Dischi volanti in orbita: ecco i nuovi satelliti testati dal governo USA
Quattro satelliti dalla forma insolita hanno raggiunto l’orbita terrestre bassa nelle prime ore di giovedì, dando di fatto l’inizio a un esperimento che potrebbe influenzare il modo di portare a termine le future missioni spaziali di piccole dimensioni. Il lancio è avvenuto dalla base NASA di Wallops, in Virginia, a bordo di un razzo Electron di Rocket Lab, che ha portato in quota un dimostratore tecnologico finanziato da agenzie governative statunitensi. I protagonisti della missione sono i DiskSat, satelliti piatti e circolari progettati dall’Aerospace Corporation, centro di ricerca no profit che lavora da decenni a stretto contatto con NASA e Dipartimento della Difesa.
Durante l’ascesa, i quattro veicoli erano alloggiati in un dispenser cilindrico installato sulla sommità del lanciatore. Una volta raggiunta un’altitudine di circa 550 chilometri, sono stati rilasciati uno alla volta. Il contatto con tutti i satelliti è stato stabilito correttamente, confermando il buon esito delle prime fasi della missione e l’affidabilità del sistema di distribuzione.
La particolarità dei DiskSat sta soprattutto nella loro forma. Ogni satellite ha un diametro di circa un metro e uno spessore di appena 2,5 centimetri, ed è realizzato in fibra di carbonio composita. Nonostante le dimensioni ridotte, integra pannelli solari, sistemi di controllo, ruote di reazione e un propulsore elettrico per la gestione dell’orbita. Con una massa di circa 16 chilogrammi, ciascun DiskSat pesa meno di molti CubeSat di grandi dimensioni, ma offre una superficie utilizzabile nettamente superiore.
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