Via il Vagrancy Act: la svolta di Angela Rayner contro la povertà

Il governo britannico ha annunciato un passo cruciale nella sua strategia per affrontare la crisi dei senzatetto: l’abolizione del Vagrancy Act del 1824, una legge che ancora oggi criminalizza il rough sleeping, ovvero il dormire per strada. A guidare la riforma è Angela Rayner, vice primo ministro e ministra per l’uguaglianza sociale, che ha deciso di cambiare radicalmente l’approccio dello Stato verso chi vive in condizioni di estrema vulnerabilità.
Una legge del 1824 ancora in vigore
Il Vagrancy Act, introdotto nel Regno Unito nel 1824, è una legge storica ma ancora attiva, che permette alle autorità di multare o arrestare chi si trovi a dormire in luoghi pubblici o mendicare. Originariamente pensata per gestire la povertà estrema e il vagabondaggio post-napoleonico, questa legge è sopravvissuta per oltre due secoli ed è stata utilizzata in modo sporadico fino ai giorni nostri.
Negli ultimi anni, però, il suo utilizzo è stato al centro di forti critiche. Attivisti, giuristi e organizzazioni caritatevoli sostengono che la norma rappresenti un approccio punitivo verso la povertà, piuttosto che una soluzione alle sue cause profonde. Secondo i dati forniti dalla charity Crisis, tra il 2018 e il 2023 migliaia di persone sono state coinvolte in procedimenti giudiziari per aver semplicemente dormito in strada o chiesto l’elemosina.
L’abolizione annunciata dal governo Rayner si inserisce in una visione più ampia delle politiche sociali, che intendono affrontare l’homelessness come un problema strutturale e non come un reato. In Parlamento, la ministra ha dichiarato: “Nessuno dovrebbe essere trattato come un criminale solo perché non ha una casa. Non è un crimine essere poveri.”
La strategia sociale del governo
L’abrogazione del Vagrancy Act non è una misura isolata, ma parte integrante di una più vasta strategia contro l’emarginazione abitativa. L’obiettivo, esplicitato da Angela Rayner, è quello di eliminare il fenomeno del senza tetto cronico entro il 2030. Per farlo, il governo prevede un aumento significativo degli investimenti in rifugi, alloggi temporanei e programmi di reinserimento abitativo.
Il programma governativo sarà integrato da un piano di supporto sanitario, psicologico e sociale per le persone che vivono in strada. Secondo il ministero per l’Uguaglianza Sociale, molti senzatetto soffrono di condizioni croniche non trattate, come depressione, dipendenze e disturbi post-traumatici, spesso legati a esperienze di violenza o precarietà lavorativa.
Inoltre, il governo intende rafforzare la cooperazione con enti locali, NHS e terzo settore per garantire una risposta capillare e coordinata. L’abolizione del Vagrancy Act diventa quindi anche un simbolo: un punto di rottura con decenni di approccio securitario alla povertà, in favore di un modello più umano e proattivo.
Come sottolineato nel recente rapporto di Shelter, uno degli ostacoli principali per le persone senza fissa dimora è la mancanza di un accesso rapido ed efficiente ai servizi. La decriminalizzazione del rough sleeping permetterà di superare la paura dell’arresto e avvicinare più persone ai programmi di supporto.
Critiche, ostacoli e implicazioni politiche
Nonostante l’ampio sostegno del settore non profit, la decisione del governo Rayner non è priva di polemiche. Alcune forze politiche conservatrici hanno definito la misura “un cedimento alla cultura dell’impunità”, sostenendo che la rimozione di strumenti legali potrebbe generare effetti collaterali, specialmente nei centri urbani ad alta densità.
Anche alcune forze di polizia hanno manifestato preoccupazione, affermando che senza il Vagrancy Act si rischia di perdere uno degli strumenti per gestire l’ordine pubblico nelle aree più affollate. Tuttavia, secondo le dichiarazioni del National Police Chiefs’ Council, l’efficacia della norma è ormai “marginale”, e in molti distretti metropolitani già non viene applicata da anni.
Il dibattito ha aperto una riflessione più ampia sull’approccio del Regno Unito alla povertà estrema e sulle responsabilità delle istituzioni nel costruire un sistema più equo. Come ha dichiarato Angela Rayner alla stampa: “Non possiamo combattere il disagio sociale con l’arresto. Serve empatia, ma anche risorse e volontà politica.”
Alcuni osservatori ritengono che la misura avrà un impatto anche sul posizionamento internazionale del Regno Unito. Diversi organismi ONU e ONG europee hanno criticato in passato l’uso di strumenti penali contro i senzatetto nel paese. L’abolizione del Vagrancy Act potrebbe quindi rappresentare un segnale positivo anche a livello diplomatico.
Cosa succederà nei prossimi mesi
Il processo legislativo per l’abolizione della norma è già in corso e potrebbe concludersi entro l’autunno 2025. La proposta di legge sarà esaminata dalla House of Commons e successivamente dalla House of Lords, ma il governo ha già dichiarato che, in caso di rallentamenti, è pronto ad accelerare con misure straordinarie.
Parallelamente, sono stati stanziati fondi per il potenziamento di circa 300 centri di accoglienza in Inghilterra, Galles e Scozia. Le autorità locali riceveranno linee guida dettagliate su come gestire il post-Vagrancy Act, puntando su programmi di housing first e assistenza personalizzata.
In questo contesto, si attende anche un rafforzamento dell’integrazione tra politiche abitative e sanitarie. Il NHS Englandha annunciato una revisione dei suoi protocolli per migliorare l’accesso dei senzatetto ai servizi primari e secondari, con particolare attenzione alla salute mentale.
Alcune città, come Manchester e Bristol, hanno già sperimentato con successo modelli alternativi, dove il rough sleepingè trattato non come emergenza di ordine pubblico, ma come sfida sociale da affrontare in rete. Queste esperienze faranno da base per la riforma nazionale.
Infine, il governo prevede anche una campagna di comunicazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento di approccio. La narrazione dominante dovrà passare da quella del “problema urbano” a quella della “persona da aiutare”. Un passaggio culturale non scontato, ma essenziale per il successo del piano.
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