Orso bruno marsicano, un nuovo studio conferma l’unicità della sottospecie a rischio critico estinzione

Uno studio realizzato da ricercatori dell’Università di Ferrara e pubblicato sulla rivista scientifica Molecular biology and evolution della Oxford university press ha approfondito le caratteristiche genetiche della residua popolazione di orso bruno marsicano, confrontando il genoma di questa sottospecie unica con quello di popolazioni di orso bruno in Europa centrale e Nordamerica. Per il Wwf Italia, i risultati evidenziano ancora una volta l’unicità della nostra sottospecie appenninica, che convive con l’uomo nell’Italia centrale da millenni.
Gli orsi bruni marsicani hanno mostrato una ridotta diversità genomica e un maggiore livello di consanguineità rispetto ad altre popolazioni di orso bruno, fattori che aumentano il rischio di estinzione per una popolazione selvatica sul medio-lungo termine. Lo studio ha rivelato, però, anche che la popolazione appenninica di orso, a differenza delle altre analizzate, possiede alcuni geni associati a una ridotta aggressività. Probabilmente la coesistenza con l’uomo nei millenni e la maggiore probabilità di sopravvivere e riprodursi degli individui particolarmente elusivi e non aggressivi hanno “selezionato” e “fissato” queste caratteristiche nell’orso bruno marsicano.
I risultati della ricerca supportano l’ipotesi che l’adattamento al contesto antropizzato abbia dunque promosso cambiamenti comportamentali in una popolazione piccola e isolata da lungo tempo. Questa selezione ha portato nel corso dei secoli ad una riduzione dei conflitti e ha contribuito a diminuire i conflitti e a migliorare la coesistenza con l’uomo, aumentando le probabilità di sopravvivenza fino ad oggi di questa sottospecie unica. L’orso bruno marsicano rappresenta una componente straordinaria del patrimonio naturale italiano, caratterizzato dunque da unicità genetica, ecologica e comportamentale maturata nel corso di millenni di isolamento nell’Appennino centrale.
«Studi come questo testimoniano la peculiarità evolutiva del nostro orso gentile e l’importanza di preservarne l’integrità biologica - afferma Marco Antonelli, zoologo ed esperto di grandi carnivori per il Wwf Italia - Questa sottospecie è oggi classificata come a rischio critico di estinzione, con una popolazione stimata in poco più di 50 individui, una bassa variabilità genetica dovuta all’isolamento e molteplici minacce antropiche che ne mettono a rischio la sopravvivenza».
Investire nella conservazione dell’orso marsicano significa non solo proteggere un simbolo della biodiversità italiana, spiega il Panda, ma anche salvaguardare un pool genetico unico e un ruolo ecologico insostituibile negli ecosistemi dell’Appennino. Sono sempre più urgenti sforzi concreti per mitigare le minacce e permettere l’incremento numerico e l’espansione spaziale della popolazione anche in altre aree nell’Appennino centro-meridionale, sottolinea l’associazione ambientalista che ha lanciato la campagna «adotta un orso bruno» che contribuirà a sostenere il progetto Orso 2×50, che mira a raddoppiare l’areale della sottospecie di orso bruno marsicano e il numero di individui presenti entro il 2050. «Il Wwf Italia lavora da anni per creare una cintura di sicurezza intorno alle zone in cui vive l'orso, ripristinando sottopassi stradali abbandonati e impraticabili per gli animali, distribuendo nuove recinzioni a tutela degli allevamenti, installando dissuasori acustici e ottici che scoraggino gli orsi ad attraversare le strade più pericolose, favorendo la convivenza con le popolazioni locali. Ognuno può fare la sua piccola parte per salvare l’orso gentile dei nostri appennini».
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