Un Piano Marshall solare per l’Ucraina: per la ricostruzione il Paese punta sulle rinnovabili

Oggi e domani si svolge a Roma la Conferenza sulla ripresa dell'Ucraina 2025 (Urc2025), un Paese che lotta per liberarsi dall’invasore russo ma anche dal cappio delle fonti fossili, che rappresentano la prima fonte d’introiti usata da Putin per bombardare Kiev.
Con questa consapevolezza, ieri Greenpeace e SolarPower Europe hanno organizzato un side event di alto livello dedicato allo sblocco del potenziale dell’energia solare nella ricostruzione verde dell’Ucraina. L’evento ha riunito politici, investitori ed esperti energetici per discutere di come l’Ucraina possa diventare un Paese leader nello sviluppo dell’energia solare – anche durante la guerra.
Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, ha moderato il confronto cui hanno partecipato Inna Sovsun, deputata della commissione Energia nel Parlamento ucraino; Adil Hanif, responsabile Mercati sostenibili della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers); Gianluca Gramaglia, responsabile Esg di Erg.
L’attenzione si è concentrata sul miglioramento del clima d’investimento per gli impianti solari e i sistemi di accumulo dell’energia, sull’eliminazione dei principali rischi per gli investitori e sulla presentazione delle opportunità offerte dai meccanismi di finanziamento, in particolare attraverso la Eu Ukraine facility.
«La transizione all’energia solare non riguarda solo l’energia pulita. Riguarda l’indipendenza energetica, la resilienza e la speranza per l’Ucraina – spiega André Böhling, co-responsabile del progetto “Ricostruzione verde dell’Ucraina” di Greenpeace – Lo scorso anno a Berlino abbiamo presentato il Piano Marshall solare, un documento con azioni concrete e stime su come quintuplicare il potenziale solare del Paese. Quest’anno a Roma parliamo di come rendere tutto questo realtà. Per sbloccare questo potenziale, è necessario creare condizioni favorevoli per investimenti coraggiosi e lungimiranti, anche in tempi di guerra».
Tutti i partecipanti hanno concordato sul fatto che l’energia solare – in combinazione con smart grid e sistemi di accumulo – debba svolgere un ruolo centrale nella ricostruzione del sistema energetico ucraino. Per raggiungere questo obiettivo è necessario ridurre al minimo i rischi finanziari e rafforzare la cooperazione internazionale.
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