Una proposta di legge popolare chiede l’abolizione della caccia e più tutela per la fauna selvatica

Depositata in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione della caccia e il rafforzamento della tutela della fauna selvatica. Parte la raccolta firme digitale per sottoporla al Parlamento
È stata depositata presso la Corte di Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare che punta a vietare la caccia su tutto il territorio nazionale, rafforzare le tutele per specie protette come lupi e orsi, aumentare la superficie delle aree naturali protette e introdurre il divieto di accesso dei cacciatori nei terreni privati.
A promuovere l’iniziativa sono sei associazioni animaliste nazionali – Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa – che, una volta pubblicata la proposta in Gazzetta Ufficiale, avvieranno la raccolta firme digitale sulla piattaforma ufficiale del Ministero della Giustizia.
L’obiettivo è raccogliere oltre 50.000 firme in sei mesi, soglia necessaria affinché la proposta venga discussa in Parlamento.
Il contesto normativo: tra estensione dei permessi venatori e ricorsi europei
L’iniziativa si colloca nel dibattito aperto attorno al Disegno di Legge 1099, presentato al Senato con la firma dei capigruppo di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Civici d’Italia) e annunciato dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida.
Il Ddl prevede, tra le altre misure, l’estensione dell’attività venatoria a nuove aree e stagioni, la caccia nei valichi montani, nei parchi demaniali, l’uso delle reti per la cattura degli uccelli da richiamo e la possibilità per personale armato privato (come guardie giurate) di intervenire in aree urbane.
Con l’approvazione dell’emendamento n. 78-bis (noto come emendamento caccia selvaggia) nella Legge di Bilancio 2023, che consente l’abbattimento di fauna selvatica anche in ambito urbano, l’Italia ha già ricevuto due procedure d’infrazione dalla Commissione europea per presunta violazione della direttiva Habitat (92/43/Cee) e della direttiva Uccelli (2009/147/Ce), che regolano la tutela delle specie selvatiche nei Paesi membri dell’Ue.
Una proposta che chiede un ripensamento delle politiche faunistiche
La proposta di legge punta a introdurre una normativa nazionale che escluda la caccia come strumento ordinario di gestione faunistica, prevedendo alternative ecologiche e non cruente. Tra i punti chiave del testo:
- abolizione dell’attività venatoria su tutto il territorio nazionale
- rafforzamento della protezione per le specie selvatiche minacciate, in particolare lupi e orsi
- estensione delle superfici naturali protette
- divieto di caccia nei fondi privati, anche se non recintati
- divieto di utilizzo di richiami vivi e tecniche di cattura non selettive
Secondo l’indagine più recente condotta da Eurispes, oltre il 76% degli italiani si dichiara contrario alla caccia per fini ricreativi, in particolare nei boschi e nei parchi pubblici, che vengono percepiti come spazi destinati alla fruizione collettiva e alla tutela della biodiversità.
Studi condotti da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) indicano che l’impatto della caccia sulla fauna è aggravato dai cambiamenti climatici, dalla frammentazione degli habitat e dall’urbanizzazione, rendendo la gestione attiva della fauna selvatica una questione sistemica e non risolvibile con l’intensificazione dei prelievi.
Prossimi passi: raccolta firme e attivazione del dibattito parlamentare
La raccolta firme partirà ufficialmente non appena il testo sarà pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia. Ogni cittadino maggiorenne potrà firmare online utilizzando Spid o Carta d’Identità Elettronica.
Le associazioni promotrici hanno annunciato una campagna di comunicazione congiunta per sostenere la partecipazione pubblica e informare sui contenuti della proposta.
Se la soglia delle 50.000 firme sarà raggiunta, il Parlamento sarà tenuto a calendarizzare la discussione del testo. Questo consentirà di avviare un confronto legislativo parallelo a quello già in corso sul Ddl presentato dalla maggioranza, in un momento di ridefinizione delle politiche italiane sulla fauna selvatica e sulla gestione del territorio rurale.
Crediti immagine: Depositphotos
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