Tutti i popoli vedono la sua gloria

Maggio 5, 2025 - 03:30
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At 5, 27-33; Sal 33 (34); Gv 5, 19-30

Il comandante con gli inservienti condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo». (At 5, 27-28)

Le parole del sommo sacerdote sono quasi costrette all’ironia, portate a riconoscere la miseria del suo comando: la conseguenza del divieto esplicito dell’insegnamento è stata che quell’insegnamento abbia addirittura “riempito” Gerusalemme.
Quale è stata la forza e la gioia della Resurrezione di Gesù, tale da spingere gli apostoli a trasgredire i comandi delle più alte autorità pur di farla conoscere? Quella forza deriva dalla consapevolezza degli apostoli che ciò che insegnano non è semplicemente una loro convinzione, ma che le loro parole sono necessarie come strumento per favorire ciò che loro stessi non erano stati in grado di riconoscere e accogliere.
Quella forza interpella ancora i cristiani, perché chiede di verificare se quanto annunciano non è altro la debolezza delle loro considerazioni, oppure se la loro debolezza è al servizio di una realtà maggiore, che tuttavia ha bisogno proprio di loro per essere conosciuta.

Preghiamo

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

dal Salmo 33 (34)

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia