Gaza e la lezione della “ostpolitik” vaticana

Agosto 2, 2025 - 18:30
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Gaza e la lezione della “ostpolitik” vaticana
Un segno di speranza e vicinanza verso la martoriata comunità cattolica di Gaza. Di Medio Oriente il cardinale Achille Silvestrini si è lungamente occupato nella sua attività di diplomatico pontificio e prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Nel 1953 è entrato nel servizio diplomatico nella Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari della Segreteria di Stato, occupandosi dei problemi del Vietnam, della Cina, dell’Indonesia e in genere del Sud-Est asiatico. Dal 1958 al 1969 è stato tra i collaboratori dei Segretari di Stato Domenico Tardini ed Amleto Cicognani. Rientrato al Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, nuova denominazione assunta dalla Sezione per gli Affari ecclesiastici straordinari, si è occupato del Settore Organizzazioni Internazionali – problemi della pace, disarmo e diritti dell’uomo. Nel 1971 ha accompagnato l’Arcivescovo Agostino Casaroli nella visita a Mosca per depositarvi lo strumento di adesione della Santa Sede al Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari.
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Foto di Guy da Pixabay

Diplomazia pontificia

Nel 1972 è stato designato delegato-aggiunto alle consultazioni di Helsinki in preparazione della Conferenza sulla sicurezza e la Cooperazione in Europa, partecipando a tutte le fasi della Conferenza. Nel 1977 è stato capo-delegazione aggiunto alla Riunione di Belgrado, per la verifica e lo sviluppo dell’atto finale di Helsinki. Ha guidato le delegazioni della Santa Sede alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’uso pacifico dell’energia nucleare (Ginevra 1971) e alla Conferenza sull’attuazione del Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari (Ginevra l975). Nel luglio 1973 è stato nominato Sotto-Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. Per alcuni anni ha insegnato Diritto Diplomatico nella Pontificia Accademia Ecclesiastica.  Il 4 maggio 1979 è stato nominato Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e promosso all’Episcopato col titolo Arcivescovile di Novalicina. L’ordinazione episcopale gli è stata conferita il 27 maggio dal Santo Padre, in San Pietro.  Nella nuova responsabilità ha guidato dal 1979 la Delegazione della Santa Sede per la Revisione del Concordato lateranense ed ha condotto le trattative con le autorità italiane fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984.
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Foto di Simone Savoldi su Unsplash

La missione del dialogo

Innumerevoli sono state le missioni diplomatiche da lui compiute da nel corso di quegli anni. Per esempio a Stoccolma, come capo della Delegazione della Santa Sede alla sessione inaugurale della conferenza sul disarmo in Europa (1984); ad Helsinki, per la celebrazione del X anniversario della firma dell’Atto finale della Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa; ancora a Malta, per la definizione di un accordo sulle scuole della Chiesa (1985); in Libano e in Siria (1986); di nuovo a Malta per l’Esame di materie riguardanti le relazioni tra la Chiesa e lo Stato (1986); ancora in Polonia (1987). Dal 1°luglio 1988 al 24 maggio 1991 è stato Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Dal 24 maggio 1991 al 25 novembre 2000 è stato Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali e dal 3 aprile 1993, in quanto Prefetto di tale Congregazione, è stato anche Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientale. È stato Presidente delegato all’Assemblea speciale per il Libano del Sinodo dei Vescovi (1995). Nel ministero sacerdotale ha svolto sempre un’azione tra i giovani a “Villa Nazareth”, istituzione ideata nel 1945 dal Card. Tardini. Dal 1969, ha animato una “Comunità” sorta da un gruppo di ex-alunni laureati, professionisti e amici di Villa Nazareth. Da questa è nata, nel 1986, la Fondazione “Comunità Domenico Tardini”, che ha preso in affidamento dalla fondazione Sacra Famiglia di Nazareth la responsabilità delle attività formative e di gestione. Di ambedue le Fondazioni il cardinale Silvestrini è stato presidente.
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Gaza, la Croce della Parrocchia della Santa Famiglia rimasta salda ai bombardamenti (foto: Vatican News)

Premio Silvestrini

Saranno padre Gabriele Romanelli, con i sacerdoti della parrocchia della Sacra Famiglia, e le suore di Madre Teresa e del Verbo Incarnato di Gaza a ricevere il premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace 2025, deliberato dall’associazione culturale che porta il nome del cardinale scomparso nel 2019. “I sacerdoti e le suore di Gaza, bombardata e affamata, nella tragica realtà della perdurante ‘barbarie’ del conflitto, hanno operato, sempre sostenuti da papa Francesco e papa Leone, con personale impegno e dedizione, per assistere e proteggere un gran numero di rifugiati e di bisognosi, dando una straordinaria testimonianza dei valori cristiani della solidarietà, del dialogo e della pace, comuni anche alle diverse religioni“, spiegano dall’associazione. Ricordando il lavoro del parroco Romanelli, recentemente ferito in un attacco alla sua chiesa.
Papa Francesco e il cardinal Achille Silvestrini
Foto © VaticanMedia

Un segno per Gaza

Il premio internazionale per il dialogo e la pace è intitolato al cardinale Achille Silvestrini, protagonista per decenni della diplomazia della Santa Sede, che ha formato giovani di più generazioni alla cultura del servizio. Nel 2023, riferisce l’Ansa, il riconoscimento è stato assegnato al presidente emerito della Colombia, Juan Manuel Santos e, nel 2024, al maestro Nicola Piovani. Quest’anno, oltre alle ceramiche artistiche della Bottega Gaeta di Faenza, con i simboli della pace, al parroco e alle suore di Gaza sarà consegnato un contributo economico, frutto di una raccolta fondi destinati a sostenere le loro attività.

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