Giornata Mondiale degli Oceani 2025: così la bellezza salva il mare

Giugno 9, 2025 - 12:30
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Giornata Mondiale degli Oceani 2025: così la bellezza salva il mare

Esiste nella parola “protezione” una qualche forma di magia. Un bene assoluto che si estende a molti aspetti della nostra vita e del nostro Pianeta Terra. E c’è chi ha fatto di questa parola, una filosofia. Davines applica il termine ad ampio spettro. Attraverso la protezione cosmetica (tesa a difendere la pelle e i capelli dal sole e dalla salsedine) e attraverso una difesa dell’ecosistema marino che si verifica a più livelli.

Come e perché applicare la protezione solare sui capelli

In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2025, promossa dalle Nazione Unite, ricordiamo questi impegni e questo spirito di difesa e protezione.

Giornata Mondiale degli Oceani 2025: l’impegno di Davines

La Giornata Mondiale degli Oceani 2025 serve a sensibilizzare sull’importanza di salvaguardare le acque marine e promuovere comportamenti ambientali positivi. Davines con il sostegno della campagna Ocean Keeper vuole essere parte della soluzione. Il primo passo è il regalo esclusivo che i clienti potranno ricevere acquistando tre prodotti della linea SU/ (al prezzo di 70 euro): una borsa impermeabile, realizzata con plastiche riciclate recuperate nell’oceano e disegnata dall’azienda B Corp The Good Idea.

L’impegno sul campo, invece, è quello con la ONLUS Sea Shepherd Italia, per ripulire i mari della Penisola, dall’inquinamento da plastica, corde e reti abbandonate con l’obiettivo di creare le condizioni per ampliare l’attuale superficie marina protetta italiana.

la barca sea eagle di sea shepherd difende l'ecosistema marino. il progetto ghost net è sostenuto da davines

Foto Julie Sferlazzo per Sea Shepherd Italia

L’area di intervento congiunto fra Sea Shepherd e Davines riguarderà, per quest’anno, il tratto di mare che si colloca fra due attuali aree marine protette nel Golfo di Napoli. Quella di Regno di Nettuno e quella di Punta Campanella. Il sostegno va principalmente alla campagna Ghostnet, dedicata alla reti fantasma. E sull’imbarcazione Sea Eagle, che si occupa in questo tratto di mare di monitorare e fare pulizia, ci siamo saliti anche noi.

Per assistere in prima persona all’attuarsi di quel concetto di protezione estesa. Osservando le operazioni di recupero di rifiuti (tra cui un termosifone) e reti e nasse, con lo scopo di salvaguardare la biodiversità marina.

solari davines

Courtesy Press Office

Due giorni da “eco-pirati” sulla Sea Eagle della Sea Shepherd

Eco-pirati o “eco-warrior“, come preferisce definirsi, Ari Fitzgerald, Seconda Ufficiale di Sea Shepherd Global, i membri di questa organizzazione sono al 90 per cento volontari (e oltre il 50 per cento sono donne). Che in collaborazione con i Paesi e le autorità governative locali e le istituzioni, combattono contro l’inquinamento del mare e ogni azione illegale che si attua contro l’ecosistema marino. In moltissime parti del mondo.

“Tra gli animali più a rischio nel Mar Mediterraneo, ci sono le foche monache e le tartarughe”, spiega Ari Fitzgerald, “più gli animali sono grandi più è facile cacciarli. Oppure si scontrano contro veri e propri muri della morte. Pareti invisibili costituite dalle reti fantasma. In questo mare, il più sfruttato al mondo, le iniziative di Sea Shepherd sono molte”.

Andrea Morello, President of Sea Shepherd Italia – Foto Julie Sferlazzo per Sea Shepherd Italia

Ogni giorno a bordo, una squadra di volontari (molti giovanissimi e provenienti da ogni parte del mondo), vive una vita molto organizzata e spartana. Con turni di riposo di 4 ore, preparazione quotidiana del cibo rigorosamente vegano (e pane fatto ogni giorno a bordo), brief alla sera per fare il punto sulle operazioni del giorno successivo, momenti di svago tra letture e suonate di chitarra.

Nei due giorni che abbiamo passato in barca, insieme al team di Sea Shepherd e Davines, sono state recuperate sette reti fantasma. Oltre al recupero, l’intervento più grande e importante, è liberare gli animali e tutti gli esseri viventi che sono rimasti intrappolati. Da una stella marina a vari tipi di coralli, fino a piccole aragoste, pesci di varie dimensioni. E anche tartarughe.

Foto Veronica Eredi

Giornata Mondiale degli Oceani 2025: gli aggregatori di pesce minacciano la vita marina

In compagnia di Andrea Morello, Presidente di Sea Shepherd Italia, abbiamo fatto un giro sulla barca e visto nel dettaglio ogni suo spazio. Dalla cucina alle stanze dei membri dell’equipaggio, dalla stanza media all’officina, dalla dispensa fino alla sala dedicata alle attività condivise. “Il mare è una coperta sotto alla quale si nascondono le vergogne dell’umanità”, spiega Andrea Morello.

“È molto difficile individuare i responsabili di questo scempio e perseguirli. Anche se le leggi, in Italia, ci sono. Quello che possiamo fare e che stiamo facendo è, per esempio, mappare i FAD (aggregatori di pesce), censirli e condividerli con le autorità marittime. E poi capire come intervenire per rimuoverli. Si conta che, negli ultimi 50 anni, siano stati lasciati in mare fino a 700mila chilometri di fili di polipropilene”.

Foto Julie Sferlazzo per Sea Shepherd Italia

Un’altra grande emergenza del Mar Mediterraneo è la caccia al polpo e le trappole illegali che coprono le profondità marine. “Il polpo, oltre a essere un animale estremamente intelligente, capace di empatia e di attività onirica”, continua Andrea Morello, “è il cibo principale della foca monaca. Un animale in via di estinzione, che popolava i nostri mari. Nell’Arcipelago toscano sembra tornata anche se rara. Ci sono immagini degli Anni 50 che mostrano donne sarde, con il loro costume tradizionale, mangiare in spiaggia con accanto foche monache che si rotolano sulla sabbia. Immagini che vorremmo vedere ancora… Per questo continuiamo, senza desistere, il nostro lavoro con passione”.

Ora, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani 2025, e sempre.

Scoprite le altre iniziative beauty organizzate per la Giornata Mondiale degli Oceani 2025 nella gallery.

 

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