Banksy e i Piranhas al nuovo London Museum

Agosto 28, 2025 - 16:30
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Banksy e i Piranhas al nuovo London Museum

Nel cuore di Londra, dove l’arte di strada si intreccia con la storia secolare della città, un’opera di Banksy ha conquistato un posto di rilievo destinato a durare nel tempo. Si tratta di Piranhas, installazione apparsa improvvisamente nell’agosto 2024 e subito riconosciuta come uno degli interventi più significativi dell’artista di Bristol. Dopo aver attirato folle di curiosi a Ludgate Hill e poi al Guildhall Yard, l’opera è stata destinata a una nuova collocazione permanente: il London Museum, la nuova incarnazione dell’ex Museum of London, che aprirà ufficialmente nel 2026 presso lo storico Smithfield Market. La scelta di includere l’opera nella collezione segna una svolta importante: per la prima volta una grande istituzione londinese accoglie un lavoro di street art contemporanea accanto a testimonianze millenarie della capitale.

L’opera Piranhas e il progetto del 2024

Piranhas nasce come parte di una serie di nove opere realizzate da Banksy nell’agosto 2024, tutte dedicate al mondo animale. In questo caso, l’artista ha scelto una cabina di guardia della polizia risalente agli anni Novanta, situata a Ludgate Hill, per trasformarla in un gigantesco acquario popolato da famelici piranha. Il contrasto tra l’austerità della cabina e la vitalità minacciosa dei pesci evocava riflessioni sulla sorveglianza, sul potere e sulla precarietà delle strutture di controllo urbano. L’intervento, come spesso accade con Banksy, era tanto ironico quanto inquietante, capace di suscitare reazioni diverse: dalla curiosità dei passanti alla discussione critica sulla funzione dello spazio pubblico.

L’opera, confermata autentica dallo stesso artista attraverso i suoi canali ufficiali, ha attirato migliaia di visitatori nei giorni immediatamente successivi alla sua comparsa. Tuttavia, a differenza di altri lavori rimasti esposti alle intemperie e al rischio di vandalismo, Piranhas è stata rimossa e protetta dalla City of London Corporation, che ha deciso di esporla temporaneamente presso il Guildhall Yard. Qui, dietro barriere di sicurezza, è rimasta visibile fino a quando non si è scelto di destinarla a un futuro più stabile, garantendo la sua conservazione.

Non si trattava di un episodio isolato. Nella stessa serie comparvero anche un caprone, un rinoceronte, due elefanti con le proboscidi allungate, tre scimmie sospese a un ponte e un lupo che ululava da una parabola satellitare. Molte di queste opere furono vandalizzate o rimosse in breve tempo, ma Piranhas riuscì a sopravvivere intatta e oggi rappresenta l’unico esemplare di quella serie ad avere trovato posto in una collezione permanente.

Dal Guildhall al London Museum: una nuova casa per Banksy

La decisione di trasferire Piranhas al London Museum è stata accolta con entusiasmo dagli esperti e dai cittadini. Il museo, che fino al 2022 era noto come Museum of London e aveva sede a London Wall, è oggi al centro di un ambizioso progetto di rilancio. Con un investimento di 222 milioni di sterline stanziato dalla City of London Corporation, la nuova sede a Smithfield Market diventerà uno dei poli culturali più importanti d’Europa, con l’obiettivo di accogliere oltre due milioni di visitatori l’anno e generare più di 1.500 posti di lavoro.

L’opera di Banksy si inserisce in questo contesto come simbolo della contemporaneità. Se la collezione del museo abbraccia già reperti che spaziano dai graffiti romani fino agli oggetti della Londra vittoriana e contemporanea, l’arrivo di Piranhas amplia la prospettiva, includendo la street art tra le testimonianze ufficialmente riconosciute della storia urbana. Come ha spiegato il capo curatore Glyn Davies, questa acquisizione consente di raccontare un arco temporale ancora più ampio: dai segni lasciati dai Romani fino alle nuove forme di espressione artistica che animano le strade di oggi.

Per la City of London Corporation, si tratta anche di un gesto politico e culturale. “Banksy ha fermato i londinesi mentre camminavano quando quest’opera è comparsa nella City”, ha dichiarato Chris Hayward, presidente della Corporation. “Portandola al London Museum, non solo proteggiamo un frammento unico della storia della City, ma aggiungiamo un’opera che diventerà una delle attrazioni principali del museo” (BBC News).

Street art e istituzioni: un dialogo possibile

L’ingresso di Piranhas in un museo rappresenta un passaggio cruciale nel rapporto tra la street art e le istituzioni culturali. Da sempre considerata un’arte effimera, nata per le strade e per il confronto diretto con lo spazio urbano, la street art è stata spesso percepita come incompatibile con le logiche di conservazione museale. Banksy stesso, nel corso della sua carriera, ha ironizzato più volte sulla musealizzazione delle sue opere, sostenendo che l’arte urbana perde parte del suo significato quando viene estratta dal contesto originale.

Eppure, il destino di molte delle sue creazioni dimostra l’opposto: i lavori lasciati in strada rischiano di essere distrutti, vandalizzati o rivenduti illegalmente, mentre quelli trasferiti in spazi protetti possono sopravvivere e continuare a comunicare con il pubblico. Il caso di Piranhas sembra rappresentare un compromesso virtuoso: nato in strada, ma destinato a essere custodito come parte della memoria collettiva di Londra, non solo come opera d’arte ma come documento sociale e culturale.

L’ingresso al London Museum consente inoltre di inserire Banksy in una narrazione più ampia, accanto a reperti che testimoniano secoli di vita urbana. Così come i graffiti romani raccontano i pensieri e le emozioni degli abitanti di Londinium, Piranhas offre uno spaccato della Londra contemporanea, fatta di sorveglianza, ironia, critica sociale e fascinazione estetica. In questo modo, il museo diventa non solo custode del passato, ma anche interprete del presente.

Il London Museum come nuovo polo culturale

Il trasferimento dell’opera coincide con la trasformazione del Museum of London nel London Museum, un cambiamento che va ben oltre il nome. La nuova sede a Smithfield Market è parte di un progetto urbanistico e culturale che punta a ridisegnare la geografia culturale della capitale. La scelta di collocare il museo in un luogo carico di storia, come l’antico mercato delle carni, risponde alla volontà di legare il futuro della città alla sua memoria.

Secondo i piani, il London Museum offrirà spazi espositivi più ampi e tecnologicamente avanzati, in grado di ospitare non solo collezioni permanenti ma anche mostre temporanee di respiro internazionale. L’arrivo di Piranhas è solo il primo passo di una politica più ampia che intende aprire il museo alle forme d’arte contemporanea e alle voci emergenti. Non più soltanto un archivio del passato, ma una piattaforma dinamica che riflette le trasformazioni culturali della città.

Il progetto, sostenuto dal Mayor of London e dalle istituzioni culturali britanniche, mira a rafforzare l’immagine di Londra come capitale mondiale della creatività. Secondo le stime ufficiali, il nuovo museo sarà in grado di attrarre non solo turisti, ma anche studenti, artisti e ricercatori, generando un impatto culturale ed economico duraturo (London Museum).

Una nuova icona per i londinesi

L’inserimento di Piranhas nella collezione del London Museum rappresenta, infine, un gesto simbolico nei confronti dei cittadini. Banksy è un artista che ha costruito la sua fama proprio nel rapporto diretto con il pubblico urbano, senza mediazioni. Vedere una sua opera in un museo significa poterla osservare con più calma e riflettere sul suo significato, ma anche riconoscere che la street art non è più relegata ai margini, bensì accolta tra le espressioni ufficiali della cultura contemporanea.

Per i londinesi, l’opera diventa un patrimonio condiviso, un frammento della loro città che ha saputo catturare un momento preciso della sua storia. Per i turisti, sarà una nuova icona da scoprire accanto alle collezioni storiche del museo. Per gli studiosi e i critici, rappresenta un’occasione per interrogarsi sul futuro della street art e sul suo rapporto con le istituzioni.

In questo senso, Piranhas non è solo un’opera di Banksy, ma un ponte tra due mondi: quello della strada e quello del museo, quello dell’effimero e quello della conservazione, quello del presente e quello del futuro.


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