VENEZIA82 – “Mother” di Teona Strugar Mitevska, in Concorso nella sezione Orizzonti, con protagonista Noomi Rapace: “E’ stato bello scoprire la figura straordinaria di Madre di Teresa di Calcutta”
E’ stato presentato a Venezia82 “Mother” di Teona Strugar Mitevska, in Concorso nella sezione Orizzonti, con protagonista Noomi Rapace, insieme a Sylvia Hoeks, Nikola Ristanovski.
Il film si svolge a Calcutta, in India, nell’agosto 1948. Teresa, madre superiora del convento delle suore di Loreto, attende con ansia la lettera che le permetterà finalmente di lasciare il monastero e creare un nuovo ordine in risposta alla chiamata ricevuta da Dio. E proprio quando tutto sembra pronto si ritrova di fronte a un dilemma che ne mette alla prova la fede e le ambizioni, in un momento di svolta importante della sua vita.
“Mi ci sono voluti esattamente venticinque anni per arrivare dove sono oggi e realizzare Mother, un film che rappresenta pienamente me e la persona che voglio essere: audace, coraggiosa e libera. Madre Teresa era una madre, sì, ma per milioni di persone. Era severa, brusca, inflessibile, eppure materna ben oltre la nostra comprensione. Alcuni dialoghi del film sono trascrizioni dirette delle interviste che ho condotto con le ultime suore ancora in vita e testimoni del suo carattere durante la lavorazione di Teresa and I, un documentario che ho girato a Calcutta”, ha dichiarato la regista Teona Strugar Mitevska che ha poi spiegato com’è nata l’idea del film: “L’ispirazione viene dal conoscere Madre Teresa attraverso gli incontri avuti per il documentario. E’ stato bello scoprire questa donna, che è un’icona, una figura immensa, e questo prova che ognuno di noi ha il potere di contribuire a cambiare l’umanità. La santità si correla da vicino all’azione, al fare cose coraggiose. Ero molto perplessa sulla sua posizione sull’aborto. Il diritto di decidere sul mio corpo è fondamentale come mangiare, bere, la questione dell’aborto è stato il modo di capire il suo punto di vista, quello di una suora che ha vissuto novant’anni fa”.
Riguardo la manifestazione che si terrà sabato 30 agosto per dire basta al genocidio in corso a Gaza la regista ha detto: “Madre Teresa sarebbe sotto le bombe ad aiutare le persone. L’umanità, il fare dove sono? Quindi facciamo e doniamo”.
Ad interpretare Madre Teresa è Noomi Rapace: “Mentre facevo la ricerca sono rimasta colpita dalla sua sofferenza interna, dalla sua oscurità e questo si collega ai miei personaggi e a me stessa, il farsi domande, avere dubbi e andare avanti a lottare per quello che si crede. Sono rimasta sorpresa dall’essere umano che ho scoperto e dal suo coraggio. Dobbiamo pensare a quello che succedeva negli anni Trenta e Quaranta e quanto Madre Teresa avesse agito da ribelle come suora insistendo con il Vaticano per creare un istituto per aiutare le persone che hanno bisogno. Nonostante i difetti che tutti abbiamo ha saputo realizzare qualcosa di meraviglioso. Teona è venuta a Lisbona, abbiamo parlato della vita e del perchè fosse importante fare un film su Madre Teresa. Da quel momento abbiamo iniziato un viaggio approfondendo la sua figura e anche noi stesse. Il personaggio che vedere sullo schermo è frutto della ricerca che abbiamo fatto, della lettura delle sue lettere e poi ho cercato di personificare il tutto e lavorato con la regista per oltre un anno. Al primo ciak mi sono lasciata andare e ho deciso che dovesse essere Teresa a guidarmi”.
Silvia Hoeks veste i panni di Sister Agnieszka: “E’ stato un viaggio intenso ma bellissimo. e’ cominciato quando ci siamo incontrati su zoom e ho visto davanti a me questa donna molto forte. Era un momento della mia vita in cui mi facevo domande, sulla maternità, abbiamo lavorato insieme ed essere il set con Noomi e vedere la sua trasformazione è stato incredibile”.
Nikola Ristanovski è Father Friedrich, confidente di Madre Teresa: “Sono orgoglioso e molto grato dell’opportunità di cooperare con queste donne straordinarie. Non c’è nessuna opinione nel mondo che possa escludere le emozioni. Se io fossi un padre, se fossi in un ordine ecclesiastico non potrei dire di no alle emozioni che sono alla base di qualsiasi rapporto empatico. Per me è importante raccontare storie in cui credo. In Mother ciò che è interessante è essere un catalizzatore di un dilemma essenzialmente femminile”.
di Francesca Monti
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