa strutturata e molto presente nel territorio con circa duecento lavoratori». 

Giuste Terre

Ceffa racconta che l’elefante è un animale che mangia moltissimo, ma non assimila quasi niente: significa che tutto quello di cui si nutre viene espulso in poco tempo, in media sedici volte al giorno. Tutto letame che si accumulerebbe senza alcuno scopo, ma che in Sri Lanka hanno deciso di rendere produttivo, valorizzando quello scarto che è considerato inutile per antonomasia. In questo modo non solo si ha a disposizione una riserva quasi infinita di materiale per produrre fogli, ma si evita anche di abbattere alberi.

Oltre a non avere un cattivo odore, questa carta mantiene le proprietà della cellulosa che una pianta possiede naturalmente: tutto grazie alla digestione “difettosa” dell’elefante. Ogni pezzo può avere una consistenza e un colore diversi anche solo per la dieta del pachiderma, per la sua età o il suo stato dentale. Un’unicità che si riscontra in ogni singolo prodotto che dallo Sri Lanka finisce poi tra i regali dei milanesi più curiosi.  

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Redazione Redazione Eventi e News