Università, Bernini: “A Medicina 30 mila posti in più”

La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, in una intervista al “Tempo” si sofferma su uno dei suoi principali dossier, la riforma di Medicina: “Le risorse ci sono già: 25 milioni nel 2024, 50 quest’anno. E 3 milioni al consorzio Cineca per la piattaforma digitale. Cifre mai stanziate. Perché mai prima d’ora una riforma dell’accesso a Medicina è stata considerata così strategica. Per questo governo l’università è un diritto, non un lusso”. A proposito della riforma di Medicina, spiega come è nata: “Abbiamo risposto a una domanda di equità e libertà. Il vecchio sistema con il numero chiuso e test d’ingresso ha alimentato un mercato milionario di corsi privati, spinto migliaia di studenti all’estero. Abbiamo assistito persino alla compravendita online delle domande. Una giungla”. Quanto all’obiettivo della riforma: “Bisognava cambiare strada e lo abbiamo fatto. A settembre niente test a crocette, accesso libero al semestre aperto e soprattutto studio vero dentro gli atenei. Non più selezione, ma formazione. Una riforma democratica e meritocratica che elimina una barriera d’ingresso. Il talento non va fermato ai blocchi di partenza, ma coltivato dentro le Università”.
Inciderà sul numero dei medici: “E’ un percorso parallelo. Quando questo governo si è insediato, gli accessi erano 14.700. Abbiamo previsto un aumento di 30 mila posti in 7 anni, arrivando a 21 mila l’anno. Ma per il 2025 ho chiesto un ulteriore allargamento di 3.000 posti. A conti fatti, quest’anno ci saranno 24 mila ingressi. A una risposta concreta alla carenza di camici bianchi e alle insostenibili liste d’attesa. Non possiamo occuparci dei malati – continua la ministra – se prima non formiamo bene e specializziamo nuovi professionisti in grado anche di essere al passo con le nuove tecnologie”. La Lega ha proposto un Pdl sulla propaganda islamica nelle scuole: “Scuole e università sono luoghi di conoscenza, non di propaganda. Spazi di libertà, non palcoscenici o arene per scontri ideologici. La libertà di pensiero e di critica non può essere scambiata per libertà di proselitismo, di qualsiasi colore o matrice. Scuole e Università sono e devono rimanere templi di laicità. Sì alla conoscenza, allo scambio dei saperi e delle culture” conclude Bernini.
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