Così l’effetto yo-yo altera il microbiota (e tu continui ad aumentare di peso)

Dieta drastica, perdita di peso rapida, recupero altrettanto veloce. Poi si ricomincia da capo. È il meccanismo ben noto dell’effetto yo-yo, una delle trappole più comuni – e frustranti – di chi cerca di dimagrire senza successo duraturo.
Ora però, un gruppo di ricercatori francesi aggiunge un tassello cruciale alla comprensione di questo circolo vizioso: secondo lo studio pubblicato su Science Advances, le ripetute oscillazioni di peso alterano la flora batterica intestinale in modo persistente, modificando la comunicazione tra intestino e cervello. Il risultato? Maggiore desiderio di cibo gratificante, perdita di controllo e difficoltà nel mantenere abitudini alimentari sane.
Cos’è l’effetto yo-yo e perché è così comune?
L’effetto yo-yo si verifica quando una persona, dopo una dieta ipocalorica, perde peso e poi lo riacquista in tempi brevi – spesso con qualche chilo in più. A lungo andare, questo ciclo può ripetersi più volte, rendendo sempre più difficile perdere peso definitivamente.
Tra le cause:
- Diete troppo restrittive o sbilanciate
- Mancanza di cambiamenti sostenibili nello stile di vita
- Aspettative irrealistiche
- Fattori psicologici e biologici
Ma fino a poco tempo fa, la spiegazione biologica di questo meccanismo era poco chiara. Oggi sappiamo che il microbiota intestinale gioca un ruolo chiave.
Cosa succede nel nostro intestino quando facciamo una dieta drastica?
Il nostro intestino è abitato da miliardi di microrganismi, noti come microbiota intestinale. Questi batteri, virus e funghi svolgono funzioni fondamentali per la salute: digestione, sintesi di vitamine, regolazione dell’infiammazione e – cosa meno nota – influenza sul comportamento e sul sistema nervoso centrale.
Quando sottoponiamo il corpo a ripetute fasi di restrizione calorica e abbuffate compensatorie, come avviene nei cicli yo-yo, la composizione del microbiota cambia. Lo ha dimostrato il team dell’Istituto Pasteur di Lille, attraverso esperimenti condotti su modelli murini.
Lo studio: come il microbiota influisce sulle voglie alimentari
Nel loro esperimento, gli scienziati hanno esposto dei topi a periodi alternati di dieta ipocalorica e alimentazione libera, simulando l’effetto yo-yo. Durante la fase di ritorno alla dieta normale, gli animali sviluppavano un comportamento alimentare compulsivo, preferendo cibi ipercalorici e consumandone quantità eccessive.
Analizzando la flora intestinale dei topi, i ricercatori hanno scoperto un’alterazione stabile nel profilo batterico, che ha portato alla produzione di sostanze chimiche in grado di stimolare il sistema di ricompensa del cervello. In parole semplici: più voglia di “comfort food”, meno controllo.
E non è tutto. Quando il microbiota alterato è stato trapiantato in topi sani, anche questi ultimi hanno sviluppato le stesse voglie alimentari. Segno che le modifiche intestinali influenzano davvero il comportamento.
Il legame intestino-cervello: come funziona?
L’intestino è spesso definito “secondo cervello”, grazie alla presenza di una rete neurale autonoma (sistema nervoso enterico) e alla continua comunicazione bidirezionale con il sistema nervoso centrale.
Questa connessione, nota come asse intestino-cervello, avviene attraverso:
- Segnali nervosi (via nervo vago)
- Ormoni intestinali
- Metaboliti prodotti dai batteri (come gli acidi grassi a catena corta)
Quando il microbiota cambia, si modificano anche questi segnali, influenzando il comportamento alimentare, l’umore e perfino la memoria. L’effetto yo-yo interferisce quindi non solo con il metabolismo, ma anche con la sfera emotiva e decisionale legata al cibo.
Effetto yo-yo e salute a lungo termine
Le conseguenze dell’effetto yo-yo non si limitano alla frustrazione di chi cerca di dimagrire. I continui sbalzi di peso, associati all’alterazione del microbiota, possono avere ricadute serie sulla salute complessiva:
-
Aumento del rischio cardiovascolare
-
Resistenza all’insulina
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Infiammazione cronica di basso grado
-
Disturbi del comportamento alimentare
Secondo una revisione pubblicata su The Lancet Diabetes & Endocrinology, il continuo recupero di peso dopo le diete è associato a un rischio maggiore di mortalità prematura rispetto al mantenimento di un peso stabile, anche se in sovrappeso.
Come evitare l’effetto yo-yo (e proteggere il microbiota)

Ecco alcune strategie efficaci:
1. Evita le diete drastiche
Le diete molto ipocaloriche o monotematiche (es. solo proteine, solo frutta) sono difficili da mantenere e spesso portano a compensazioni e abbuffate.
2. Focalizzati sulla qualità, non solo sulle calorie
Un’alimentazione ricca di fibre, legumi, frutta, verdura, cereali integrali e grassi buoni nutre il microbiota e aiuta a mantenere stabile il peso.
3. Mangia a orari regolari
La regolarità aiuta a sincronizzare il metabolismo e i ritmi circadiani, favorendo anche un comportamento alimentare più controllato.
4. Muoviti ogni giorno
L’attività fisica regolare riduce l’infiammazione, migliora l’umore e regola l’appetito, oltre ad avere effetti positivi sul microbiota stesso.
5. Inserisci alimenti fermentati
Yogurt, kefir, kimchi e miso contengono probiotici naturali utili per il riequilibrio della flora batterica.
Il ruolo della psicologia: più fame emotiva, meno controllo
Uno degli aspetti più critici dell’effetto yo-yo è la fame emotiva. L’instabilità del peso, unita ai messaggi alterati dell’asse intestino-cervello, può aumentare la vulnerabilità a comportamenti compulsivi.
Molte persone finiscono per mangiare non per fame, ma per rispondere allo stress, alla noia o all’insoddisfazione. Questo crea un circolo vizioso: più si ingrassa, più ci si mette a dieta, più il microbiota si altera… e il desiderio di “cibo gratificante” aumenta.
Un supporto psicologico o nutrizionale specializzato può aiutare a interrompere questo schema.
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