Il rapporto tra arte e vino dalla Sicilia alle Langhe

Agosto 1, 2025 - 22:09
 0
Il rapporto tra arte e vino dalla Sicilia alle Langhe

Olivi, carrubi, vigneti che sbucano dalla terra bianca come calce, poi, d’un tratto, lo scheletro stilizzato di una balena. È una delle opere che fanno parte di “Costellazioni d’arte”, il progetto artistico che Planeta ha inaugurato nella propria tenuta Buonivini a Noto, nato da un’idea di Valentina Bruschi, Vito Planeta e Ignazio Mortellaro. Una serie di sculture, installazioni e interventi site specific si collocano sia all’aperto che all’interno della cantina e dell’antico palmento, con le firme di artisti come lo stesso Mortellaro, Claire Fontaine, Petra Feriancová, Emiliano Maggi, Giuseppe Buzzotta e Pietro Ruffo. Parte delle opere sono state realizzate durante le annuali edizioni della residenza nomade “Viaggio in Sicilia”, un’iniziativa con cui da vent’anni Planeta si lega al mondo dell’arte, invitando artisti nazionali e internazionali nei territori vinicoli siciliani, e che oggi si concretizza nelle Costellazioni.

Da tempo il mondo dell’arte incrocia quello del vino e sono diverse le aziende che decidono di investire. Tra gli esempi c’è quello delle grandi case di Champagne (ne avevamo parlato in questo articolo), ma ci sono anche molte cantine italiane che si avvicinano a questo campo, costruendo collaborazioni e progetti di lunga durata. Il filo conduttore è sempre quello del territorio, che spesso è protagonista delle opere attraverso i suoi paesaggi e la sua storia, ma al quale restano anche i frutti del lavoro degli artisti, un po’ come un tempo alle chiese restavano i dipinti.

È proprio su questa forma di mecenatismo che si è puntata la lente durante l’inaugurazione delle Costellazioni d’arte di Planeta, con l’intervento di alcuni produttori coinvolti in iniziative simili.

L’arte e il mondo del vino, l’esperienza di Ceretto
Tra i primi produttori di vino in Italia ad accostarsi al mondo dell’arte ci sono i Ceretto, che nel 1996 sponsorizzano con i propri vini un’iniziativa dell’allora nascente Galleria Continua di San Gimignano e per un mese danno ospitalità all’artista David Tremlett. «È stato la chiave per la svolta di tutto il nostro percorso, perché se non ci fosse stato David, probabilmente non avremmo mai iniziato», racconta Roberta Ceretto.

«Non erano le Langhe di adesso, negli anni Novanta non c’erano tante cantine visitabili. David fa delle grandi passeggiate tra i vigneti, si innamora dei borghi della zona e ci propone di iniziare un progetto insieme». Il primo passo è la Cappella del Barolo in cui Tremlett e Sol Lewitt reimmaginano la nuova vita di una vecchia chiesetta sconsacrata di campagna. Il progetto funziona e da qui Ceretto prosegue con nuove collaborazioni che portano sul territorio tanti importanti nomi del panorama artistico internazionale, come Anselm Kiefer e Marina Abramovic. «A differenza di altre regioni, non abbiamo avuto la fortuna di avere delle famiglie che nel tempo hanno investito sui propri territori, creando un valore aggiunto culturale. Quindi, non potendo attingere al passato, ci siamo concentrati sul moderno e obiettivamente è anche un grande divertimento» afferma la produttrice. «Un modo per far vedere il nostro territorio a occhi diversi e con contenuti differenti».

Interpretare il territorio al Castello di Ama
Al Castello di Ama il sodalizio con il mondo dell’arte inizia nel 2000 con l’installazione “L’albero di Ama: moltiplicazione e divisione dello specchio”, affidata a Michelangelo Pistoletto. L’incontro con l’artista avviene – anche in questo caso – grazie alla Galleria Continua, con cui la famiglia entra in contatto alla fine degli anni Novanta. «Con lui realizzammo la prima opera di un progetto che oggi è una collezione composta da venti lavori dei più importanti artisti di arte contemporanea», spiega Arturo Pallanti, giovane generazione alla guida dell’azienda. Agli artisti viene richiesto di realizzare opere site specific, ispirate alla vigna e al paesaggio circostante all’interno della tenuta. «Mio padre dice sempre che il suo obiettivo da enologo è che i vini lo superino, ma che al contempo continuino a raccontare qualcosa di noi. Allo stesso modo, quando ci riconosciamo nel mondo dell’arte, l’idea è che le opere nascano sì privatamente all’interno dell’azienda, ma che restino anche a disposizione delle persone nel corso del tempo. L’obiettivo è sempre che ci sia qualcosa che possa sopravvivere».

Frescobaldi riprende la via dell’arte a Montalcino
«La nostra famiglia è molto antica e, come in tante famiglie della tradizione toscana, ci sono stati collezionisti e committenti nei secoli passati» racconta Tiziana Frescobaldi, presidente del consiglio di amministrazione di Compagnia de’ Frescobaldi SpA. «Ci siamo chiesti perché non riprendere questa tradizione». Nel 2006 nasce il progetto Vendemmia d’Artista per Tenuta dell’Ornellaia, con cui ogni anno un nome importante dell’arte contemporanea realizza bottiglie personalizzate, che poi vengono vendute all’asta. Su iniziativa di Tiziana Frescobaldi prende invece il via nel 2012 un altro progetto, Artisti per Frescobaldi, che nasce come concorso internazionale dedicato ad artisti emergenti, per poi trasformarsi nel 2023 in un progetto di committenza, all’interno del quale artisti già in carriera sono invitati a confrontarsi con il paesaggio, gli spazi e la storia della tenuta di CastelGiocondo a Montalcino. «Abbiamo deciso di incentrare il progetto su CastelGiocondo, sapendo che è un luogo dove la gente va principalmente per il vino e l’abbiamo fatto proprio per valorizzare il territorio, offrendo un’esperienza diversa».

Opera di Massimo Bartolini per Frescobaldi, credits Frescobaldi

Cosa si vede da Buonivini nella collezione di Planeta
Le Costellazioni d’arte di Planeta attraversano tutti gli spazi della tenuta Buonivini. Ad accogliere i visitatori di fronte all’ingresso della cantina c’è “Primo punto dell’Ariete” di Ignazio Mortellaro, un’alta ed esile struttura in acciaio corten, realizzata per la performance Hunter/Hunted al Parco Archeologico di Segesta nel 2022. Una scala conduce alla sommità su cui sono posizionati dei corni suonati durante la performance e oggi l’opera invita lo spettatore a re-immaginarsi in un tempo profondo e arcaico, guidato dai cicli naturali.

Poco lontano, “Vertebra” di Petra Feriancová affiora tra gli ulivi, richiamando con una composizione in tubi di ferro lo scheletro di una balena, indizio dell’utilizzo politico e propagandistico che l’uomo ha fatto della natura nel corso della storia.

Vertebra di Petra Feriancova, credits Planeta

È invece firmata dal collettivo Claire Fontaine l’installazione luminosa a led che si accende sul tetto dei locali interrati della cantina. La scritta “Patriarchy = CO2” suggerisce la connessione tra sistema patriarcale e crisi climatica, stimolando una riflessione critica. Proprio da qui, si ammira in lontananza l’Untitled (Oval) di Vanessa Beecroft, installazione in gesso realizzata nel 2018 con i ragazzi ospiti della comunità di San Patrignano a Rimini. I calchi dei loro corpi si fondono come elementi di fragilità e resilienza assieme alle impronte di oggetti.

Installazione di Claire Fontaine, Buonivini, credits Planeta
Untitled Oval di Vanessa Beecroft, credits Planeta

Al piano sottostante, tra le botti di vino in affinamento, si trova il trittico di sculture di Emiliano Maggi, realizzato tra 2021 e 2022 per Viaggio in Sicilia #7. Un’opera in ceramica che riflette la ricerca dell’artista nell’ambito dell’antropologia culturale e di un’iconografia in cui le rappresentazioni di corpi umani e animali talvolta si uniscono e si fondono.

Nelle sale della cantina si trovano invece le opere di Pietro Ruffo e Giuseppe Buzzotta. La prima raffigura la Sicilia in una composizione che integra la superficie dell’isola con figure animali e umane, popolazioni e culture che ne hanno plasmato l’identità. La seconda è un grande mandala in china su carta dedicato alla Luna, in un’interconnessione olistica con gli altri elementi dell’universo. L’opera è stata realizzata in occasione della prima edizione del festival di arte e musica, “Planeta Sessions – Moon”.

Sono infatti molte le iniziative che Planeta porta avanti, attraverso rassegne teatrali e musicali, come il festival di teatro Sciaranuova, che si svolge nella loro tenuta sull’Etna e in corso proprio in questi giorni con l’edizione 2025, “Piani Inclinati”. «Per noi è stato fin qui un arricchimento straordinario dal punto di vista mentale, estetico e dell’utilizzo, che ha portato tante idee e tanti spunti» dice Alessio Planeta, amministratore delegato e responsabile tecnico delle aziende agricole di famiglia, riguardo al rapporto con l’arte sviluppato negli anni. «La cantina Buonivini è nata anche grazie alle contaminazioni del mondo che abbiamo incrociato attraverso l’arte contemporanea». E negli anni le visite degli artisti hanno portato a collaborazioni e iniziative che hanno coinvolto fondazioni, musei e molti altri attori del territorio siciliano.

Sciaranuova Festival, credits Planeta

Ecco perché il bello, più che leggerne, è proprio vivere queste opere e ascoltarne i racconti sul posto, perché l’esperienza dell’arte, come quella del vino, è fatta a metà da chi ne fruisce.

L'articolo Il rapporto tra arte e vino dalla Sicilia alle Langhe proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News