Heathrow e la terza pista: il futuro del cielo britannico

Agosto 1, 2025 - 19:30
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Heathrow e la terza pista: il futuro del cielo britannico

Il progetto di ampliamento dell’aeroporto di Heathrow con la costruzione di una terza pista torna al centro del dibattito pubblico e politico del Regno Unito. Dopo anni di controversie, battute d’arresto, battaglie legali e ambientali, Heathrow rilancia un piano ambizioso: un investimento da 49 miliardi di sterline, finanziato interamente da capitali privati, per raddoppiare la capacità dell’hub aeroportuale più trafficato d’Europa. In gioco non c’è solo la logistica del trasporto aereo, ma il posizionamento del Regno Unito nell’economia globale post-Brexit, il rispetto degli obiettivi ambientali e il destino di intere comunità locali.

Un piano ambizioso per una nuova era dei trasporti

Il progetto di espansione di Heathrow prevede la realizzazione di una nuova pista da 3.500 metri (la cosiddetta North-Western Runway), un nuovo terminal — il T5X — e tre satelliti interconnessi che porteranno l’aeroporto a poter gestire fino a 150 milioni di passeggeri l’anno, rispetto agli attuali 84 milioni. Le operazioni annuali passeranno da circa 480.000 a 756.000 voli, consolidando il ruolo di Heathrow come hub strategico nel sistema aeronautico globale. Il piano non si limita però al solo ampliamento fisico delle piste. Esso include una serie di interventi infrastrutturali di rilievo, come la deviazione dell’autostrada M25 — che sarà fatta passare in un tunnel — e la sua contestuale espansione tra le giunzioni 14 e 15. Verranno inoltre creati nuovi collegamenti ferroviari locali, piste ciclabili e pedonali, e nuove stazioni per autobus e treni, inclusi due hub chiamati “Heathrow Parkway”, pensati per rendere l’accessibilità all’aeroporto più sostenibile ed efficiente. I promotori del progetto affermano che questa espansione potrà contribuire allo 0,43% del PIL britannico e generare decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, con un impatto economico diffuso in tutto il Paese. Il governo, attraverso dichiarazioni del Cancelliere Rachel Reeves e del Department for Transport, ha accolto positivamente le proposte, ritenendole in linea con gli obiettivi di crescita economica e connettività internazionale del Regno Unito. Approfondimenti sul sito ufficiale di Heathrow Airport.

Un progetto al centro delle tensioni politiche e ambientali

Se da una parte l’ampliamento di Heathrow è visto come una necessità strategica da parte di molte associazioni imprenditoriali — tra cui CBI, BCC, Make UK, FSB e IoD — dall’altra, le critiche non sono meno numerose e pesanti. Ambientalisti, attivisti locali, sindaci e parlamentari sollevano seri dubbi sull’impatto ecologico e sociale del progetto. Greenpeace UK, il sindaco di Londra Sadiq Khan, il deputato dei LibDem Munira Wilson e Zack Polanski dei Verdi sono solo alcuni dei protagonisti dell’opposizione politica e civile. Uno dei nodi più controversi riguarda la demolizione di parte del villaggio di Harmondsworth, con case, luoghi di culto e comunità intere che verrebbero spazzate via per far spazio alla nuova pista. Inoltre, i critici mettono in discussione la coerenza del progetto con l’impegno del Regno Unito a raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050, ricordando che il traffico aereo resta una delle fonti più difficili da decarbonizzare. L’uso previsto di carburanti sostenibili (SAF) e di compensazioni ambientali non convince tutti, tanto che 28 parlamentari Labour eletti a Londra hanno espresso formalmente la loro contrarietà. Il governo ha dichiarato che tutte le proposte saranno analizzate alla luce della futura revisione della politica nazionale sugli aeroporti.

La proposta alternativa: Heathrow West

A complicare ulteriormente il quadro vi è una proposta concorrente: quella di Heathrow West, avanzata dal gruppo Arora. Si tratta di un piano parallelo che mira a realizzare una nuova pista e terminal in modo più economico, con un costo stimato in circa 25 miliardi di sterline. La proposta prevede una pista più corta (2.800 metri) e la possibilità di mantenere in funzione l’attuale centro aeroportuale, evitando modifiche invasive alla M25. Secondo Arora, questa opzione sarebbe meno impattante e più sostenibile, pur offrendo un significativo aumento di capacità. Heathrow, pur non chiudendo le porte alla collaborazione, ha ribadito che ogni opzione dovrà soddisfare standard elevatissimi in termini di sicurezza, efficienza e compatibilità ambientale. Non è escluso che, nei prossimi mesi, il dibattito pubblico si allarghi includendo valutazioni comparative più approfondite tra i due progetti, coinvolgendo enti regolatori come il Civil Aviation Authority e l’Environment Agency.

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Redazione Redazione Eventi e News