Inchiesta urbanistica Milano, la stoccata di Fedez contro Sala

Fedez attacca il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, indagato nell’ultima inchiesta della Procura sull’urbanistica. “Il Sior Sala si è in sostanza auto-assolto con la compiacenza di parte preponderante della ‘stampa’. I processi mediatici non si fanno agli amici. Caso chiuso, sipario”, si legge nella storia postata da Fedez sui social all’indomani dell’intervento del primo cittadino di Milano in consiglio comunale. Nell’immagine, Sala è rappresentato come il mago Silvan con cappello a cilindro, bacchetta magica e guanti bianchi, sopra la scritta ‘Sim Sala Bim.
Fedez e “le mani pulite” del sindaco
Fedez rimanda poi al profilo di Pulp Podcast, il podcast che gestisce insieme a Mr. Marra, dove è stato postato un messaggio per Sala: “Sei il sindaco della città di Mani Pulite, inchiesta che ha svelato il modus operandi di un’intera classe politica, fondato sulla corruzione. E che fai? Per manifestare la tua estraneità ai fatti e alle inchieste che stanno segnando le ultime settimane del capoluogo meneghino, decidi di usare l’espressione: ‘io ho le mani pulite’. Davvero? – si legge – Cioè, nessuno del team del sindaco ha pensato, chessò, a un ‘ho la coscienza pulita’? Proprio le mani dovevate andare a pulire, Freud avrebbe parecchio da dire. E da analizzare”. E ancora: “La sinistra parlava di ‘opportunità’ politica quando, in occasioni come questa, le dimissioni potevano rappresentare il classico ‘passo indietro’ per permettere alla magistratura di lavorare al meglio. Ma quelli erano altri tempi, e ora l’unica opportunità da considerare è quella elettorale: se Sala si dimettesse, la sinistra avrebbe un candidato, o una candidata, da proporre? No, e così si spiega come mai oggi sono tutti un po’ più garantisti di prima”.
“Il sindaco Sala ha deciso di soprassedere su quel tentativo di prestidigitazione chiamato ‘Salva Milano’, sul quale solo qualche mese fa era così solerte a invocarne la rapida approvazione in Parlamento – prosegue il post – E dire che avremmo tutti voluto sentire le ragioni di quel decreto che il sindaco stesso riteneva vitale, e che adesso si cerca invece di far passare in sordina”. Dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi, coinvolto nell’inchiesta della magistratura meneghina, Sala ha deciso oggi di affidare “temporaneamente” la delega all’urbanistica alla vicesindaca Anna Scavuzzo.
La precisazione di Fedez
Sulla polemica con il sindaco Sala per l’inchiesta urbanistica di Milano l’entourage di Fedez precisa che le dichiarazioni non appartengono all’artista bensì sono riprese da Pulp Podcast che ha intitolato ‘Sim Sala Bim’ il post sui social con il fotomontaggio del sindaco di Milano vestito da prestigiatore. “Fedez ha condiviso il post in questione in una sua storia su Instagram, come del resto fa con ogni post di Pulp Podcast, ma il testo non è stato scritto da lui”, precisa il suo entourage.
Il murale contro il sindaco
È comparso sulla facciata della Galleria d’Arte Moderna di Milano il nuovo murale pop dell’artista aleXsandro Palombo, intitolato ‘Milano Murata’. “L’opera di Palombo – si legge in una nota – ritrae il sindaco Beppe Sala con abiti da muratore d’epoca, intento a murarsi da solo all’interno di una finta finestra. Nella mano destra tiene una spatola; nella sinistra, una mattonella verde con inciso il simbolo del dollaro. I mattoni lo coprono già fino al petto. L’artista sfrutta una vera nicchia murata della facciata per creare un’illusione ottica ad alto impatto, intrecciando architettura, arte pubblica e spazio urbano.
La scelta del luogo è tutt’altro che casuale: all’interno dello stesso museo è custodito Il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, capolavoro che celebra la dignità del lavoro e la forza collettiva dei ceti popolari. Il murale si pone così in un dialogo silenzioso ma potente con quell’icona storica. Due immagini separate da pochi metri: da un lato un corteo che guarda avanti, dall’altro un uomo solo che si chiude. Due visioni, due epoche, due significati”.
“Se Il Quarto Stato evocava apertura e partecipazione – si legge ancora -, ‘Milano Murata’ racconta l’isolamento di un potere che si cementifica nel proprio sistema. È il ritratto simbolico di un’élite urbano-manageriale che ha ridisegnato la città seguendo logiche di verticalizzazione, rendita e cementificazione, spesso in contrasto con gli interessi dei residenti storici e delle fasce sociali più fragili. Ne risulta una città segnata da nuove disuguaglianze, polemiche e interrogativi. In questa nuova opera bastano una spatola, un mattone verde e uno sguardo impassibile per rappresentare la parabola di un sistema che, mentre si fortifica, finisce per murarsi da solo. Un intervento che si inserisce pienamente nel linguaggio satirico e politico di aleXsandro Palombo, capace di sollevare interrogativi scomodi e aprire spazi di riflessione. L’opera invita lo spettatore e la città a interrogarsi su potere, responsabilità e futuro urbano”.
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