Bilancio comunale, votate le delibere spinose: tassa sui passeggeri, riduzione Imu e aumento Irpef

Genova. I primi tre scogli sono stati superati, non senza difficoltà, ma la maratona di votazione del bilancio previsionale del Comune di Genova – quattro giorni di sedute dalle 9 alle 20, l’ultimo dei quali a oltranza – è appena iniziata.
In attesa di discutere i quasi 900 ordini del giorno depositati dalla maggioranza e (soprattutto) dall’opposizione, oggi sono state approvate le tre delibere che costituiscono le principali novità della manovra dell’amministrazione Salis.
Il programma oggi prevedeva quindi l’aumento dell’addizionale Irpef e l’addizionale sui diritti di transito (la “tassa sui passeggeri delle navi”) – votati con il solo sì della maggioranza – e la riduzione dell’Imu sui canoni concordati, delibera votata all’unanimità ma non per questo senza polemiche.
Tassa sui passeggeri, da giugno 3 euro per “i foresti”
La delibera inserisce nel bilancio di previsione dell’ente l’addizionale sui diritti d’imbarco. In base all’imposta, nota anche come “tassa sui passeggeri delle navi”, ogni passeggero di traghetti e crociere in transito nel porto di Genova dovrà versare 3 euro. Per il 2026 l’amministrazione Salis vuole introdurre l’addizionale da giugno, per non gravare sui biglietti già emessi, e quindi introitare 3,5 milioni. Dal 2027 la misura avrà un valore di 5,7 milioni.
L’addizionale da 3 euro è, come noto, fortemente osteggiata da armatori, compagnie e autorità portuale ed è stata criticata dalla minoranza di centrodestra. “Eppure sappiamo benissimo e abbiamo mostrato con prove documentali – ha detto la sindaca di Genova Silvia Salis a margine della seduta – che questa tassa era stata inserita nel 2022 in un accordo con il governo dall’allora sindaco Bucci, insieme all’aumento dell’Irpef, in cambio di un contributo da parte dello Stato di 25 milioni all’anno per Genova, quindi oltre al fatto che la consideriamo una tassa giusta, perché supporta le spese di gestione delle infrastrutture, della sicurezza e del decoro di una città impattata dai traffici turistici, siamo obbligati a riscuoterla per non rischiare di perdere quei fondi”.
In aula l’opposizione ha però bocciato la decisione di applicare l’addizionale. Pietro Piciocchi, capogruppo di Vince Genova, l’ha criticata nel metodo, “perché non sono stati ascoltati gli operatori”, e ha voluto smentire la “narrazione del centrosinistra” spiegando che il loro passo indietro nell’applicazione era legato all’”impossibilità di riscuotere la tassa a causa di una lacuna normativa”. Nicholas Gandolfo, Fdi, ha attaccato: “In sei mesi in quest’aula abbiamo discusso solo delibere su aumenti di tasse” mentre Mario Mascia, Forza Italia, auspica che “da qui a giugno si trovino fondi alternativi per sostituire le entrate della tassa”.
Sarcastico Sergio Gambino, gruppo misto: “In fondo è una buona tassa, colpisce i foresti”. Paola Bordilli, capogruppo della Lega, si è concentrata sul fatto che “la tassa non viene applicata ai genovesi ma a tutti gli altri liguri”. Lorenzo Pellerano, Noi Moderati, condivide i timori dell’autorità portuale sostenendo che potrebbero essere penalizzate “compagnie che oggi a Genova rappresentano una fonte di lavoro qualificato”.
Su questo punto la replica di Martina Caputo, capogruppo Pd: “Le compagnie di crociera fatturano miliardi ma minacciano di abbandonare Genova per non versare cifre molto più basse di quelle fatte versare da porti come Barcellona o nelle isole greche”. Marialuisa Centofanti, Riformiamo Genova – Azione, conclude: “Questa è una tassa coraggiosa ma le tasse servono a garantire servizi, se si applicano è perché non ci sono altre risorse”.
Imu sui canoni concordati, si torna alla riduzione
Votata all’unanimità dal consiglio comunale di Genova, nell’ambito delle sedute sul bilancio, la riduzione dell’aliquota Imu sugli immobili a canone concordato. La misura, che costituisce un ritorno alle origini, era stata promessa dalla stessa giunta in estate, dopo le polemiche scoppiate in merito all’innalzamento della stessa aliquota. In particolare l’aliquota era stata innalzata allo 1,06% (con un introito per le casse comunali stimato in 5,3 milioni) mentre dal 2026 tornerà allo 0,78%.
Proprio nel giorno in cui scade il termine, per i genovesi, per il pagamento del conguaglio (più ingente che nel passato proprio a causa delle modifiche introdotte nei mesi scorsi), la sala rossa ha discusso e approvato la retromarcia, chiesta a gran voce anche dalle associazioni dei proprietari e dai sindacati degli inquilini. Anche nella discussione di questa delibera non sono mancate le polemiche.
Non è passato, infatti, l’emendamento proposto dalla minoranza per estendere l’esenzione dell’Imu a chi si trovi con la prima casa inagibile a causa di eventi calamitosi, una misura stabilita per venire incontro agli inquilini del palazzo di via Piacenza, inaccessibile dal febbraio 2023 a causa dei danni seguiti a un vasto incendio.
Aumenta l’aliquota Irpef, 14 milioni per le casse di Tursi: minoranza sulle barricate
Oggi, dopo diverse ore di discussione, la sala rossa ha votato, con il sì della maggioranza e il no dell’opposizione, la delibera con cui si aumenta al massimo l’aliquota Irpef, una manovra che porterà nelle casse del Comune di Genova circa 14 milioni di euro nel 2026. La delibera sull’addizionale Irpef, rigettata dalla minoranza è legata a doppia corda all’introduzione della cosiddetta “tassa sui passeggeri delle navi”. Secondo la minoranza l’impianto della delibera Irpef, inserito a bilancio, rischia di scontrarsi con il destino dell’addizionale sui diritti di imbarco per cui è stata aperta un’istruttoria tra il Comune di Genova e il governo legata all’accordo siglato nel 2022 dall’allora sindaco Marco Bucci.
“State mettendo le mani nelle tasche dei genovesi su presupposti giuridici fallaci”, l’opinione del capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi che, oltre ad aver chiesto una sospensiva della delibera (respinta), ha espresso forti dubbi sul fatto che l’aumento dell’Irpef, introdotto sub iudice rispetto all’istruttoria di cui sopra, possa andare a buon fine.
La rimodulazione dell’addizionale dell’Irpef, con l’innalzamento al massimo dell’aliquota, sarà applicata a scaglioni. Chi ha un reddito sino a 15 mila euro sarà esentato (prima erano 14 mila), risparmiando fino a 145 euro, ma chi ha un reddito superiore a 15 mila euro pagherà dai 30 ai 78 euro in più all’anno. Il gettito previsto sarà di 14 milioni di euro.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




