Energia, agroindustria e infrastrutture: si rafforza il partenariato tra Italia e Mozambico
Coinvolgere le imprese italiane nel piano di sviluppo del Mozambico e convincerle ad investire in diversi settori – dall’energia all’ingegneria, dalle costruzioni alla logistica, dalla tecnologia all’agroindustria -, con l’obiettivo di contribuire alla diversificazione dell’economia mozambicana. È in quest’ottica che si è svolta oggi a Roma, presso l’Hotel Westin Excelsior, la Tavola rotonda imprenditoriale Italia-Mozambico, promossa dalla Camera di commercio Mozambico-Italia (Ccmi), in collaborazione con l’ambasciata della Repubblica del Mozambico a Roma e Confindustria Assafrica e Mediterraneo, nell’ambito della visita in Italia del presidente Daniel Chapo. Oltre a quest’ultimo, all’evento hanno preso parte, tra gli altri, anche il ministro delle Finanze mozambicano Basilio Zefanias Muhate; il sottosegretario agli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Giorgio Silli; la vicepresidente di Confindustria per l’Export e l’attrazione degli investimenti, Barbara Cimmino; il presidente della Camera di commercio Mozambico-Italia (Ccmi), Simone Santi.
Il Mozambico, ha affermato il presidente Chapo in apertura dell’incontro, ha iniziato una nuova fase di sviluppo fondata sulla stabilità fiscale, la modernizzazione economica, la semplificazione del contesto imprenditoriale, le riforme economiche e la valorizzazione del settore privato, e l’Italia può svolgere un ruolo di primo piano nell’accompagnare questo processo.
“Oggi inauguriamo una nuova tappa nei rapporti bilaterali, nell’anno in cui ricorrono 50 anni di autentica amicizia tra i due Paesi. Fin dai tempi della lotta di liberazione nazionale, l’Italia si è dimostrata un Paese solidale nei confronti del Mozambico. In tempi difficili il vostro Paese ci è stato vicino, dimostrando una solidarietà che il popolo mozambicano non dimenticherà mai”, ha detto Chapo, ricordando che fu proprio a Roma che nel 1991 furono firmati gli Accordi di pace che posero fine a 16 anni di guerra civile.
“Da allora Roma è il simbolo della nostra rinascita, ed essere qui oggi significa per noi continuare questa storia”, ha aggiunto. “Il Mozambico è aperto agli investimenti del settore privato. Il nostro sviluppo non è frutto dell’improvvisazione ma si basa su una visione chiara, pragmatica e orientata ai risultati. L’obiettivo è diversificare l’economia e creare opportunità per le Pmi”, ha affermato il capo di Stato mozambicano, sottolineando anche l’importanza di creare infrastrutture moderne e inclusive e valorizzare il capitale umano. L’obiettivo strategico, ha proseguito Chapo, è quello di “costruire un Mozambico più competitivo, sovrano e aperto al business e agli investimenti stranieri”.
Un settore di particolare sinergia tra i due Paesi è senza dubbio quello energetico, viste le enormi riserve naturali di cui il Mozambico dispone e le eccellenze che l’Italia può vantare nel settore. “Abbiamo bisogno di know how e l’Italia può fornircelo”, ha sottolineato il presidente mozambicano, ricordando i due progetti Coral South e Coral North portati avanti da Eni e il Mozambique Lng operato da TotalEnergies a Cabo Delgado, cui contribuisce Saipem. Altri due settori d’interesse prioritario per le imprese italiane, ha evidenziato Chapo, sono poi quello agricolo e l’agrindustria.
“Il Mozambico è uno dei Paesi con maggiore potenziale agricolo, in cui l’Italia ha un know how avanzato, in particolare nell’ambito della logistica agroindustriale e della conservazione delle catene del freddo. L’Italia può essere nostro partner anche nella creazione di fabbriche e nei settori del tessile, della farmaceutica e della trasformazione delle risorse naturali”, ha poi aggiunto, ricordando infine che il suo Paese dispone di importanti riserve di materiali critici.
Come messo in evidenza dal sottosegretario Silli, l’Italia ritiene strategico il rafforzamento del partenariato con il Mozambico, in particolare nel quadro del Piano Mattei di cui Maputo è un Paese prioritario. “Il partenariato tra Italia e Mozambico è già base solida ma il potenziale che possiamo esprimere è ancora enorme. Vogliamo accompagnare le imprese italiane in Mozambico, favorire lo sviluppo dell’industria mozambicana e favorire una crescita inclusiva locale”, ha detto Silli, ricordando che dopo una flessione registrata nel 2023 l’interscambio è tornato a crescere e nei primi otto mesi dell’anno ha superato i 424 milioni, con un incremento del 20 per cento, e investimenti diretti per quasi 200 milioni di euro. Silli ha quindi annunciato che proprio in queste ore è in fase di finalizzazione un nuovo Accordo quadro di cooperazione tra i due Paesi. “Il legame di amicizia che unisce Italia e Mozambico è profondo e sincero e celebra quest’anno i primi 50 anni di relazioni diplomatiche”, ha concluso il sottosegretario, ricordando come sia volontà del governo dare sempre più concretezza alle relazioni in settori chiave come energia, infrastrutture, agricoltura e formazione giovanile a beneficio delle nostre imprese.
La visita in Italia del presidente Chapo secondo la vicepresidente di Confindustria per l’Export e l’attrazione degli investimenti, Barbara Cimmino, rappresenta un’importante occasione per rafforzare il dialogo bilaterale tra Italia e Mozambico, Paese di crescente rilievo non solo per la posizione strategica e per le risorse naturali ma anche per il suo ruolo centrale nell’attuazione del Piano Mattei per l’Africa. “Come Confindustria siamo impegnati a sostenere le nostre imprese nell’aprire nuove opportunità di cooperazione nei settori strategici individuati dal governo. Le aziende italiane sono portatrici di qualità, innovazione e di un modello di co-sviluppo che genera valore nei Paesi in cui investono. Con questo spirito possiamo ampliare e diversificare sia gli scambi commerciali che i flussi di investimento verso le progettualità e i settori di comune interesse”, ha osservato Cimmino. “Siamo pronti a consolidare le nostre partnership in Mozambico come nel resto del continente africano e a contribuire alla costruzione di nuove prospettive di crescita condivisa e di lungo termine”, ha aggiunto.
Secondo il presidente della Camera di commercio Italia-Mozambico, Simone Santi, il Paese africano ha un rapporto privilegiato con le imprese italiane e il sistema che abbiamo messo in piedi fa capire che questo lavoro di squadra sta funzionando. “Noi abbiamo selezionato 26 imprese per un totale di 126 miliardi di euro di fatturato. Gli interessi principali sono sui materiali critici, l’energia (oil and gas e rinnovabili), le dighe e la trasformazione agricola”, ha ricordato Santi, secondo il quale il Mozambico “è un Paese che sta crescendo, con un presidente giovane e con governo tecnicamente molto preparato che sta facendo un piano di riforme che aiuterà anche a rivede le idee di alcuni imprenditori che temono i rischi ad investire. È chiaro che il rischio viene ricompensato dalla possibilità di avere un volume di business importante”, ha aggiunto. Santi ha inoltre sottolineato lo sforzo che il governo di Maputo sta facendo sulla sicurezza, “visto che i mega progetti di Total stanno ripartendo e che abbiamo la presenza di Eni, con due progetti straordinari, e di Saipem, che occuperà circa 20 mila persone e darà sub-contratti a circa tremila imprese”.
Alla Tavola rotonda hanno preso parte i rappresentanti di 26 tra le più grandi aziende italiane nei settori dell’energia, ingegneria, costruzioni, logistica, tecnologia, agroindustria e innovazione, che hanno avuto uno scambio di esperienze. Tra queste Cassa depositi e prestiti, Leonardo, Fincantieri, Saipem e altri importanti gruppi privati come Webuild, Cmc, Renco, Bonatti e Inalca. Per la parte mozambicana erano invece presenti i rappresentanti della compagnia energetica statale Enh e dell’Ente regolatore dell’energia. Oggi il Mozambico è una delle principali destinazioni per gli investimenti italiani in Africa. Aziende come Eni e Saipem hanno svolto un ruolo centrale nel settore energetico mozambicano, con particolare attenzione al progetto Coral Norte Flng, il cui investimento totale supera i 7,2 miliardi di dollari. Altre importanti aziende italiane – Baker Hughes, Renco, Cmc Ravenna, Inalca, Ecolibri, Donelli – operano in settori come energia, edilizia, industria alimentare, logistica, tecnologie sostenibili e progetti ad alto impatto socioeconomico.
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