La terapia CAR-T collegata ad aumentato rischio neoplasie maligne primarie secondarie


In uno studio pubblicato su eClinicalMedicine, un gruppo di ricercatori cinesi ha esaminato il più grande set di dati fino ad oggi analizzando i rischi secondari di cancro dopo la terapia CAR-T.
Ogni anno, migliaia di pazienti in tutto il mondo ricevono la terapia cellulare CAR-T per i tumori del sangue, ottenendo un notevole successo nel trattamento di condizioni precedentemente incurabili.
Tuttavia, le preoccupazioni per le neoplasie primarie secondarie (SPM) a seguito di questo trattamento rivoluzionario hanno spinto l’attenzione delle autorità regolatorie a livello globale.
In uno studio pubblicato su eClinicalMedicine, un gruppo di ricercatori cinesi ha esaminato il più grande set di dati fino ad oggi analizzando i rischi secondari di cancro dopo la terapia CAR-T.
“La terapia CAR-T ha trasformato il panorama del trattamento per i tumori del sangue refrattari, ma dobbiamo comprendere l’intero profilo di sicurezza per ottimizzare la cura del paziente”, spiega il dottor Peng Luo, autore corrispondente del Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale di Zhujiang, Southern Medical University.
“La nostra analisi dei database globali di farmacovigilanza rappresenta l’esame più completo delle neoplasie primarie secondarie dopo la terapia CAR-T, coprendo 607 casi dal 2017 al 2023”.
Il team multidisciplinare di scienziati dello studio ha scoperto che i pazienti sottoposti a terapia CAR-T mostravano un rischio significativamente maggiore di sviluppare tumori secondari, in particolare il linfoma a cellule T e le sindromi mielodisplastiche.
La ricerca ha rivelato un aumento del rischio di linfoma a cellule T di 8,9 volte e un aumento del rischio di sindromi mielodisplastiche di 3,5 volte rispetto ai pazienti che non ricevono la terapia CAR-T.
La cosa più preoccupante era la tempistica: i tumori secondari si sono verificati molto prima nei destinatari di CAR-T, con un’insorgenza mediana di 282 giorni rispetto ai 526 giorni degli altri pazienti.
I ricercatori hanno anche scoperto modelli specifici per età, con pazienti pediatrici e giovani adulti sotto i 40 anni che sperimentano tumori secondari entro soli 35 giorni dal trattamento.
Secondo il Dr. Jian Zhang, autore senior dello studio, questo rappresenta un progresso cruciale nella comprensione della sicurezza della terapia CAR-T.
“Fino ad ora, la nostra conoscenza delle neoplasie primarie secondarie a seguito della terapia CAR-T era limitata a piccoli casi clinici e studi retrospettivi. Il nostro approccio basato su banche dati globali di farmacovigilanza dimostra che un monitoraggio completo della sicurezza è essenziale per tutti i destinatari di CAR-T”.
E aggiunge: “Speriamo che i nostri risultati incoraggino i medici a implementare protocolli di screening personalizzati per le diverse fasce d’età e sostengano il recente mandato della FDA per il monitoraggio permanente di tutti i pazienti CAR-T”.
The post La terapia CAR-T collegata ad aumentato rischio neoplasie maligne primarie secondarie appeared first on Cronache di Scienza.
Qual è la tua reazione?






