Gillian Anderson: “donne, abbiamo un problema di bassa autostima”. L’intervista

Maggio 12, 2025 - 23:30
 0
Gillian Anderson: “donne, abbiamo un problema di bassa autostima”. L’intervista

«DOVE SI TROVA ORA?» , mi chiede appena inizia la video- chiamata. Nel suo minimalismo – viso in controluce, camicetta bianca, spalle rilassate – è tridimensionale, erotica, una di quelle donne che saturano l’aria con la loro presenza. Mi guarda con occhi scintillanti di un celeste minerale, truccati alla perfezione, porta i capelli biondi stile slick back, sciolti e schiacciati indietro. «Dice a me?», rispondo sorpresa, squarciando il silenzio. «Sì. Com’è il tempo lì?». «Sono a Milano. Piove». L’intervista inizia al contrario: è Gillian Anderson, iconica protagonista di X-Files e di una moltitudine di film, opere teatrali e serie tv, a partire con le domande.

Capelli biondi: cinque, nuove, tonalità da provare in primavera

Gillian Anderson e il suo libro hot Want

D’altronde, da una donna con talenti iperbolici, grande ironia e un certo piglio da “disobbediente”, ci si può aspettare di tutto. Attrice, scrittrice e attivista, Anderson è stata la carismatica terapeuta di Sex Education su Netflix e ha di recente pubblicato un libro, Want, in cui ha raccolto in forma anonima le fantasie sessuali di 174 donne di diverse età e background. Un’esplorazione senza filtri del desiderio femminile che disegna un quadro struggente, scandaloso e grottesco come solo l’immaginario erotico può essere. C’è la ragazza che sogna di essere nutrita con cioccolato dal mago di Hogwarts.

gillian anderson

Nick Thompson Trunk Archive

Quella che desidera avere rapporti sessuali con la maniglia della porta del suo ufficio oppure la signora che, nelle sue fantasie segrete, vorrebbe allattare il cassiere sexy del supermercato. Un libro crudo, divertente, in cui si nasconde anche il contributo della stessa attrice-scrittrice. E i lettori sono invitati a indovinare quale possa essere (sarà lei la fan di Harry Potter ?).

Nata a Chicago il 9 agosto 1968 e cresciuta in diverse parti del mondo fra Porto Rico, Londra e il Michigan, Anderson è una dea quotidiana e versatile, la vicina di casa che ti suona il campa- nello per offrirti una fetta di quiche e poi sul set diventa una pantera/agente dell’Fbi, giornalista, primo ministro, donna dell’Alta Società. Quando parla pronuncia le frasi lentamente, chiudendo gli occhi come per afferrare i pensieri giusti, a tratti evocando la sua superba, indimenticabile interpretazione di Margaret Thatcher nella quarta stagione di The Crown . Ha una grazia vaporosa, qualcosa di attraente che tende a portarti nel suo campo magnetico.

Ribelle lo è stata sempre: quella stessa ragazza che, durante l’adolescenza, con il piercing al naso e i capelli rasati sulle tempie, si cacciava spesso in situazioni imprevedibili (è stata votata dai compagni di scuola “la più divertente della classe” e “quella che ha più probabilità di essere arrestata”), l’anno scorso si è presentata sul tappeto rosso dei Golden Globes con un abito da ballo bianco firmato Gabriela Hearst.

il libro hot want di gillian anderson

Libro Want di Gillian Anderson

Peccato che, a guardar bene, il vestito fosse ricamato con vagine giganti tono su tono (“ogni motivo ha richiesto tre ore e mezza di lavoro”, specificava la didascalia su Instagram). Del resto, Anderson è da sempre impegnata nelle cause di empowerment femminile, in equilibrio funambolico tra la famiglia (è madre di tre figli), la passione per la scrittura, l’attivismo e la carriera di attrice (l’ultima sua interpretazione è nella miniserie Trespasses).

Musa anticonformista, grazie al suo continuo impegno nel supportare le donne, attraverso organizzazioni come la Feminist Majority Foundation, è diventata Global Ambassador di L’Oréal Paris, prestando il suo volto alla campagna Age Perfect. Altro impegno, come dice in questa intervista, preso sul serio.

Gillian Anderson e l’epidemia femminile di bassa autostima: la nostra intervista

Che cosa significa per lei il messaggio di L’Oréal “Perché io valgo?”
È una frase che ha il potere di scuotere e invita alla riflessione. Scommetto che, se chiedessimo a 50 donne di pronunciarla, molte troverebbero difficile non solo crederci, ma semplicemente dirla.

A suo parere, il mondo femminile soffre ancora di una così grande insicurezza?
C’è una vera e propria epidemia di bassa autostima. Ed è una condizione che colpisce soprattutto le ragazze, in uno scenario estremamente preoccupante. Se c’è una cosa che ho capito negli ultimi dieci anni è quanto sia importante sostenere l’empowerment delle donne, in particolare di quelle giovani. Bisogna attivare processi concreti. Credo sia proprio questa la sfida: riuscire a far dire a tutte, con convinzione, “perché io valgo”. Può sembrare un concetto banale o addirittura un cliché, ma, se lo prendi sul serio e lo fai tuo, questo motto diventa cruciale, racchiude in sé una forza potente.

C’è mai stato un momento in cui si è sentita vulnerabile o fuori posto?
Uno solo (ride, ndr )? Mi è successo tantissime volte. Quando ero una giovane attrice a Los Angeles e sono entrata nel cast di X-Files nel ruolo di Dana Scully, facevo costantemente i conti con una sensazione di inadeguatezza, mi percepivo sempre inesperta, inappropriata. C’erano così tante cose da imparare: da un lato, le battute del mio personaggio, dall’altro le tecniche per affrontare l’improvvisa celebrità e l’immagine pubblica. Non è stato facile.

Quali risorse metteva in campo in questi casi?
Cercavo di comportarmi come se sapessi di che cosa si stesse parlando. Ricordo la mia prima nomination per un premio, il tappeto rosso, i fotografi: provavo a mostrarmi sicura, ma mi sentivo sopraffatta, ansiosa. Come dice lei, vulnerabile. Simulavo spigliatezza per far credere di essere a mio agio. Tutto sommato è normale apparire all’opposto di ciò che stiamo provando, no? L’importante è tentare di configurare mentalmente una situazione che ci porti a comportarci “come se”.

A proposito del suo libro Want , ha dichiarato: “La fantasia è sempre un atto creativo e la fantasia sessuale non è diversa in questo senso”. C’è qualcosa che l’ha sorpresa nel raccogliere le confessioni anonime di molte donne?
Gli scenari emersi sono bizzarri e ci sono alcuni spunti davvero notevoli. In mezzo a tanta immaginazione vivida e a un flusso di narrazioni sorprendenti, lontane dai soliti luoghi comuni e ricche di dettagli, di sicuro non mi aspettavo di trovare così tanta tenerezza nel desiderio di molte. C’è una costante voglia di donarla e di riceverla, anche nel sesso. È affascinante come queste testimonianze, attraverso la scrittura, siano riuscite a trasmettere sessualità e affetto in modo inedito. Creando una forma di erotismo molto empatica.

Dentro il desiderio femminile

Gillian Anderson nel suo ritratto come ambasciatrice di L’Oréal Paris – Courtesy Press Office

Quali verità nascoste sul desiderio femminile rivelano le testimonianze che ha raccolto?
Dopo aver letto quelle fantasie ho riflettuto a lungo, cercando di fare un po’ di considerazioni generali. C’è un tratto comune che mi ha sorpreso, ovvero scoprire quanto spesso emergesse il senso di vergogna, è un elemento ricorrente in molte confessioni. Quello che ha reso questa esperienza davvero profonda è stato confrontarmi con donne, e non solo, che hanno messo in luce quanto sia difficile e doloroso per loro esprimere al partner ciò che desiderano a letto. Condividere è stato un atto di liberazione. Se leggere un libro significa identificarsi, sentirsi compresi e visti, immergersi nelle pagine di Want ci fa capire che, quando ci interroghiamo su ciò che siamo in grado di ottenere nella nostra vita più intima, in realtà stiamo riflettendo su ciò che chiediamo alla vita stessa.

Commentando di essere stata eletta, nel 1998, “donna più sexy del pianeta” dai lettori del britannico Fhm (For Him Magazine), ha detto: “In quel periodo mi vestivo malissimo, non dedicavo né tempo, né energie al modo in cui apparivo in pubblico”. Oggi come si sente? Le piace la moda?
Ho iniziato a prestare attenzione al mio aspetto solo negli ultimi anni. Sì, maturando ho definitivamente abbracciato la cultura di certi fashion brand, molto più di quanto avessi fatto prima. Mi piace sperimentare abiti concettuali e fatti bene e ho anche iniziato a considerare la moda con uno sguardo diverso, come una forma d’arte, cosa che certamente non facevo da giovane.

Ha interpretato molti ruoli che sfidano l ’idea tradizionale di femminilità: qual è stato il suo preferito?
Penso sia l’implacabile sovrintendente Stella Gibson nella serie The Fall – Caccia al serial killer (2016, ndr ). Ne sono particolarmente orgogliosa, c’era bisogno di vedere un personaggio così in tv: è stimolante, trasmette forza alle donne e ne ha regalata tanta anche a me mentre lavoravo sulla parte.

Prima di lei, un simile personaggio non si era mai visto. Che consiglio darebbe alle donne che hanno problemi di autostima?
A ognuna di loro vorrei dire: comportati come se fossi sicura di te, coraggiosa. Fai finta di fregartene di tutto. Io sono stata avvantaggiata nel farlo, per me è stato parte del mio meccanismo mimetico. Ho messo in pratica quello che ho imparato a scuola di recitazione. Insomma, cerca di agire come se tu fossi qualcosa che non sei. Perché sotto sotto, invece, lo sei. You know.

Che genere di musica ascolta?
Ho sempre adorato le band che fanno rock alternativo. Ultimamente mi sono data alla techno-elettronica tedesca: mi ci ha tirata dentro il mio partner.

Regali una confessione anche a noi.
C’è un piacere proibito che non la fa mai sentire in colpa? Mmm (chiude gli occhi, ndr )… La cioccolata.

The post Gillian Anderson: “donne, abbiamo un problema di bassa autostima”. L’intervista appeared first on Amica.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News