Scilla, l’opposizione contro l’impianto Edison: ‘Favazzina non si tocca’

Lug 7, 2025 - 19:30
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Scilla, l’opposizione contro l’impianto Edison: ‘Favazzina non si tocca’

comune scilla

In questi giorni, a Melia, sono in corso prove di carotaggio su alcuni terreni privati che sembrerebbero riguardare il progetto di impianto di accumulo idroelettrico mediante pompaggio ad alta flessibilità proposto da EDISON S.p.A. Un’iniziativa che, se portata avanti, rischia di avere un impatto devastante su uno degli angoli più preziosi e fragili del nostro territorio.

“Come consiglieri comunali di minoranza – dichiara la Capogruppo Santagati – riteniamo doveroso e urgente portare all’attenzione delle istituzioni e della cittadinanza l’estrema invasività dell’opera. Il progetto, che prevede la realizzazione di un impianto industriale di enormi dimensioni in un’area ad alta valenza paesaggistica e ambientale, potrebbe compromettere irreversibilmente l’ecosistema di Favazzina, Melia, Solano e Scilla alterando l’equilibrio naturale, la vocazione turistica della zona e la qualità della vita dei residenti”.

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“A fronte delle attività tecniche già in corso – peraltro avviate senza un’informazione trasparente alla cittadinanza, continua Santagati – chiediamo con forza al sindaco del Comune di Scilla la convocazione immediata di un consiglio comunale straordinario interamente dedicato alla questione “Impianto Edison”. Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere nel dettaglio il progetto, i rischi connessi e le reali motivazioni che lo renderebbero, a nostro avviso, incompatibile con il nostro territorio. Chiediamo inoltre il coinvolgimento attivo della Prefettura di Reggio Calabria, affinché venga attivato un tavolo tecnico e siano garantite trasparenza, legalità e tutela dell’interesse pubblico per bloccare il procedimento che sul sito del Ministero risulta fermo a gennaio 2024 con una richiesta di integrazioni. Non possiamo dimenticare che Favazzina è già stata svenduta in passato a Terna e SNAM, subendo la realizzazione di opere invasive (cavi, tubature, condotte e infrastrutture industriali) che hanno deturpato l’ambiente senza alcuna ricaduta positiva per la comunità locale. Nessun beneficio tangibile, nessun ritorno occupazionale, miglioramento dei servizi, azzeramento dei costi della bolletta elettrica. Per non dimenticare che ancora nelle nostre case servono le bombole del gas per cucinare ed avere l’acqua calda: insomma solo un territorio martoriato e sempre più marginalizzato, incalza la Capogruppo di Scilla Mediterranea. Alla luce di tutto ciò, chiediamo con forza alla maggioranza di chiarire in Consiglio Comunale quali siano oggi le intenzioni politiche e amministrative in merito all’impianto Edison, soprattutto considerando che lo stesso sindaco, in campagna elettorale, si è pubblicamente espresso contro questo progetto. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti e di schierarsi, senza ambiguità, dalla parte del territorio e dei cittadini”.

Appello alla mobilitazione pacifica

Conclude la Capogruppo Scilla Mediterranea Carmen Santagati:

“Invitiamo, infine, la cittadinanza tutta, le associazioni, i comitati e gli enti a una mobilitazione di massa, pacifica ma determinata, per salvaguardare il nostro territorio da un ennesimo scempio ambientale. È giunto il momento di dire basta alla svendita del nostro paesaggio, alla trasformazione dei luoghi in funzione esclusiva degli interessi economici di pochi. Favazzina merita rispetto, tutela e valorizzazione – non cemento, trivelle e speculazioni”.

Carmen Santagati
Giuseppe Mangeruca
Consiglieri comunali di minoranza, Scilla Mediterranea

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Redazione Redazione Eventi e News