ANCORA UN’ESTATE, in prima visione su Cielo venerdì 13 giugno, alle ore 21.15

Venerdì 13 giugno, alle ore 21.15, per il ciclo “Cannes Mon Amour”, in prima visione assoluta su Cielo, “Ancora Un’Estate”, film diretto da Catherine Breillat e presentato in concorso al Festival di Cannes 2023. Dopo dieci anni di silenzio, la regista francese torna con un’opera controversa, potente e profondamente umana, capace di suscitare turbamento e riflessione.
Al centro della storia c’è Anne, interpretata da Léa Drucker, un’avvocata esperta in diritto minorile, stimata e rispettata nel suo ambiente. È sposata con Pierre (Olivier Rabourdin) ed è madre di due bambine. La sua vita familiare, scandita da una serenità apparente, viene sconvolta dall’arrivo di Théo (Samuel Kircher), il figlio diciassettenne di Pierre, nato da una relazione precedente. Théo è un adolescente inquieto, spigoloso, eppure fragile. Nel silenzio rovente dell’estate, tra sguardi, gesti ambigui e tensioni represse, tra Anne e Théo nasce una relazione proibita, destinata a sconvolgere gli equilibri della famiglia e a scardinare l’identità stessa della protagonista.
Catherine Breillat costruisce con precisione un dramma morale, psicologico e sensuale che esplora i confini del desiderio, della colpa, dell’abuso di potere. La figura di Anne è ambigua e disturbante: madre e amante, protettrice e manipolatrice, vittima e carnefice. La narrazione si sviluppa con crescente inquietudine, in un’atmosfera sospesa, dominata da silenzi, piccoli scarti emotivi e tensioni sotterranee che emergono senza bisogno di essere urlate. Nei panni di Anne, Léa Drucker offre un’interpretazione straordinaria, trattenuta e complessa, sorretta da uno sguardo che lascia trapelare il conflitto interiore di un personaggio che, pur consapevole della gravità delle sue azioni, sembra spinta da una pulsione più forte di qualsiasi razionalità.
La regista indaga i territori controversi della sessualità, della trasgressione e del potere nelle relazioni intime. Il film è anche una riflessione amara sulla fragilità delle strutture familiari, sul ruolo dell’autorità femminile e sulle conseguenze emotive che derivano dal negare una relazione amorosa clandestina. L’ambiente borghese in cui si muove la storia, con la sua apparente compostezza, diventa il teatro ideale per mostrare il crollo delle maschere e delle convenzioni.
Presentato in concorso a Cannes, candidato nel 2023 a quattro Premi César e nel 2024 a quattro premi Lumière – tra cui Miglior Regia, Miglior Attrice, Miglior Promessa Maschile e Miglior Adattamento – “Ancora Un’Estate” segna il ritorno maturo e provocatorio di una delle voci più audaci del cinema europeo contemporaneo. È un film che non cerca facili condanne né giustificazioni, ma che accompagna lo spettatore nei territori scomodi dell’ambiguità, della responsabilità e del desiderio. Un’opera che interroga, disturba e costringe a guardare ciò che spesso preferiremmo ignorare.
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