La strage dei bambini a Gaza, la retata di Milano: due facce di un mondo che non perdona

Lug 20, 2025 - 16:30
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La strage dei bambini a Gaza, la retata di Milano: due facce di un mondo che non perdona

Volevano solo un pezzo di pane quei trentasei bambini uccisi ieri dalle truppe israeliane.

Il palcoscenico è sempre lo stesso, la striscia di Gaza, dove la parola umanità non esiste più. In casa, quei fanciulli non avevano più niente: il vuoto assoluto, nulla da mettere sotto i denti. Così hanno rischiato: sono usciti per un piatto di chissà che cosa, andava bene tutto.

Li hanno massacrati, non torneranno più dai loro genitori, molti dei quali erano nella stessa piazza per strappare una pietanza. Settantasei sono stati raggiunti dalle pallottole nemiche, una carneficina. Fino a quando durerà?

Il segretario di Stato del Vaticano Piero Parolin pronuncia poche parole: “È legittimo dubitare”. A che cosa si riferisce? Alle dichiarazioni  di Netanyhau che aveva voluto telefonare al Papa per scusarsi di quanto era accaduto il giorno prima: una chiesa distrutta, molti feriti, il parroco tra essi.

La strage dei bambini solo uno sbaglio?

La strage dei bambini a Gaza, la retata di Milano: due facce di un mondo che non perdona , nella foto Pietro Parolin
La strage dei bambini a Gaza, la retata di Milano: due facce di un mondo che non perdona – Blitzquotidiano.it (foto ANSA)

“È stato uno sbaglio”, aveva detto al pontefice con voce sommessa. “Lunedì, potremo parlare di tregua”. Bugie? Come altro definirle? Menzogne? Falsità, senza il minimo pudore con il solo scopo di vincere a tutti i costi.

Sergio Mattarella è quasi incredulo: “Questo genere di violenza semina soltanto odio”. Però, niente ferma le bombe, i missili, i droni, le uccisioni a sangue freddo. Si predica la pace, la.invocano tutti, ma la realtà è un’altra.

È quella che viviamo ogni giorno dopo aver letto le notizie che arrivano da quei fronti. Possibile che i grandi della terra (ma anche i piccoli) non  riescano a dire davvero basta e ordinare (ecco il verbo) non solo una tregua?

Le armi debbono cessare di farla da padrone in Medio Oriente come in Ucraina. Se dovesse davvero scoppiare un terzo conflitto mondiale entrerebbe in scena l’atomica e sarebbe davvero la fine del progresso.

Mentre la morte e la distruzione seminano il terrore, c’è invece chi pensa solo ad un avversario che potrebbe complicargli la vita. “Homo homini lupus”, sostenevano i nostri padri latini. È un insegnamento che ha fatto poca scuola se analizziamo i fatti che abbiamo sotto gli occhi.

Indagine a Milano

Nella città più ricca d’Italia, Milano, scoppia uno scandalo che coinvolge il governo della città e altri illustri personaggi. Politica e corruzione vanno a braccetto, affari da miliardi di euro. Ma nel merito non  è giusto entrarci perchè è un compito che spetta alla magistratura. Non si può fare a meno di rilevare che il terremoto -che divide ancora una volta i due poteri dello Stato- è scoppiato con grande fragore. Dai Palazzi si sostiene che i giudici vogliono sostituirsi alla politica; dalla parte avversa si portano alla luce episodi su cui è bene fare chiarezza. 

“Il Parlamento vara le leggi e la magistratura le cancella”.

Molti sono convinti  che è in atto una vendetta contro chi sta portando avanti la legge sulla divisione delle carriere. Meno potere ai Pm, maggiore controllo verso quei giudici che anche da perdenti non rischiano nulla.

La verità è che chi ne fa la spese di questa intricata vicenda è la capitale economica del nostro Paese. Gli indagati sono 74 compreso il sindaco Giuseppe Sala; la procura chiede l’arresto di alcuni papabili compreso un assessore. La Giunta è in bilico, cammina sull’orlo del burrone

e chi mangia politica mattina e sera  ritiene che Giuseppe Sala ha le ore contate. Finirebbe di fare il sindaco già domani pomeriggio se non avesse più la maggioranza in giunta.

A parole sono tutti con lui,in primis Elly Schlein, Nei fatti però, sia pure sottobanco, i contrari diventano sempre di più. Il partito sembra stare dalla parte del sindaco, ma quanta verità c’è in questo atteggiamento? Il Pd è diviso come non mai all’interno e chi gode maggiormente di questa situazione (che in tanti definiscono  pre crisi) è Giuseppe Conte che ha un solo pensiero in testa: diventare lui il vero conduttore della sinistra con Elly a battere in ritirata perché gran parte dei dem non sono con lei.

È cominciato dunque il declino di Giuseppe Sala? Lo sapremo fra poche ore ed è strabiliante vedere  come in politica si possa passare in un attimo dalle stelle alle stalle.  Il sindaco di Milano da uomo di primo piano della sinistra, quindi da eroe, a persona insopportabile. L’amicizia è un sostantivo che ancora esiste in politica?  A sinistra si balbetta dinanzi a questo interrogativo.

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