Cina, prove sui droni sottomarini XXL: cosa sappiamo davvero
La Cina starebbe testando una nuova generazione di droni sottomarini senza equipaggio, mezzi imponenti per dimensioni e ambizioni che suggeriscono un’evoluzione significativa nella strategia navale di Pechino. Secondo diverse analisi di settore e informazioni circolate negli ambienti militari, si tratterebbe di veicoli subacquei autonomi classificati come Extra-Extra-Large Uncrewed Underwater Vehicle, noti con l’acronimo XXLUUV. Parliamo di piattaforme che, per lunghezza e volume, si avvicinano a quelli di un sottomarino diesel-elettrico tradizionale, ma che operano senza alcun equipaggio umano a bordo.
Le dimensioni sono uno degli aspetti più rilevanti. Le unità avvistate e attribuite ai programmi cinesi supererebbero i 40 metri di lunghezza, una scala che consente di ospitare grandi riserve di carburante, batterie di capacità elevata, sensori avanzati e carichi utili militari. L’assenza dell’equipaggio libera spazio e riduce molte delle limitazioni operative tipiche dei sottomarini convenzionali, aprendo la strada a missioni più lunghe e rischiose, senza l’esposizione diretta di personale.
Dal punto di vista tecnico, le informazioni disponibili indicano una propulsione ibrida diesel-elettrica, abbinata a grandi pacchi batterie, probabilmente basati su celle agli ioni di litio o litio-ferro-fosfato. Questa configurazione permetterebbe una navigazione silenziosa in immersione e un’autonomia eccezionale. Alcune stime parlano di un raggio operativo che potrebbe superare i 18.500 chilometri, una distanza teoricamente sufficiente per attraversare l’Oceano Pacifico e rimanere in zona operativa per settimane o mesi.
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