Troppa plastica nel mondo, Lancet: mille miliardi di euro di spese all’anno per danni alla salute

La rivista Lancet lancia un progetto per monitorare gli effetti delle plastiche sulla salute umana: diversi studi hanno già evidenziato la presenza di microplastiche nei tessuti e nei fluidi corporei umani ed è giustificato un approccio precauzionale. Rischi anche dai roghi, una delle principali fonti di inquinamento atmosferico
Le plastiche sono una delle più grandi minacce per la salute umana. Lo conferma uno studio pubblicato su Lancet che lancia un progetto per monitorare gli effetti delle plastiche sulla salute umana, intitolato ‘Lancet Countdown on Health and Plastics‘, che identificherà e monitorerà una serie di indicatori che documentano l’impatto della plastica e delle sostanze chimiche plastiche sulla salute umana in tutte le fasi del ciclo di vita della plastica.
Mille miliardi di euro di perdite per danni alla salute per la plastica
La plastica causa malattie ed è responsabile di perdite economiche annue legate alla salute pari a 1,5 trilioni di dollari, ovvero oltre mille miliardi di euro. Invade il mondo con oltre 8 miliardi di tonnellate di rifiuti di plastica oggi stimati nel mondo e c’è il rischio di vederne triplicata la produzione entro il 2060.
Mancanza di trasparenza sulle sostanze chimiche presenti nella plsatica
Il progetto nasce dalla collaborazione di esperti del Boston College, della tedesca università di Heidelberg, il Centre Scientifique de Monaco, la Australia’s Minderoo Foundation. Gli autori del lavoro evidenziano i molteplici problemi relativi alla plastica, a partire dalla mancanza di trasparenza riguardo alle sostanze chimiche presenti nella plastica, ai volumi di produzione, agli usi e alla tossicità nota o potenziale, e al fatto che molte sostanze chimiche contenute nella plastica sono associate a molteplici effetti sulla salute in tutte le fasi della vita umana.
Diversi studi hanno già evidenziato la presenza di microplastiche nei tessuti e nei fluidi corporei umani e, sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per comprenderne la relazione con i potenziali impatti sulla salute, è giustificato un approccio precauzionale.
Si stima che il 57% dei rifiuti di plastica non gestiti venga bruciato all’aperto, una delle principali fonti di inquinamento atmosferico nei Paesi a basso e medio reddito.
Per di più, notano gli autori, i rifiuti di plastica possono fornire un habitat per la deposizione delle uova da parte delle zanzare e per la crescita di microrganismi, contribuendo potenzialmente alla diffusione di malattie trasmesse da vettori e alla resistenza antimicrobica.
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