Gaza, Meloni: “Riconoscere ora lo Stato di Palestina sarebbe controproducente”

Non è il momento, ora, mentre infuria la guerra a Gaza, per il riconoscimento dello Stato di Palestina. È l’opinione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo. Se qualcosa che non esiste viene riconosciuto sulla carta, il problema rischia di sembrare risolto, quando non lo è“. La premier lo dichiara a Repubblica, all’indomani della comunicazione da parte del presidente francese di voler riconoscere lo Stato di Palestina e della dura replica del presidente Usa, Donald Trump. “Quanto ho detto è la ragione per la quale essendo favorevolissima allo Stato della Palestina, non sono favorevole al suo riconoscimento a monte di un processo per la sua costituzione”, spiega la premier.
Salvini: “Riconoscere Stato Palestina ora sarebbe regalo ad Hamas”
“Adesso è un regalo ad Hamas, è un regalo ai terroristi islamici”. Così il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, leader della Lega, oggi a Firenze, al termine di un sopralluogo al cantiere del passante ferroviario dell’alta velocità, rispondendo ai giornalisti a proposito del riconoscimento dello Stato palestinese.
“Prima si rilasciano gli ostaggi, e prima si scioglie quella che è riconosciuta a livello planetario come un’organizzazione terroristica – ha aggiunto Salvini – E’ come se noi ai tempi avessimo ragionato con le Brigate Rosse, di questo si tratta. Io regali ai terroristi islamici non ne faccio”.
“E’ chiaro – ha proseguito – che l’obiettivo finale è avere due popoli, due Stati che convivano pacificamente, ovviamente, però non che ci siano due popoli, sia i palestinesi che gli israeliani, ostaggio dei terroristi di Hamas. E inaccettabile, quindi un riconoscimento adesso è sbagliato, soprattutto nei confronti del percorso di pace”.
Conte: “Tesi Meloni è miserevole”
“Diamo atto a Giorgia Meloni di un raro gesto di coerenza: si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto al riconoscimento di un proprio Stato. Dopo i balbettii in sede Onu e mentre continua il suo complice silenzio sul massacro genocida di Netanyahu, la premier spiega alla stampa – ma senza mettere la faccia davanti le telecamere – che il riconoscimento di uno Stato di Palestina sarebbe oggi ‘controproducente’ che ‘non è il momento’. E quale scusa accampa per giustificare questa miserevole tesi? L’assenza di uno Stato, di un territorio in cui i palestinesi siano sovrani artefici della propria esistenza. Una scusa vile, che ignora il sistematico piano di sterminio e deportazione con cui il Governo israeliano sabota soluzioni che muovono verso il principio del due popoli due Stati. La giustificazione codarda di chi chiude gli occhi davanti alle violente espansioni dei coloni ebrei in Cisgiordania a danno dei villaggi palestinesi, patrocinate dall’esercito israeliano nel silenzio della comunità internazionale. Un atto di sudditanza – l’ennesimo – verso il criminale di guerra Netanyahu”. Lo scrive su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. “Dopo 60mila morti, di cui 20mila bambini, il governo Meloni continua a remare contro la pace in Medio Oriente e contro i diritti del popolo palestinese – attacca via social l’ex premier -. Continua a giustificare il genocidio e lo fa dopo una manciata di ore dalle parole del ministro israeliano Amihai Ben-Eliyahu: ‘Tutta Gaza sarà ebraica… il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata’”. “Giorgia qui siamo ben oltre la politica. Qui è in gioco quel minimo senso di umanità che tutti noi dobbiamo conservare a prescindere dai colori politici. Qui si impone un supremo imperativo morale: compiere ogni azione possibile per contribuire a fermare questo genocidio!”, conclude Conte.
Schlein: “Netanyahu va fermato, è il momento di dire basta”
“Netanyahu va fermato. E lo ribadiremo nelle 450 Feste dell’Unità in tutta Italia, in cui abbiamo chiesto di organizzare delle iniziative per contribuire ad alzare la voce per dire basta a quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania”. Lo scrive sui social la segretaria del Pd Elly Schlein.
Fratoianni: “Da Meloni posizione vigliacca”
“Per la presidente del Consiglio Meloni non è tempo per riconoscere lo Stato palestinese, una posizione vigliacca subalterna alle peggiori intenzioni del suo vate Trump. Le acrobazie lessicali, i giri di parole retoriche e vuote confermano una posizione dell’Italia profondamente sbagliata di fronte all’abisso morale a cui si trova di fronte la comunità internazionale”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs. “Piuttosto non c’è più tempo – prosegue il leader di SI – per salvare centinaia di migliaia di palestinesi, donne, uomini bambini che si stanno spegnendo come candele per colpa degli amici di Meloni, Tajani e Salvini che li stanno affamando come si faceva negli assedi nei secoli bui del medioevo. E anche il loro continuo ed assordante silenzio per non voler sostenere e difendere una nostra connazionale, Francesca Albanese, attaccata continua dai criminali del governo Netanayahu e dagli uomini di Trump la dice lunga sul coraggio e la coerenza di chi dal governo italiano sta gettando nella vergogna il nostro Paese”. “Noi continuiamo ad insistere per rivendicare un ruolo dignitoso per l’Italia – conclude Fratoianni – affinché le ragioni della Palestina siano riconosciute e lo sterminio di quel popolo venga fermato, noi continuiamo a difendere la relatrice Onu con la petizione online che proprio in questi minuti ha superato le 90mila adesioni”.
Bonelli: “No Meloni a Stato Palestina atto codardia e servilismo”
“Le dichiarazioni di Giorgia Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina sono gravi e inaccettabili. Dire che ‘non è il momento’ e che sarebbe addirittura ‘controproducente’, mentre a Gaza si continua a morire di fame e sotto le bombe, è il segno di una totale subalternità politica e morale al carnefice Netanyahu e alla destra israeliana”. Così Angelo Bonelli commenta da Londra, dove è in corso la Conferenza per l’Alleanza globale per la Palestina, le parole rilasciate dalla premier a Repubblica. “Meloni parla di ‘processo politico’ e di ‘tempi non maturi’ mentre da oltre nove mesi – ricorda – assistiamo a una guerra spietata, con più di 58.000 morti, di cui oltre 20.000 bambini, ospedali rasi al suolo, scuole bombardate, aiuti umanitari bloccati e un’intera popolazione condannata alla fame e alla sete. Meloni finge di sostenere l’obiettivo di uno Stato palestinese, ma nei fatti lo boicotta, coprendo l’occupazione militare, le stragi di civili e l’assedio che l’Onu ha denunciato come crimine contro l’umanità. È un governo che continua a mentire sulle forniture militari a Israele, che non revoca gli accordi di cooperazione e che si allinea alle posizioni più reazionarie di Trump”.
“Il riconoscimento dello Stato di Palestina è oggi un atto necessario per fermare l’aggressione israeliana, non un dettaglio diplomatico da rinviare all’infinito. Meloni si rifiuta di farlo per non disturbare i suoi alleati politici e ideologici: questa non è prudenza, è complicità. Mentre Macron rompe il silenzio e altri Paesi europei si muovono, l’Italia resta ferma, immobile, succube. Un governo codardo, che volta le spalle al diritto internazionale, ai diritti umani e alla verità. Giorgia Meloni, quanti bambini ancora devono morire di fame o sotto le bombe affinché l’Italia sanzioni il criminale e carnefice Netanyahu?”, conclude Bonelli.
Magi: “No Meloni a riconoscimento Stato Palestina miopia politica”
“Il no di Meloni al riconoscimento da parte dell’Italia” allo Stato di Palestina “più che dalla real politik, sembra dettato dalla miopia politica, oltre che alla sudditanza ideologica verso gli Usa di Trump”. Lo afferma il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. “Riconoscere lo Stato di Palestina da parte degli Stati europei e della stessa Ue sarebbe infatti un elemento di pressione potentissimo verso Netanyahu che deve mettere fine all’assedio di Gaza e al massacro di civili. Israele deve consentire l’ingresso degli aiuti umanitari e smettere di uccidere la popolazione per fame. Netanyahu va isolato e una azione come il riconoscimento dello Stato di Palestina, a questo punto, sarebbe un passo politico fondamentale che l’Italia dovrebbe compiere insieme a tutti gli altri partner europei e occidentali”, conclude Magi.
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