Il segreto per far durare a lungo tatuaggi e dermopigmentazione non è (solo) la protezione solare

Che si tratti di un’espressione artistica, estetica o paramedicale, l’obiettivo non cambia. L’importante è massimizzare l’investimento, far guarire bene il tatuaggio e fare in modo che duri a lungo. Ma allora quale crema si deve mettere sui tatuaggi?

Anche se in ognuno di questi casi si parla genericamente di tatuaggi, sappiamo benissimo che hanno funzioni e durata differente. C’è infatti il tatuaggio artistico, destinato a rimanere sulla pelle per sempre – o almeno si spera, altrimenti c’è il laser per chi si pente. Poi esiste la dermopigmentazione, o PMU, il make up semipermanente che funziona anche sulle smagliature, ma ha comunque un margine variabile di durata. E ultimo, ma non per importanza, il tatuaggio paramedicale, che corregge discromie come vitiligine, ricrea le areole o addirittura mimentizza l’alopecia con la tricopigmentazione.
Tutti questi tipi di tatuaggio sono per natura diversi, ma una volta che si hanno sul corpo, o sul viso, l’obiettivo non è solo quello di massimizzarne la durata, ma far sì che durino a lungo senza subire modifiche di forma e colore.
La differenza tra tatuaggio artistico e dermopigmentazione

Foto Emy su Unsplash.
A differenza del tatuaggio artistico, il tatuaggio del make up, labbra o sopracciglia, non può durare tutta la vita, e il motivo è semplice. “Se non fosse semipermanente, la dermopigmentazione, nel lungo periodo, risulterebbe una condanna”, dice il Dr. Vittorino Bortolin, founder di Etoo, il primo brand di skincare che si prende cura anche dei tatuaggi. “In media il trucco semipermanente dura da uno a tre anni, ed è una cosa voluta, perché in questo modo lo si può correggere in base a come cambia la forma del tuo viso”.
La durata dei tatuaggi dipende dal tipo di inchiostro che si utilizza, che ovviamente cambia tra tatuaggio artistico e dermopigmentazione. “L’inchiostro dal tatuaggio è una miscela di particelle solide chiamate pigmenti. Sono di diversa natura chimica – minerali piuttosto che organici – e sono sospesi in un mezzo liquido. A seconda del diametro di queste particelle, più o meno grande, tendono ad essere più o meno stabili”, spiega il Dr. Bortolin.
Cosa succede ai pigmenti dei tatuaggi
“Nel derma abbiamo delle cellule spazzino, chiamiamole così, che si chiamano fagociti o macrofagi. Sono delle cellule apposta che fanno piazza pulita di quello che non va bene, dalle cellule morte della pelle alle aggressioni microbiche. Tuttavia c’è un limite. Se la particella che è presente in quella posizione è grande della bocca dei fagociti, questi non riescono a rimuoverla. Ecco perché dalla dimensione delle particelle del pigmento dipende la durata del tatuaggio: più sono grandi più il tatuaggio risulterà indelebile”.
“Gli inchiostri che si adoperano per il trucco permanente sono diversi da quelli che si adoperano per il tatuaggio artistico. Sono diversi e per i colori, perché per il PMU si preferisce che siano molto più naturali e morbidi, mentre quelli del tatuaggio artistico sono brillanti. Inoltre sono diversi anche i tipi di pigmenti per l’una o per l’altra applicazione. Per il tatuaggio artistico le particelle sono molto grandi e restano dove sono state inoculate, perché sono troppo grandi per i macrofagi. Quelle del trucco semipermanente invece, sono più piccole, non tanto dall’essere portate via immediatamente, ma comunque di una dimensione adeguata per cui, anche se ci vuole un po’ più di tempo, il fagocita riesce ad eliminarle”.
“I pigmenti per la dermopigmentazione paramedicale, per le areole, per la vitiligine o per l’alopecia, sono molto più simili a quelli del tatuaggio artistico, perché vogliamo che sia un tipo di tatuaggio che dura a lungo”.
La crema per tatuaggi protegge i pigmenti che si degradano o si ossidano
Oltre alla natura dell’inchiostro utilizzato, c’è una loro fattore che influisce negativamente sulla durata del tatuaggio ed è la luce solare. Come ci prendiamo cura della pelle per prevenirne l’invecchiamento, allo stesso modo serve una skincare routine con una crema da mettere sui tatuaggi specifica, affinché ce ne si prenda cura.
“Le persone sanno che il sole non fa solo male alla pelle, ma anche al tatuaggio, perché fa scolorire i colori. Inoltre i pigmenti sono sostanze abbastanza delicate e si possono ossidare nel tempo, ma su questo tipo di decomposizione non è possibile intervenire in alcun modo. Ecco perché, soprattutto con il trucco semipermanente, si assiste a viraggi di colore, anche perché sono tatuaggi che interessano parti del corpo che sono sempre esposte alla luce”, spiega l’esperto.
Quale crema mettere sui tatuaggi per farli durare più a lungo
Che la preoccupazione sia il colore del tatuaggio semipermanente che vira, che si degrada o che si ossida, la cosa fondamentale è proteggere il pigmento. Perché un tatuaggio duri a lungo non è sufficiente dedicarcisi solo nella fase di guarigione, ma anche successivamente.
A meno che non si parli di Bepanthenol o protezioni solari specifiche per tatuaggi, fin ad oggi non esisteva nessuna crema da mettere sui tatuaggi per prendersene cura ogni giorno. E questo aspetto potrebbe interessare in modo particolare chi ha tatuaggi visibili ed esposti, come appunto il trucco semipermanente o i tatuaggi paramedicali per alopecia e vitiligine sul volto, che tendono a cambiare a causa della loro continua esposizione alla luce solare.

Foto Getty Images
Quello che ha fatto il Dr. Bortolin con la sua linea di skincare Etoo, è stato creare una vera e propria linea di skincare con prodotti dalla funzione esplicita, e di arricchirli con l’associazione di due sostanze (patent pending) che, lavorando in sinergia, hanno un’efficacia particolare nella protezione specifica degli inchiostri da tatuaggio.
”Gli inchiostri protetti con questa associazione di queste due sostanze non subiscono quella degradazione che invece subiscono gli inchiostri non protetti. Una di queste due sostanze è la luteina, che è presente nella retina dell’occhio e ha lo scopo di proteggerla dalla luce solare”, dice l’esperto.
“L’altra sostanza è il coenzima Q10, un altro antiossidante già utilizzato nei cosmetici. Gli esperimenti che abbiamo fatto dimostrano come la sinergia tra luteina e coenzima Q10 impedisca la degradazione dei pigmenti dei tatuaggi, facendoli durare più a lungo”.
La depilazione influisce sulla durata del tatuaggio
A seconda di dove si realizza il tatuaggio, le possibilità che si trovi su una zona da depilare – sopracciglia, gambe, braccia – è altissima. E quello che molti non sanno è che il mezzo scelto per eliminare i peli superflui influisce sulla durata, sulla forma e sul colore del tatuaggio.
“Chiunque abbia un tatuaggio sa che non si può utilizzare il laser per depilarsi, perché distrugge il pigmento. E lo stesso vale per la luce pulsata. Chi ha tatuaggi e deve o vuole depilarsi deve ricorrere ai metodi classici, quindi rasoio, crema depilatoria, ceretta o epilatore”, spiega il Dr. Bortolin.
Ci sono tuttavia delle riflessioni da fare. “Bisogna tener conto che la radice del pelo, il bulbo, che andiamo a strappar via, si trova proprio dove c’è il pigmento del tatuaggio. Ogni volta che si strappa un pelo si provoca un piccolo trauma, quindi nel tempo il tatuaggio non avrà più linee e contorni ben definiti, ma rischia di perdere colore e definizione nel tempo”.
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