Inchiesta urbanistica Milano, assessore Tancredi pronto a dimissioni. Chat Sala-Boeri: “Non posso far spuntare torri”

Giancarlo Tancredi, travolto dall’inchiesta sull’urbanistica a Milano, sarebbe pronto alle dimissioni. Arrivato a Palazzo Marino poco prima delle 14.30 l’assessore comunale di Milano alla Rigenerazione urbana venerdì, nei cui confronti la Procura del capoluogo lombardo chiede gli arresti domiciliari per concorso in corruzione, falso e induzione indebita nella gestione dei rapporti con l’ex presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e con la Coima di Manfredi Catella, se ne è andato dopo un’ora e mezza. Il secondo faccia a faccia in poche ore con il sindaco Giuseppe Sala lascia sospesa la situazione dell’ex dirigente 63enne, perquisito mercoledì, e quella dell’intera giunta Sala. Tancredi esce a bordo del suo scooter e dribbla i giornalisti assembrati in via Case Rotte per chiedergli se avesse rassegnato o meno le dimissioni. Nessun commento, nessuna dichiarazione.
Beppe Sala parlerà in aula lunedì
Per Sala, dopo un pomeriggio costellato di incontri con Tancredi, che si sarebbe detto pronto a lasciare l’incarico, e le delegazioni di Europa Verde e Pd che hanno chiesto un netto cambio di rotta, la partita sembra rimandata a lunedì. Quando l’ex commissario di Expo prenderà parola per la prima volta dal deflagrare dell’inchiesta. Lo farà in aula in Piazza della Scala per riferire ai consiglieri comunali. Dovrà parlare del futuro, politico e non, di Milano e forse anche delle accuse che lo riguardano direttamente su quella che gli inquirenti definiscono “copertura” che avrebbe offerto a Marinoni e ai suoi “conflitti di interesse” con gli operatori immobiliari privati e quelle relative alle “richieste di Boeri e Catella” che il 21 giugno 2023 “minacciavano la ‘rottura’” senza un voto positivo per il progetto dell’ex Pirellino in commissione.
Sala, la chat con Stefano Boeri finita nell’inchiesta
È il messaggio sul “warning” di Boeri a Sala. Estrapolato da 439 pagine di chat agli atti dell’indagine trascritte dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria su delega dei pm Petruzzella-Filippini-Clerici-Siciliano che raccontano 6 anni di rapporti fra il primo cittadino e l’archistar, già candidato sindaco in pectore del Pd nel 2011 prima di essere sconfitto a sorpresa da Giuliano Pisapia nelle primarie di coalizione. Uno sterminato elenco di conversazioni in ordine cronologico che partono dal 6 febbraio 2017 e si interrompono bruscamente il 26 settembre 2023 perché pochi giorni dopo Boeri viene perquisito, con il sequestro del telefono, e indagato la prima volta nell’ambito dell’inchiesta per turbativa d’asta e falso sulla Beic che a gennaio 2026 approda in udienza preliminare. Dialoghi quasi sempre avviati dal docente del Politecnico 68enne, animatore dei più rinomati circoli culturali italiani e internazionali, per chiedere a Sala un suo interessamento o un “favore” in nome della “amicizia” che li lega, condita dalle passioni comuni: l’Inter e le proposte reciproche di “birra” o “calcetto più cena”. “Mattarella viene il 28/2 x inaugurazione XXII Triennale. Bene! Ricordati per favore di contatto con Unicredit”, scrive Boeri nel 2019. L’anno prima chiedeva “una mano” a individuare qualche “sponsor per calciocity” (“tipo Pirelli, Allianz, Samsung, Adidas, Tim” la richiesta). O ancora: “Beppe grazie per oggi. Un piacerone: se senti Valotti (concorso x nuova torre A2A) mi verifichi che non viva mia Presidenza Tr (Triennale ndr) come ostacolo?”, scrive negli stessi mesi con riferimento all’ex presidente della multiutlity partecipata da Palazzo Marino che stava progettando il nuovo headquarter in Piazza Trento. Come anche i continui input a prendere “seriamente” alcuni dei pallini del progettista del Bosco Verticale.
Sala a Boeri: “Non posso far spuntare torri dove non c’è nulla”
“Siamo andati avanti su progetto Cadorna. Vorrei lo vedessi – con Tancredi – prima di depositarlo a FFnord (Ferrovie Nord, ndr)”, “ciao Beppe, quando hai tempo vorrei parlarti di Triennale (nomine ecc.), fino alla “forestazione” urbana. “Oggi che ne dici se a convegno si verde dico che Milano può sfidare città del mondo su forestazione urbana?”. O ancora: “Mia sensazione è che se ti interessa progetto forestazione questo sia momento giusto. Ieri a Roma con sindaci sovrintendenti ecc ho avuto netta impressione che altre città ci stiano arrivando”. In chat le risposte dell’ex city manager ai tempi di Letizia Moratti sono spesso secche o laconiche: “Lunedì ti cerco e fissiamo”, “parliamone”, “vediamoci”. “Ho fatto tutta la campagna sul tema delle ‘rigenerazioni’ e non posso far spuntare torri dove oggi non c’è nulla” gli dice di fronte a una proposta veicolata da Boeri. “Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere Giancarlo politicamente non mi sento di portarlo avanti”.
Gli animi si scaldano di più quando si parla della partita urbanistico-immobiliare più ricca per la città, assieme alle Olimpiadi invernali: il nuovo stadio. “Attenzione – ammonisce Boeri nel settembre 2019, dopo che la sua proposta di rifacimento del Meazza con uno “Stadio-Bosco” era stata bocciata da Milan e Inter nei mesi della prima dichiarazione di interesse pubblico da parte del Comune – Si crea un grave precedente di sostituzione di interessi privati e decisioni private ai criteri di informazione e scelta – del Comune – basati su interessi collettivi. Beppe per me il caso è chiuso, perdere concorsi è del tutto normale… Ma ti segnalo che qui la cosa è diversa”. “Da quando presentare un masterplan equivale a farlo approvare? – domanda – Noi abbiamo rispettato le loro richieste ma abbiamo modificato il masterplan per migliorare gli spazi per il quartiere, ad esempio creando un parco di 20 ha (ettari ndr) e distanziando lo stadio dalle case”. “Adesso il nostro contributo diventa invisibile… davvero incredibile”, dice sconsolato il presidente della Triennale “Per lo stadio mi sembrano folli” risponde il sindaco aggiungendo che “mo (mi ndr) stanno mettendo in difficoltà”.
Questo articolo Inchiesta urbanistica Milano, assessore Tancredi pronto a dimissioni. Chat Sala-Boeri: “Non posso far spuntare torri” proviene da LaPresse
Qual è la tua reazione?






