Webuild: L’utile netto cresce del 61 per cento nel primo semestre, ricavi a 6,7 miliardi

Lug 26, 2025 - 18:30
 0
Webuild: L’utile netto cresce del 61 per cento nel primo semestre, ricavi a 6,7 miliardi

Ricavi e margini in crescita a doppia cifra per Webuild nel primo semestre del 2025, nonostante lo scenario macroeconomico incerto: l’utile netto è lievitato del 61 per cento a 132 milioni – erano 82 milioni nel primo semestre 2024 – e i ricavi sono aumentati del 22 per cento a 6,7 miliardi, di cui oltre il 65 per cento all’estero. La relazione finanziaria semestrale, approvata dal Consiglio di amministrazione e presentata in call agli analisti dall’Amministratore delegato Pietro Salini e dal direttore generale Massimo Ferrari, dimostra “la resilienza del modello industriale” che “continua a consolidare la propria traiettoria di performance eccellenti con ricavi e margini in crescita a doppia cifra nel primo semestre del 2025, nonostante lo scenario macroeconomico incerto”. L’Ebitda ha raggiunto i 564 milioni, il 38 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la marginalità è pari all’8,4 per cento, in miglioramento di 100 punti base rispetto al primo semestre 2024, la posizione di cassa netta di 275 milioni si conferma positiva per il sesto semestre consecutivo.

I risultati “hanno superato le attese e confermano la solidità e la resilienza del nostro modello industriale e la capacità di Webuild di generare e condividere valore sostenibile in un contesto globale oltremodo complesso e in continua evoluzione”, ha commentato l’Ad Salini. In call con gli analisti, Ferrari ha evidenziato che il gruppo è “in anticipo rispetto agli obiettivi che avevamo rivisto al rialzo pochi mesi fa”. La crescita “è stata trainata dallo sviluppo di progetti chiave in Italia e all’estero, e l’equilibrio delle nostre attività è ulteriormente migliorato, con oltre il 90 per cento dei ricavi provenienti da economie sviluppate, dove esistono regole chiare, stabilità politica e cicli di pagamento più rapidi. Oltre il 65 per cento dei ricavi è generato al di fuori dell’Italia. L’Australia è il nostro secondo mercato più importante, con il 29 per cento dei ricavi. In Medio Oriente e Nord America abbiamo generato rispettivamente il 13 e l’8 per cento”, ha aggiunto Ferrari. Da inizio anno gli ordini acquisti sono arrivati a 6,5 miliardi, raggiungendo oltre il 50 per cento del target per l’anno.

Tra questi ordini ci sono infrastrutture strategiche come il Women and Babies Hospital di Perth, destinato ad essere un nuovo centro specializzato nella cura delle donne e dei bambini in Australia; il prolungamento della Linea C della metropolitana di Roma, importante infrastruttura di mobilità urbana; la costruzione del nuovo polo culturale e commerciale di Diriyah, in Arabia Saudita, che prevede la costruzione di oltre 70 edifici e spazi pubblici; e i lavori di ampliamento e ammodernamento della Interstate 85 nella Carolina del Nord (Usa). Di pari passo, il portafoglio ordini supera i 58 miliardi, di cui circa 50 miliardi relativi alle attività construction, garantendo “ampia visibilità” sui ricavi futuri e rappresentando “una base solida” per il prossimo piano industriale. La pipeline commerciale di circa 85 miliardi è alimentata da importanti investimenti in infrastrutture strategiche per la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, la sicurezza energetica, la crescita demografica e l’urbanizzazione.

Proseguono i cantieri, con avanzamenti significativi in Italia e all’estero, tra cui il completamento degli scavi nel primo lotto della linea Av-Ac Verona–Bivio Vicenza, la posa dei primi binari nel lotto Napoli–Cancello, il posizionamento dell’undicesimo cassone della nuova diga foranea di Genova, il completamento della tratta autostradale I-275 in Florida e del primo segmento di scavo del North East Link a Melbourne in Australia, nonché l’attivazione del secondo lotto del sistema Riachuelo a Buenos Aires, il più grande impianto di trattamento delle acque reflue mai realizzato nella regione. Questi risultati, “insieme a un contesto di mercato ricco di opportunità e alla solidità e qualità del portafoglio ordini, confermano la guidance finanziaria per il 2025, che prevede un ulteriore rafforzamento dei risultati, con ricavi superiori a 12,5 miliardi ed Ebitda maggiore di 1,1 miliardi”. L’obiettivo è continuare a focalizzarsi “sulla generazione di cassa, mantenendo una solida posizione di cassa netta, attesa superiore a 700 milioni”.

Salini, dopo essersi detto “molto soddisfatto per la crescita sostenibile di qualità che stiamo continuando a perseguire a beneficio di tutti i nostri stakeholder e soprattutto a beneficio delle persone che grazie alle infrastrutture che realizziamo godranno di una migliore qualità di vita”, ha evidenziato che la strategia di crescita punta su “investimenti mirati” con oltre 450 milioni di euro nel semestre e da “un impegno costante verso l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle persone che rappresentano il nostro più grande valore, con una competenza ed una passione fuori dal comune”. L’Ad ha poi ricordato i 95 mila occupati a livello mondiale e le ultime 7.500 nuove assunzioni fatti. Inoltre, lato sostenibilità sono stati raggiunti dei riconoscimenti “molto importanti” raggiunti in ambito Esg e finanziario, come il miglioramento del rating da parte di Fitch e con il recente collocamento del nuovo bond a 6 anni. “In questo contesto positivo guardiamo con fiducia ad un ulteriore sviluppo futuro, rafforzando la nostra posizione competitiva a livello globale al servizio delle comunità in cui operiamo”, ha concluso.

Il gruppo guarda ora ai nuovi scenari di crescita negli investimenti in infrastrutture in Europa, derivanti dal nuovo target Nato di spesa militare al 5 per cento del Pil entro il 2035, con l’1,5 per cento destinabile a infrastrutture strategiche. A questo si aggiunge il piano da 500 miliardi varato dal governo tedesco per modernizzare trasporti, istruzione, risorse idriche e infrastrutture esistenti, oltre alle prospettive legate alla ricostruzione dell’Ucraina, con un fabbisogno di investimenti stimato in 500 miliardi di dollari entro il 2033. La pipeline commerciale di breve termine ammonta a 84,7 miliardi e include gare presentate e in attesa di aggiudicazione per oltre 11,4 miliardi e gare in fase di preparazione per 26,2 miliardi. Webuild evidenzia come in Italia lo sviluppo infrastrutturale si concentri su due direttrici principali che vanno oltre le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, “da un lato, il potenziamento dei trasporti con progetti strategici come l’ampliamento delle linee ferroviarie ad alta velocità (ad esempio, la Salerno-Reggio Calabria) e l’espansione delle linee metropolitane nelle principali città; dall’altro, il rafforzamento delle reti idriche e energetiche, il rifacimento di impianti idroelettrici e la costruzione di nuovi ospedali e stadi. A ciò si affianca la possibilità, nell’ambito degli obiettivi Nato di spesa militare, di destinare l’1,5 per cento del Pil a infrastrutture a doppio uso, con un potenziale di circa 30 miliardi di euro di investimenti annuali”.

Leggi anche altre notizie su Nova News

Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp

Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram

L'articolo Webuild: L’utile netto cresce del 61 per cento nel primo semestre, ricavi a 6,7 miliardi proviene da Agenzia Nova.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia