Almasri, fermato in Germania il suo “socio” nella milizia Rada Al Buti: su di lui pende un mandato della Cpi

In Libia è noto a tutti come Al Buti, ma il suo nome di battesimo è Khaled al Hisri. Ai vertici della milizia Rada assieme al generale Almasri, il criminale libico prima arrestato all’alba del 19 gennaio scorso a Torino e poi liberato dal governo italiano dopo 48 ore con un volo di stato per Tripoli, Al Buti è stato arrestato dalle autorità tedesche in Germania.
A darne notizia è oggi il quotidiano Avvenire: sul generale libico pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale per gravi crimini umanitari commessi nel Paese del Nordafrica, situazione di fatto identica a quella che portò al fermo in Italia di Almasri, che assieme al sodale controlla l’aeroporto di Mitiga e i centri di detenzione dei migranti.
Al momento Al Buti si trova in stato di fermo in Germania, l’arresto è avvenuto mentre Al Buti si trovava a Francoforte. Secondo quanto riferisce Avvenire è già pervenuta alle autorità tedesche la richiesta di estradizione della Corte con sede all’Aia. La sua eventuale consegna alla Cpi potrebbe scatenare un terremoto politico e diplomatico sull’asse Tripoli-Roma-Bruxelles, portando luce sui rapporti tra i governi europei e le autorità libiche a proposito della gestione dei flussi migratori e dei soldi che l’Ue consegna a Tripoli per impedire ai migranti di intraprendere i pericolosi viaggi per raggiungere in particolare le coste italiane.
Solamente due giorni fa, ricorda il quotidiano della Cei, il governo di Tripoli aveva cancellato le immunità funzionali attribuite al generale Almasri, che rimane ricercato dalla Corte penale internazionale e su cui pende un mandato di comparizione della procura di Tripoli, dove più volte è stato minacciato di arresto e trasferimento all’Aia.
+++ #Libia Esclusiva @Avvenire_Nei +++
Fermato il “socio” del generale #Almasri. Si troverebbe in Germania dove potrebbe essere estradato davanti alla Corte penale internazionale. Si tratta di Khaled al Hisri, detto “Al Buti”. @nelloscavo @Avvenire_Nei https://t.co/qHp3WjfKej— nello scavo (@nelloscavo) July 17, 2025
Sull’arresto di Al Buti è intervenuto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni, tirando in ballo proprio il comportamento tenuto dall’esecutivo di Giorgia Meloni rispetto al suo sodale Almari. “Siamo davvero curiosi di vedere come si comporteranno a Berlino, e se seguiranno il vergognoso comportamento avuto dai ministri Nordio e Piantedosi, e dal sottosegretario di palazzo Chigi Mantovano nei confronti del trafficante libico”, le parole del co-leader di AVS.
Toni durissimi anche dal capomissione della Ong Mediterranea Luca Casarini, che sottolinea come “se c’è la volontà di trovare e consegnare alla giustizia i responsabili di gravissimi crimini contro l’umanità commessi in Libia, è possibile farlo”, con chiaro riferimento alla gestione della vicenda Almasri dell’esecutivo italiano. Per Casarini la milizia Rada, di cui Al Buti è uno dei capi riconosciuti assieme ad Almasri e Abdoul Raouf Kara, “è uno uno degli attori utilizzati dall’Italia e dall’Unione Europea per il ‘contenimento delle partenze di migranti”, ma che in realtà cela semplicemente “una banda criminale individuata come tale dalla giustizia internazionale”.
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