L’innovazione sociale nei territori fatta coinvolgendo 12mila adolescenti

Lug 3, 2025 - 06:30
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L’innovazione sociale nei territori fatta coinvolgendo 12mila adolescenti

A Fondazione Eos – Edison orizzonte sociale hanno scelto la sala azionisti dello storico Palazzo Edison a Milano per presentare il Bilancio sociale 2024. Il racconto «di come siamo cresciuti nel nostro percorso dal 2021», ha esordito la direttrice della fondazione Francesca Magliulo nell’introdurre l’incontro e il video che ha reso evidenti e in immagini alcuni risultati ottenuti. 

Sala azionisti di Palazzo Edison a Milano durante la presentazione del Bilancio sociale

Stiamo parlando di 30 progetti in tutta Italia che hanno coinvolto nel triennio 12mila ragazze e ragazzi, con un finanziamento diretto di oltre 3 milioni di euro. A tre anni dall’avvio delle attività, la Fondazione di Edison impegnata in iniziative sociali nei territori in cui l’azienda opera si è posta in prima linea nell’abilitare innovazione sociale e trasformazione culturale vantando una solida rete fatta di persone, associazioni, enti del Terzo settore e partner con cui ha saputo generare  valore, in linea con la strategia di Edison per una transizione più equa e sostenibile. 

Il percorso e i risultati

«Risultati di cui siamo orgogliosi», ha continuato  Magliulo ricordando tutto nacque da una domanda scomoda fatta nel periodo del Covid «Come potevamo fare di più per la comunità» rendendosi subito conto che quelli che avrebbero avuto più bisogno sarebbero stati i ragazzi.

«Da  quella domanda si è sviluppato un piano d’azione che ci ha portato vicino a migliaia di adolescenti»  ha continuato Francesca Magliulo. «Un percorso da cui abbiamo imparato tante cose: l’alleanza sistemica con le associazioni, il dialogo aperto con le istituzioni, l’approccio flessibile con le comunità. Ma soprattutto abbiamo capito che non si può creare un mondo  a misura di adolescenti senza adottare il loro sguardo. Per innescare il cambiamento bisogna cambiare punto di vista. E noi abbiamo scelto quello dei ragazzi e delle ragazze che abbiamo  incontrato, che abbiamo ascoltato, accogliendo le loro istanze e prendendoci cura dei loro pensieri. Dando loro fiducia. E da qui è partita la rivoluzione»

Francesca Magliulo, direttrice di Fondazione Eos

Nel presentare il nuovo Bilancio sociale 2024 Fondazione Eos ha ripercorso i risultati del suo  primo triennio: sei regioni raggiunte, 4mila membri delle comunità educanti (familiari, insegnanti,  educatori) e oltre 500 operatori impegnati nei progetti, più di 1.000 colleghi di Edison coinvolti. Risultati che mettono in luce la capacità di Eos di attivare persone e territori, con l’obiettivo di  migliorare la qualità della vita degli adolescenti in diversi contesti, anche quelli più vulnerabili. È per  loro che Eos ha dato vita a spazi di ascolto e azione, in grado di offrire opportunità concrete di  crescita e nuove visioni sul futuro, generando così forme concrete di impatto sociale, dentro e fuori  l’azienda.  

Obiettivo un impatto replicabile

«I risultati ottenuti ci rendono orgogliosi e soprattutto ci proiettano già in una nuova fase della Fondazione, impegnata  nel rendere duraturo e replicabile il suo impatto, condividendo i benefici con tutti gli attori del  territorio», ha aggiunto il presidente di Fondazione Eos, Nicola Monti.

Prima di introdurre Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta nonché presidente della Fondazione Minotauro di Milano che ha dialogato con Francesca Magliulo, portando una riflessione sulla relazione tra adolescenti e adulti oggi, si sono potuti vedere alcuni dei progetti sviluppati.

Come il filone della rigenerazione urbana e sociale ispirata a Calvino e in particolare a una frase che è stata ricordata: “(…) cercare di saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, dargli spazio” da Le città invisibili

L’inclusione e lo sviluppo sociale sono stati posti al centro anche attraverso progetti che integrano lo sport, l’educazione alle relazioni e la cultura  come strumento di espressione e coesione.

Tra i progetti spicca “Traiettorie Urbane”, progetto triennale articolato lungo sei quartieri di Palermo, con l’obiettivo di trasformarla in una città più a misura di adolescente, più ricca di opportunità di crescita sociale e di partecipazione. O anche, il  progetto “Criscito” a Napoli, pensato per creare una infrastruttura sociale all’interno del  popolare Borgo di Sant’Antonio Abate, basata su servizi e spazi di prossimità a servizio della comunità e per dare nuove opportunità a bambini e ragazzi del quartiere.

È stato anche ricordato che la fondazione si è dotata di una Policy di Child Safeguarding, un documento essenziale di gestione, ma soprattutto di cultura dell’attenzione ai minori, che rafforza l’impegno della Fondazione nella prevenzione di ogni forma di abuso, sfruttamento, violenza o negligenza nei confronti  di bambini e adolescenti.  

Solo nell’ultimo anno, Eos è riuscita a coinvolgere 6mila adolescenti. Un risultato frutto  anche della partecipazione delle persone Edison, che la fondazione si impegna a coinvolgere  attivamente. Ne è un esempio “Good idea”, la call to action nata per rafforzare la spinta al  volontariato e l’orientamento all’impatto sociale delle persone di Edison, che hanno proposto e  realizzato progetti di volontariato nei territori in cui sono presenti. 

Il nuovo piano triennale

Con il nuovo piano triennale 2025-2027, Eos intende consolidare il modello tracciato valorizzando la legacy, la replicabilità e la sostenibilità nel lungo periodo dei progetti, in modo da attivare cambiamenti concreti e duraturi nelle comunità. Elemento  concreto di legacy progettuale è la costituzione di comunità energetiche a impatto sociale nei  territori e con i partner coinvolti nei progetti della fondazione, un’eredità tangibile con effetti di  lungo termine. O ancora, la creazione di un’impresa sociale under30, finalizzata alla gestione di  servizi per l’industria creativa e turistica, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio territoriale e  replicare alcune delle esperienze progettuali più efficaci. 

L’ambizione è creare ecosistemi generativi che si alimentano della condivisione delle competenze di tutti gli attori in gioco, che stimolino il senso di inclusione e  di appartenenza alla comunità e che portino i giovani ad acquisire metodo e autonomia necessari a  replicare i progetti, contribuendo a costruire dall’interno una comunità più aperta e ricca di  opportunità. 

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