Wimbledon, la protesta dei residenti contro l’espansione

Giugno 20, 2025 - 13:00
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Wimbledon, la protesta dei residenti contro l’espansione

Il prestigioso torneo di tennis di Wimbledon, simbolo di eleganza e tradizione, si trova oggi al centro di un acceso dibattito cittadino. Un gruppo di residenti ha raccolto oltre 200.000 sterline per contrastare i piani di espansione dell’All England Lawn Tennis Club (AELTC). Il progetto prevede la costruzione di un nuovo stadio con 8.000 posti, oltre a decine di campi in una zona verde protetta: il parco di Wimbledon Park. La questione ha già assunto rilevanza nazionale, intrecciando temi ambientali, legali e identitari.

Un progetto milionario e le sue conseguenze ambientali

La proposta dell’AELTC include la trasformazione di circa 75 acri di parco storico, precedentemente acquistato dalla società nel 1993, in un nuovo complesso sportivo. Il piano, approvato dal Merton Council, ha sollevato critiche da parte di ambientalisti e residenti, preoccupati per l’impatto sul Wimbledon Park, classificato come Grade II– nel Register of Historic Parks and Gardens.

Il parco, che ospita alberi centenari, fauna selvatica e aree ricreative pubbliche, verrebbe in parte recintato, riducendo l’accesso della comunità. La costruzione di 38 nuovi campi da tennis comporterebbe l’abbattimento di alberi e la cementificazione di vaste superfici.

Secondo il comitato civico Save Wimbledon Park, il progetto metterebbe in pericolo uno degli ultimi polmoni verdi della zona, già afflitto da pressione urbanistica. Sulla loro pagina ufficiale è possibile consultare i dettagli tecnici dell’opposizione.

I residenti raccolgono 200.000 sterline per una battaglia legale

Il gruppo Save Wimbledon Park ha lanciato una campagna pubblica raccogliendo oltre £200.000 in pochi giorni, grazie a donazioni di residenti, appassionati di tennis e attivisti ambientali. I fondi serviranno per sostenere una battaglia legale al Planning Inspectorate, l’ente che valuterà il ricorso.

La decisione finale spetta infatti al Segretario di Stato per il Dipartimento per la Pianificazione e le Comunità. Il passaggio è diventato necessario dopo il rifiuto della proposta da parte del Wandsworth Council, che ha giurisdizione su parte del terreno coinvolto. Ora il destino del progetto si gioca a livello governativo.

Tra i sostenitori della campagna figurano numerosi ex atleti e personalità locali, ma anche membri della London Gardens Trust, che ha avvertito dei pericoli per l’equilibrio ecologico dell’area.

Le ragioni dell’AELTC: modernizzare Wimbledon

Dal canto suo, l’All England Club afferma che il progetto porterà vantaggi a lungo termine: posti di lavoro, miglioramento delle infrastrutture e apertura del parco alla comunità per 11 mesi l’anno. L’obiettivo, secondo i vertici dell’AELTC, è quello di “elevare Wimbledon allo stesso livello di Roland Garros e US Open” in termini di capacità organizzativa e strutture moderne.

Il sito ufficiale del torneo (wimbledon.com) riporta le dichiarazioni del presidente Debbie Jevans, che difende l’investimento multimilionario come parte integrante della visione per il futuro del tennis britannico.

Tuttavia, molti residenti contestano la narrazione: le promesse di accesso pubblico, dicono, non compensano l’impatto paesaggistico e sociale.

Un sito patrimonio storico e la clausola vincolante del 1993

Un elemento chiave dell’opposizione riguarda l’accordo di acquisto del terreno firmato nel 1993, che prevedeva l’utilizzo esclusivo per fini ricreativi pubblici. Alcuni avvocati sostengono che la costruzione di strutture permanenti e a pagamento violerebbe quella clausola.

Il Friends of Wimbledon Park, un altro gruppo civico, ha chiesto un’indagine formale su come il progetto possa coesistere con l’accordo vincolante. Il timore è che venga stabilito un pericoloso precedente per altre aree verdi di Londra.

Un approfondimento sul contratto originario e le implicazioni legali è stato pubblicato anche dal Times.

Impatto urbanistico e pressione sui trasporti

Oltre all’ambiente, le preoccupazioni riguardano anche il traffico e l’affollamento. Durante il torneo, Wimbledon attira centinaia di migliaia di visitatori. Espandere l’area significherebbe un ulteriore incremento della pressione su strade, metropolitana e linee ferroviarie locali.

Il Transport for London ha segnalato che le infrastrutture esistenti, specialmente la District Line, rischiano il sovraccarico nei periodi di punta. Le associazioni dei residenti chiedono quindi garanzie sul potenziamento dei collegamenti pubblici.

Un caso simbolico per l’equilibrio tra sport, sviluppo e ambiente

La controversia si sta trasformando in un caso emblematico per Londra: fino a che punto lo sviluppo sportivo può giustificare l’uso di spazi verdi protetti? È un tema che tocca non solo Wimbledon ma molti altri quartieri della capitale, sempre più stretti tra necessità economiche e salvaguardia ambientale.

In un’intervista alla BBC, i portavoce delle campagne civiche ribadiscono che la battaglia non è contro il tennis, ma per difendere un bene pubblico irrinunciabile.

Il governo si trova ora di fronte a un dilemma delicato: approvare un progetto economicamente strategico o rispettare le voci della cittadinanza?


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Redazione Redazione Eventi e News