Il collegamento tra Capo d'Orlando e le Isole Eolie bloccato sul nascere?
lentepubblica.it
Il futuro della tratta marittima veloce Capo d’Orlando–Eolie, progettato per collegare l’area dei Nebrodi con le Isole come alternativa al porto di Milazzo, appare incerto. Infuriano polemiche sulla Regione Sicilia.
Nonostante la pubblicazione di un nuovo bando da quasi 3 milioni di euro per garantire i collegamenti con le isole fino al 2027, il porto nebroideo rischia infatti di restare escluso dalle rotte finanziate dalla Regione Siciliana.
Il punto nevralgico della vicenda ruota attorno all’esclusione della tratta Capo d’Orlando–Eolie dall’analisi dei flussi passeggeri condotta da TBridge, la società di consulenza incaricata dalla Regione Siciliana di elaborare uno studio tecnico finalizzato a razionalizzare il sistema dei trasporti marittimi. L’obiettivo dello studio, commissionato nel quadro della pianificazione dei servizi fino al 2027, era quello di identificare le rotte realmente necessarie per i collegamenti con le isole minori, sulla base di dati aggiornati su domanda, frequenza e sostenibilità economica.
Perché il collegamento tra Capo d’Orlando e le Isole Eolie rischia di non vedere mai la luce?
Secondo i risultati dell’analisi, la tratta in questione non avrebbe registrato volumi di traffico sufficienti da giustificarne l’inserimento tra quelle sovvenzionate con fondi pubblici. Di conseguenza, nella programmazione iniziale della Regione, Capo d’Orlando è rimasta esclusa, mentre sono stati riconfermati i collegamenti considerati essenziali, come quelli da Milazzo, Porto Empedocle e altri scali storicamente più frequentati.
La decisione ha però generato una reazione a catena, culminata in forti contestazioni da parte di associazioni locali e operatori del territorio, che hanno denunciato l’assenza di un confronto preventivo con le realtà interessate e il rischio concreto di vanificare gli investimenti pubblici destinati alla realizzazione del porto orlandino.
La mossa della Regione Sicilia per arginare le critiche
Per cercare di ricucire lo strappo e valutare eventuali correttivi, la Regione ha pubblicato un avviso di consultazione di mercato, una sorta di sondaggio esplorativo rivolto a operatori del settore e soggetti potenzialmente interessati alla gestione del servizio. Il documento, apparso nei giorni scorsi sul sito istituzionale, prende in considerazione la possibilità di attivare, in forma sperimentale, una linea veloce Capo d’Orlando–Vulcano–Lipari–Santa Marina Salina, con corse di andata e ritorno.
Nel preambolo dell’avviso si legge che il collegamento è pensato per rispondere a necessità reali delle comunità isolane, in particolare nei periodi in cui gli spostamenti sono determinati da esigenze lavorative. Il servizio, nelle intenzioni dell’amministrazione regionale, dovrebbe agevolare soprattutto i pendolari che ogni giorno devono raggiungere la terraferma per motivi professionali o di studio, offrendo un’alternativa rapida e diretta a chi oggi è costretto a utilizzare porti più distanti come quello di Milazzo.
Un altro elemento cruciale evidenziato nel documento riguarda le recenti trasformazioni istituzionali e sanitarie che hanno colpito le Eolie: la chiusura del Tribunale di Lipari e il ridimensionamento dell’ospedale locale hanno di fatto spostato l’utenza verso Patti, città più facilmente accessibile dal porto di Capo d’Orlando. Qui si trovano sia la sede della Procura della Repubblica sia presidi ospedalieri pienamente funzionanti, rendendo il collegamento marittimo non solo utile ma, per molti, essenziale.
Ma l’avviso non dà garanzie di certezza
Nonostante queste premesse, l’avviso non garantisce che la tratta sarà effettivamente attivata. Si tratta infatti di una fase di ascolto preliminare, volta a raccogliere manifestazioni d’interesse da parte degli operatori. Se da questa consultazione emergesse la possibilità di gestire il collegamento attraverso modelli diversi – ad esempio affidandolo al libero mercato o tramite forme di sostegno orizzontale (OSP) – la Regione si riserva la facoltà di non procedere con l’istituzione formale della linea.
Questa incertezza ha ulteriormente alimentato il malcontento tra i cittadini e le associazioni locali, che temono che dietro il linguaggio tecnico si celi una retromarcia su un impegno che era stato salutato come fondamentale per lo sviluppo del territorio. La preoccupazione è che, in mancanza di una decisione chiara e tempestiva, Capo d’Orlando possa perdere un’opportunità strategica, proprio nel momento in cui il suo porto è finalmente pronto a diventare punto di riferimento per l’intero comprensorio nebroideo.
La posizione di Federalberghi e le reazioni polemiche della Pro Loco orlandina
La decisione ha suscitato forti reazioni, soprattutto a livello locale. A esprimere sconcerto è stata in particolare la Pro Loco di Capo d’Orlando, che ha riportato anche le critiche sollevate da Federalberghi Isole Eolie.
Quest’ultima aveva messo in discussione la legittimità dell’istituzione del collegamento marittimo, lamentando l’assenza della prevista “verifica di mercato“, passaggio obbligatorio secondo i regolamenti dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Va detto che la Regione aveva già eseguito una verifica nel 2020, sempre con l’ausilio di TBridge, ma quella valutazione non aveva incluso la nuova tratta.
“La nostra comunità — ha scritto la Pro Loco di Capo d’Orlando — aveva accolto con entusiasmo l’idea di un collegamento stabile e funzionale con le Eolie, finalmente possibile grazie alla piena operatività del porto, atteso per anni come motore di rilancio economico e turistico. Escluderlo ora sarebbe un errore grave“.
L’associazione invita istituzioni locali, Pro Loco del comprensorio e l’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) a unire le forze per difendere un’opportunità strategica per l’intera area nebroidea.
Il timore, condiviso da amministratori e operatori del territorio, è che la decisione finale possa penalizzare un’infrastruttura appena completata, vanificando gli sforzi fatti per valorizzarla. In gioco c’è non solo la mobilità dei residenti, ma anche il potenziale turistico di una rotta che potrebbe rappresentare un’alternativa valida ai collegamenti storici da Milazzo, che assolvono anche a funzioni commerciali.
La partita è aperta. E il territorio chiede di essere ascoltato.
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