La Corrente del Golfo potrebbe collassare entro pochi decenni con gravi conseguenze per il clima europeo

Agosto 30, 2025 - 07:30
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La Corrente del Golfo potrebbe collassare entro pochi decenni con gravi conseguenze per il clima europeo

Le principali correnti oceaniche si stanno indebolendo più velocemente di quanto si pensasse fino a qualche tempo fa. Compresa la Corrente del Golfo, che trasporta acqua calda dalle coste di fronte al Messico verso l’Europa ed è quindi alla base del clima mite invernale europeo, anche in Paesi del nord che si trovano alle stesse latitudine del ben più freddo Canada.

La Corrente del Golfo, che fa parte dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation, potrebbe collassare insieme all’Amoc già nei prossimi decenni a causa della crisi climatica indotta dalle attività umane: con emissioni di CO2 moderate, raggiungeremo il punto di svolta intorno al 2063. Con emissioni elevate, il collasso potrebbe iniziare anche prima, tra appena 30 anni.

Il dato a dir poco allarmante è contenuto in uno studio realizzato da ricercatori dell’Università di Utrecht e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Geophysical Research: Oceans. Se indagini precedenti avevano escluso un collasso delle correnti oceaniche già entro questo secolo, le analisi condotte dai ricercatori dell’Università di Utrecht con il contributo anche di scienziati del Potsdam Institute for Climate Impact Research dicono altro. Si legge in testa all’articolo pubblicato dal Jgr Oceans: «Un'analisi composta da 25 diversi modelli climatici mostra che l'Amoc potrebbe iniziare a collassare entro il 2063 (dal 2026 al 2095, dal 25° al 57° percentile) in uno scenario di emissioni intermedie, o entro il 2055 (dal 2023 al 2076, dal 25° al 75° percentile) in uno scenario di emissioni elevate. Quando l'Amoc collasserà – scrivono sempre gli scienziati – il clima dell'Europa nord-occidentale cambierà drasticamente e ciò provocherà probabilmente gravi ripercussioni sulla società».

L'arresto dell'Amoc, di cui fa parte la Corrente del Golfo, provocherebbe un drastico calo delle temperature in Europa, nonostante il progressivo avanzamento del riscaldamento globale. Comporterebbe anche una riduzione delle precipitazioni e probabilmente estati ancora più secche di quanto non siano già oggi, con conseguenze devastanti per la salute e anche per l'agricoltura.

Questo studio non è passato inosservato tra i vertici dell’Ue. Il commissario europeo per il clima Wopke Hoekstra ha definito i risultati dello studio un «campanello d'allarme»: «Parte del mio lavoro come commissario consiste nel mettere in evidenza i rischi legati al cambiamento climatico. Cerco sempre di affrontare la questione sulla base di prove, dati e dati scientifici. E la scienza ha parlato, ancora una volta». Hoekstra richiama i dati riportati dall’indagine dell'Università di Utrecht e aggiunge: «C'è la sensazione che il cambiamento climatico sia passato in secondo piano perché siamo troppo occupati ad affrontare altre questioni urgenti. So che i giovani sono frustrati da questo. Anch'io lo sono, in una certa misura. Ma sono anche in politica da abbastanza tempo da sapere che il progresso richiede tempo, che non è lineare e che ci saranno momenti in cui l'attenzione diminuirà. Quindi un grande ringraziamento a questi scienziati per averci dato un altro serio campanello d'allarme sul clima».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia