Anta Sports cresce ancora nel primo semestre (+14,3%): così la Cina sfida Nike e Adidas

Anta Sports continua la scalata, avvicinandosi sempre di più a diventare la terza forza dello sportswear dopo i giganti Nike e Adidas. A confermarlo sono i dati relativi ai primi sei mesi dell’anno, che vedono il primo produttore di articoli sportivi in Cina – colosso a cui fanno capo, tra gli altri, i brand Fila e Anta e che è il maggiore azionista di Amer Sports (in portfolio marchi come Arc’teryx, Salomon e Wilson) – archiviare un fatturato di 38,5 miliardi di yuan (circa 5 miliardi di euro al cambio attuale) e una crescita del 14,3%, superando così la stima degli analisti di 38,1 miliardi di yuan. Come si legge nel report finanziario, per il gruppo si tratta del dodicesimo anno consecutivo di crescita, che consolida la leadership sul mercato cinese.

Nel complesso, il risultato segue la scia positiva del 2024, chiuso a quota 70,8 miliardi di yuan (9 miliardi di euro). Per dare un’idea, Puma ha salutato il 2024 con un fatturato di 8,8 miliardi di euro, mentre Lululemon ha chiuso a 10 miliardi di dollari. In particolare, Anta cavalca ora l’entusiasmo per gli sport all’aperto in Cina dopo la pandemia: un fenomeno che, complice anche la scarsa distribuzione pre-Covid, ha dato una spinta anche a marchi più internazionali come On, Adidas e Lululemon.

Entrando nel dettaglio dei conti del gruppo, il marchio Anta ha generato 16,95 miliardi di yuan, con un incremento del 5,4%, superando la media del settore. Ancora più brillante la performance di Fila, che ha raggiunto 14,18 miliardi (+8,6%), oltre le attese del mercato. Ma il vero exploit arriva dagli altri marchi del portafoglio, che hanno segnato un balzo del 61,1%, a 7,41 miliardi.

Accanto ai risultati di Anta, e nonostante i consumatori cinesi continuino a preferire i marchi nazionali, le ultime trimestrali restituiscono un quadro vivace per il mercato sportswear in Cina. Nel Paese asiatico Lululemon ha registrato crescite a doppia cifra (+46% nell’ultimo trimestre del 2024 e +22% nel primo quarter del 2025), mentre Adidas ha segnato l’ottavo trimestre consecutivo in positivo (+13 per cento). Ancora più marcata chiaramente la spinta dei brand di casa Amer (Arc’teryx, Salomon, Wilson), con ricavi in crescita del 23% nel primo trimestre 2025. Anche il marchio svizzero On ha consolidato la propria presenza, con vendite più che raddoppiate in Asia (+120 per cento).

Di fronte ai competitor, qual è dunque la ricetta del colosso cinese? Offrire una gamma di prodotti multibrand che spaziano dal mercato di massa ai consumatori premium. I suoi marchi di nicchia dedicati agli sport outdoor, tra cui Descente e Kolon Sport, hanno registrato una crescita robusta nonostante i prezzi elevati.

Come ricordava Bloomberg in occasione dei dati sul full year, la società ha firmato nel 2023 un accordo di sponsorizzazione quinquennale con la star dell’Nba Kyrie Irving, precedentemente sotto contratto con Nike. Il deal avrebbe contribuito a sostenere l’aumento delle vendite dei modelli da basket Kai 1 in Nord America. Inoltre, alla base dei risultati positivi, aggiungeva la testata, ci sarebbe “un implacabile appetito interno per i prodotti Anta” il che avrebbe sostenuto il marchio di abbigliamento sportivo “nel contesto del più ampio rallentamento dei consumi in Cina”.

Sul fronte strategico, il gruppo ha completato l’acquisizione del brand tedesco Jack Wolfskin, affiancando un nuovo management team e preparando un piano di rilancio triennale-quinquennale basato sui valori identitari del marchio.

Parallelamente, Anta ha siglato una joint venture con la fashion company sudcoreana Musinsa, dando vita a “Musinsa China”, di cui detiene il 40 per cento. La nuova realtà sarà focalizzata sullo sviluppo del brand Musinsa Standard e sull’apertura di negozi multibrand a insegna Musinsa Store nel mercato cinese.