Addio oceano segreto: su Titano c’è una colossale distesa di ghiaccio e fanghiglia

Per anni Titano, la luna più grande di Saturno, è stata considerata uno dei luoghi più promettenti del Sistema solare nella ricerca di ambienti potenzialmente abitabili. L’idea di un vasto oceano globale nascosto sotto la sua crosta ghiacciata ha alimentato studi, ipotesi e missioni future. Oggi però quella visione viene messa seriamente in discussione. Una nuova rilettura dei dati raccolti dalla sonda Cassini suggerisce che sotto la superficie di Titano non si estenda un oceano continuo di acqua liquida, ma piuttosto un interno molto più denso, freddo e “fangoso”.

L’analisi si basa su misurazioni effettuate oltre dieci anni fa, durante la lunga permanenza di Cassini nel sistema di Saturno. All’epoca, le deformazioni della luna causate dall’attrazione gravitazionale del pianeta erano state interpretate come la prova indiretta della presenza di un oceano sotterraneo: una massa liquida avrebbe permesso alla crosta di flettersi più facilmente lungo l’orbita ellittica. Rivedendo però quegli stessi dati con modelli fisici aggiornati, gli scienziati si sono accorti che qualcosa non tornava. I numeri non combaciavano più con l’ipotesi di un oceano profondo e uniforme.

Un elemento chiave è il ritardo con cui Titano risponde allo “stiramento” gravitazionale di Saturno. La deformazione massima, infatti, non coincide con il momento di massima attrazione, ma arriva circa 15 ore dopo. Questo dettaglio, trascurato in passato, è risultato decisivo. Un interno più viscoso, simile a una fanghiglia ghiacciata piuttosto che ad acqua libera, richiede più energia per deformarsi e reagisce più lentamente, un po’ come succede mescolando il miele invece dell’acqua.

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE