Con gli oratori ambrosiani Bari diventa una piccola Milano



«Toc toc», l’oratorio estivo di quest’anno ha bussato anche alle porte di Bari. Merito degli oratori di Merate e della Comunità pastorale Madonna alla Rovinata (insieme alla parrocchia di Castello) a Lecco, che nelle scorse due settimane si sono alternati come animatori nella periferia del capoluogo pugliese, rispondendo all’appello del vicario per le Periferie della diocesi di Bari-Bitonto don Gianni De Robertis, anche parroco nel difficile quartiere di San Pio (o Enziteto, per continuare a utilizzare il nome storico). Zona di cui il sacerdote ha più volte denunciato l’abbandono, nonostante iniziative di riqualificazione e rilancio degli scorsi anni che però non sono mai veramente decollate. E, dunque, un luogo dove sono poche anche le occasioni di socialità e dove negli stessi residenti si alimenta un sentimento di diffidenza e di chiusura.
Inizio difficile
Poter vivere per due settimane una proposta organizzata nella forma dell’oratorio è stata quindi una piccola rivoluzione per la settantina di bambini presenti, dai cinque anni alla scuola media. «Anche per i nostri animatori sono stati giorni entusiasmanti», testimonia don Andrea Bellani, che con i suoi ragazzi di Lecco ha tenuto a battesimo l’esperienza. Già dalla sua prima visita a Bari, a ottobre, don Andrea era certo che tutto sarebbe andato per il meglio: «Quando c’è gente che vuol bene a Gesù ci si trova sicuramente bene», aveva detto ai suoi “colleghi” pugliesi. La dinamica del primo giorno racconta però un contesto in cui la fiducia delle famiglie era da conquistare: «Alla mattina le mamme hanno sì portato i bambini, ma si sono poi fermate a osservare cosa avremmo fatto. Una volta capita la bontà della proposta, però, hanno dato completa fiducia agli animatori», racconta il sacerdote di Lecco.
Voglia di giocare e di vincere
Per i bambini è stata dunque una novità la divisione in squadre, la proposta del gioco insieme, così come la mattinata scandita dalla preghiera iniziale, dalla storia e dalle parole-chiave della settimana, dai laboratori. Tra questi anche quelli di grafica e animazione proposti dagli insegnanti dalla vicina “Accademia del Cinema Ragazzi”, una delle poche realtà di riferimento del quartiere di San Pio per attività sociali e di formazione. E, «a differenza di quanto avviene da noi, lì tutti i bambini avevano voglia di giocare; ci tenevano a vincere», riporta Marta Bonfanti, che ha accompagnato a Bari i suoi adolescenti di Merate nella settimana conclusasi venerdì 18 luglio. Allo stesso tempo, l’educatrice ricorda con stupore la merenda di metà mattina dei più piccoli, «ciascuno ben organizzato con il proprio contenitore, la frutta o il formaggio, mentre da noi, al massimo, compriamo le caramelle o prendiamo il ghiacciolo a fine giornata».
In attesa della replica
Una settimana da animatori in trasferta, dunque (a cui si sono aggiunti i pomeriggi al mare o a visitare Bari Vecchia), subito ripagata dall’affetto dei più piccoli e dalla riconoscenza delle famiglie. E allo stesso tempo un’occasione per scoprire «un’umanità ben presente» anche in un quartiere difficile, sottolinea don Andrea. Per gli animatori questi giorni sono stati anche l’occasione per rileggere il proprio impegno, constatando, per esempio, che «davvero loro stessi possono essere un riferimento positivo per qualcuno, come lo sono stati lì per i più piccoli», evidenzia la loro educatrice. Mentre don Andrea, che ha già invitato a Lecco don Gianni e i suoi giovani di San Pio, condivide l’auspicio che l’esperienza di queste settimane, magari replicata anche il prossimo anno, possa portare anche i ragazzi di Bari a condurre in prima persona il loro oratorio estivo.
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