Come scegliere il mascara perfetto: le variabili che (forse) non conoscevi

Come scegliere il mascara perfetto per le proprie ciglia? Le variabili che entrano in gioco sono tante. Ma a conquistare a prima vista è, solitamente, lo scovolino: quelli molto grossi, con le setole, tendono a prelevare generose quantità di prodotto per un risultato intenso e volumizzante, mentre quelli sottili in elastomero pettinano e allungano puntando sulla definizione. Su Tik Tok spopola uno scovolino coreano mai visto prima: completamente in acciaio, che si avvale di una spirale intagliata al posto delle classiche setole. Pare regali un effetto laminazione anche alle ciglia cortissime.

Poi c’è la formula, più densa o fluida, a seconda che si vogliano ciglia drammatiche o naturali. Eppure di variabili che entrano in gioco per scegliere il mascara giusto ce ne sono tante altre. Avete mai guardato, per esempio, l’asta e il riduttore?

Come scegliere il mascara giusto in base all’asta

L’applicatore di un mascara è dato, infatti, dall’unione dello scovolino con l’asta. Anche quest’ultima, dunque, è importante: «Gioca un ruolo fondamentale, spesso sottovalutato ma decisivo per la qualità dell’applicazione», spiega Elisabetta Calcagno, Product Manager dell’azienda Clinicalfarma che è proprietaria del marchio Lovrén, leader nei mascara in farmacia.

La cantante italiana Levante (foto: IPA Agency)

«L’astina – continua l’esperta – è l’elemento che collega il tappo allo scovolino e, sebbene poco visibile, incide direttamente sulla performance del prodotto. Generalmente di forma cilindrica, può variare per lunghezza e rigidità: una maggiore lunghezza comporta un rischio più elevato di flessione, compromettendo la precisione durante l’applicazione. Anche il materiale dell’astina è un fattore cruciale, poiché deve essere compatibile con la formula del mascara per evitare alterazioni nel tempo».

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«Tra tutte, la caratteristica più rilevante è però il diametro dell’asta del mascara. Perché influenza direttamente la dimensione del foro del wiper e, di conseguenza, la quantità di prodotto rilasciata sullo scovolino: un’astina sottile richiede un foro più stretto, con un rilascio minore di mascara; un’astina più spessa necessita di un foro più ampio, aumentando la quantità di texture sull’applicatore» specifica Calcagno.

Come scegliere il mascara in base al riduttore

E veniamo, dunque, al riduttore – in inglese appunto wiper – che si trova nel collo del flacone del mascara. Come racconta l’esperta di Clinicalfarma: «La sua funzione è regolare la quantità di prodotto che rimane sullo scovolino, ogni volta che questo viene estratto dal flacone, distribuendolo in modo uniforme. In base alla consistenza della formula più densa o più liquida, il riduttore aiuta a evitare sia l’eccesso di prodotto, che può causare grumi sulle ciglia, sia uno scarico troppo drastico, che renderebbe il mascara apparentemente secco o poco performante».

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«Esistono due principali tipologie di riduttore – aggiunge Calcagno -: quello rigido, ideale per scovolini semplici e simmetrici, consente un assemblaggio più rapido e adatto alla produzione industriale; mentre quello morbido è perfetto per scovolini asimmetrici o curvi, poiché si adatta meglio alle loro forme complesse. Quest’ultimo richiede generalmente, in fase di produzione, un assemblaggio manuale».

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«Sempre parlando di riduttore del mascara, esiste anche una biocomponente, una nuova tecnologia brevettata da un nostro fornitore, che permette di combinare la praticità del wiper rigido con la performance del wiper morbido, ideale per tutti gli scovolini irregolari».

È facile, dunque, comprendere come le prestazioni dei migliori mascara dipendano dal corretto abbinamento di tutte le loro componenti essenziali: tappo, asta, scovolino, riduttore, formula… «Si tratta di un vero e proprio lavoro ingegneristico in cui tutto deve incastrarsi alla perfezione» conclude Elisabetta Calcagno.

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