Avengers: Doomsday, perché Robert Downey Jr. ha detto sì alla Marvel
Quando i Marvel Studios hanno annunciato ufficialmente il ritorno di Robert Downey Jr. nell’universo cinematografico dei supereroi, molti fan hanno provato una sensazione di déjà-vu. Le voci circolavano da tempo e indicavano un possibile rientro dell’attore simbolo del MCU per i capitoli conclusivi della Saga del Multiverso. Quello che non era stato previsto, però, era il cambio di identità: niente Tony Stark, bensì Victor Von Doom, uno dei villain più iconici della storia Marvel.
Iron Man, del resto, ha trovato una chiusura definitiva in Avengers: Endgame, uscito nel 2019 dopo oltre dieci anni di successi che avevano trasformato il MCU in un colosso globale. L’introduzione del multiverso aveva comunque alimentato le aspettative di un ritorno, magari sotto mentite spoglie. Downey Jr., più volte, aveva smentito qualsiasi ipotesi di rientro, rendendo la notizia ancora più sorprendente.
Il nuovo film, Avengers: Doomsday, rappresenta una svolta narrativa e produttiva. Il progetto nasce anche come risposta a una fase complessa per la Marvel, segnata da incassi inferiori alle attese e da un cambio di rotta forzato. In origine, infatti, il grande antagonista doveva essere Kang, interpretato da Jonathan Majors, ma le vicende giudiziarie dell’attore hanno spinto lo studio a ripensare l’intero arco narrativo. Non a caso, Doomsday era inizialmente noto come “The Kang Dynasty”.
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