Earth Overshoot Day: oggi, 24 luglio, la Terra ha già finito le risorse per il 2025
Oggi, 24 luglio, è l'Earth Overshoot Day globale del 2025: da questo giorno in avanti, l'umanità vivrà in debito ecologico, avendo già esaurito le risorse naturali rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell'arco dell'intero anno. A calcolarlo è il Global Footprint Network, organizzazione internazionale che misura l'impronta ecologica e la biocapacità del pianeta attraverso i dati curati dalla York University. Secondo l'analisi, oggi la popolazione globale consuma risorse a un ritmo pari a 1,8 volte quello che gli ecosistemi terrestri possono rigenerare annualmente.
Il peggioramento è evidente anche rispetto all'anno precedente: nel 2024 l'Earth Overshoot Day era caduto l'1 agosto, mentre nel 2023 era avvenuto il 2 agosto. La progressione anticipata del 2025 rompe una relativa stabilità durata oltre un decennio, segnalando un'accelerazione nel degrado delle risorse naturali.
Anche l'Italia ha anticipato la propria data di sovrasfruttamento: il 6 maggio 2025, ben 11 giorni prima rispetto al 2024, quando era avvenuta il 17 maggio. Questo significa che, nel nostro Paese, i consumi eccedono la capacità rigenerativa locale con quasi otto mesi d'anticipo. Se ogni abitante del pianeta vivesse secondo lo stile di vita medio italiano, sarebbero necessari quasi tre pianeti per sostenere i consumi globali. Una stima simile riguarda anche Francia e Germania, che condividono lo stesso eccesso di impronta ecologica rispetto alla propria biocapacità disponibile.
UN SISTEMA IN DEFICIT: CONSEGUENZE E SCENARI
L'overshoot globale si manifesta con l'aumento delle emissioni di CO₂, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e forestali, l'utilizzo eccessivo di acqua dolce e la progressiva erosione degli habitat naturali. Le conseguenze si riflettono in fenomeni climatici estremi, perdita di biodiversità, instabilità economica e insicurezza alimentare. Secondo il WWF Italia, oltre un milione di specie è attualmente a rischio estinzione, il 75% delle terre emerse e il 66% degli ambienti marini sono stati alterati dalle attività umane, e il cambiamento climatico continua a peggiorare anno dopo anno.
Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF, sottolinea che la crisi ambientale va affrontata immediatamente:
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