L’accento Mackem di Sunderland: identità in voce

Agosto 9, 2025 - 13:30
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L’accento Mackem di Sunderland: identità in voce

L’Inghilterra è un mosaico linguistico che si svela attraverso le sue infinite sfumature dialettali. Tra queste, l’accento Mackem, parlato a Sunderland e dintorni, è uno dei più peculiari e culturalmente connotati del Nord Est. Più “piatto” e diretto rispetto al più noto Geordie, ma altrettanto carico di storia, appartenenza e orgoglio territoriale, il Mackem non è solo un modo di parlare, ma un simbolo identitario che racconta l’evoluzione linguistica di una comunità operaia, marittima e fiera. In questo articolo, esploreremo la genesi dell’accento Mackem, le sue caratteristiche fonetiche, il suo confronto con gli altri accenti nordorientali e il modo in cui continua a rappresentare la voce autentica di una città troppo spesso confusa con la vicina Newcastle.

Origini del termine e storia linguistica del dialetto Mackem

Il termine Mackem ha una storia controversa, ma affascinante. Secondo l’interpretazione più accreditata, deriva da un’espressione in dialetto locale, “we mak ‘em and they tak ‘em”, usata nei cantieri navali di Sunderland per differenziarsi da quelli di Newcastle. I “Mackems” costruivano le navi (mak ‘em), mentre i Geordies le portavano via (tak ‘em). Questo gioco linguistico, a metà tra rivalità calcistica e fierezza professionale, ha finito per sedimentarsi come autodefinizione popolare del parlante di Sunderland. Negli anni, il termine ha assunto anche una forte connotazione identitaria e culturale, rafforzata dalla distanza storica e dialettale rispetto a Newcastle, a soli 20 km di distanza.

L’accento Mackem affonda le sue radici nel patrimonio linguistico dell’inglese del Nord Est, ma presenta influenze particolari dovute alla storia industriale di Sunderland, alla sua vicinanza al mare, e alla sua posizione al confine tra il Northumbrian e il Durham English. Sunderland, anticamente parte della contea di Durham, ha subito forti pressioni linguistiche da parte delle classi lavoratrici del XIX e XX secolo, contribuendo alla formazione di un idioma distintivo, costruito attraverso il lavoro nelle miniere, nei cantieri navali e nelle industrie del carbone e del vetro.

Come molte varietà del Nord Est inglese, anche il Mackem discende dal Northumbrian Old English, una delle quattro principali varianti anglosassoni, ma la sua evoluzione è stata influenzata in modo autonomo rispetto al vicino Geordie. L’orgoglio linguistico si riflette oggi nel fatto che molti residenti di Sunderland si riconoscono prima come Mackem che come inglesi o britannici, e ciò rende il dialetto non solo un codice fonetico, ma una bandiera culturale.

Caratteristiche fonetiche: suoni duri, aspirazione e struttura

L’accento Mackem si distingue per una serie di tratti fonetici che lo rendono immediatamente riconoscibile, soprattutto se confrontato con altri dialetti settentrionali. La prima differenza evidente rispetto al Geordie è una intonazione più piatta, quasi monotona, che conferisce al parlato un ritmo più regolare e meno “musicale”. Questo tratto è il primo segnale che differenzia il Mackem da altri accenti più melodici del Nord.

Dal punto di vista fonetico, molte vocali subiscono una semplificazione o appiattimento. Ad esempio, le parole make e take vengono pronunciate come mak e tak, un elemento così distintivo da diventare parte dell’etimologia del termine stesso. Anche parole come town, brown o clown perdono il dittongo /aʊ/ e assumono una pronuncia più scura e chiusa, simile a /uː/, ma senza la rotondità labiale tipica dei Geordie.

L’aspirazione forte è un altro elemento distintivo. La /t/ intervocalica, che in inglese standard tende a scomparire o ad ammorbidire (flapping), in Mackem è invece esplosiva: butter può diventare bu-TER, con una forte marcatrice glottale che rende il suono secco e deciso. Anche la /k/ è pronunciata con forza, dando un effetto duro e incisivo alle parole.

Altri fenomeni includono l’allungamento delle vocali (es. schoolschoo-ol), la dittongazione di parole brevi (facefay-ace), e la tendenza a mantenere la /l/ chiara, anche in posizione finale, dove altri accenti la velarizzano. Il risultato complessivo è un idioma che suona più diretto, asciutto e pragmatico, coerente con la tradizione operaia e concreta della città.

Inoltre, è presente un certo grado di h-dropping, come nel Cockney o nell’Estuary English, anche se meno marcato. Parole come him diventano ’im, ma solo in contesti informali. Questo fenomeno, sebbene tipico del sud, mostra quanto i dialetti inglesi si contaminino a vicenda anche attraverso i media e la mobilità.

Per un approfondimento linguistico e fonetico su queste differenze, si consiglia la lettura dell’articolo dedicato al Mackem su Wikipedia e alle varietà dell’inglese nel Nord Est.

Mackem vs Geordie: rivalità fonetiche e culturali

L’opposizione tra l’accento Mackem e quello Geordie è da sempre oggetto di confronto, ironia e, talvolta, rivalità accesissima, soprattutto sul fronte calcistico tra Sunderland AFC e Newcastle United. Ma oltre il folklore, le differenze linguistiche tra i due accenti raccontano due identità culturali profondamente distinte, nate da esperienze storiche, economiche e sociali diverse, nonostante la prossimità geografica.

Il Geordie è spesso percepito come più “musicale” e cantilenante, con l’intonazione che sale e scende quasi teatralmente all’interno della frase. Il Mackem, al contrario, è più piatto e diretto, quasi privo di fluttuazioni vocali. La differenza è particolarmente evidente nell’uso delle vocali: mentre i Geordie tendono a allungarle, i Mackem le accorciano e semplificano.

Un’altra distinzione significativa è l’uso del pronome personale “us” al posto di “me” nei Geordie (es. “Give us it” per dire “Give me it”), mentre nel Mackem questo uso è meno comune. Allo stesso modo, parole come “man” usate come interiezione (“Howay, man!”) sono molto più frequenti a Newcastle che a Sunderland, dove prevale un tono più contenuto.

Sul piano lessicale, ci sono poi parole completamente diverse. A Sunderland, per esempio, si usa bairn per “bambino”, ma in un contesto meno marcato rispetto a Newcastle, dove l’uso è quasi quotidiano. E sebbene ci siano sovrapposizioni, il vocabolario Mackem ha anche parole proprie, spesso con origini locali o storiche legate al mondo navale e industriale. La lessicografia di questi dialetti è oggetto di studio da parte di linguisti e glottologi, come riportato nei materiali del British Library Sounds e nel Survey of English Dialects.

È interessante notare come la televisione, i social media e l’aumento della mobilità abbiano progressivamente “ammorbidito” alcune caratteristiche fonetiche estreme, ma l’orgoglio per l’identità linguistica Mackem resta fortissimo, anche tra le giovani generazioni.

Il Mackem oggi: rappresentazioni, media e orgoglio identitario

Negli ultimi vent’anni, l’accento Mackem ha trovato spazio anche fuori dai confini regionali, grazie alla crescente presenza di personaggi pubblici, artisti e comici provenienti da Sunderland. Sebbene meno rappresentato rispetto al Geordie nei media nazionali, il Mackem ha conquistato una propria legittimità culturale, in parte proprio grazie alla rivendicazione delle radici operaie della città.

Artisti come Lauren Laverne, conduttrice radiofonica e televisiva britannica nata a Sunderland, hanno portato con orgoglio l’accento Mackem sui canali mainstream, dimostrando che l’identità linguistica può essere valorizzata anche nel mondo mediatico. Lo stesso vale per alcune figure calcistiche leggendarie come Kevin Phillips, simbolo della squadra di calcio locale, la cui pronuncia ha sempre rappresentato un forte legame con la città.

A livello locale, scuole e centri culturali hanno iniziato a integrare lo studio del dialetto Mackem come parte della memoria storica e linguistica della regione, anche in risposta al rischio di perdita di identità linguistica causato dall’omologazione televisiva. Il progetto Our Dialects e gli archivi orali conservati presso l’University of Sunderland documentano questa varietà e ne promuovono la conservazione.

Anche nei social network, soprattutto su TikTok e Instagram, l’accento Mackem viene sempre più celebrato come simbolo di autenticità. Meme, video umoristici, parodie e lezioni di slang locale sono strumenti di diffusione virale di questa varietà linguistica, spesso caricata di significati ironici ma anche affettivi.

In ambito accademico, l’accento Mackem è oggetto di studio da parte di linguisti come i membri della International Dialects of English Archive (IDEA), che ha raccolto diverse registrazioni autentiche da parlanti della regione. Questi archivi aiutano a conservare la specificità fonetica e a confrontarla con altre varietà inglesi, in un contesto sempre più globalizzato.

Slang, espressioni e modi di dire: il lessico del Mackem

Il cuore pulsante dell’identità Mackem si trova anche nel linguaggio quotidiano, fatto di espressioni idiomatiche, slang locali e modi di dire che creano senso di appartenenza. Molti di questi termini sono poco noti al di fuori del Nord Est e richiedono una conoscenza specifica del contesto per essere compresi appieno.

Tra le parole più rappresentative troviamo:

  • “Gadgie” – usata per indicare un uomo, spesso in modo spregiativo. È comune anche nel Geordie ma con leggere variazioni d’uso.

  • “Netty” – termine che significa “toilette” e che ha origini scozzesi, adottato anche a Sunderland.

  • “Canny” – significa “simpatico” o “carino”, ma anche “bravo” o “intelligente”, in base al contesto.

  • “Howay” – sebbene più tipico del Geordie, viene usato anche dai Mackem, ma in modo più contenuto.

  • “Marra” – significa “compagno” o “amico”, termine tradizionalmente usato tra minatori.

Queste espressioni fanno parte di un repertorio linguistico che non solo trasmette informazioni, ma costruisce comunità. Parlare Mackem è anche un atto sociale, un modo per dichiarare appartenenza, fedeltà e memoria.

Il lessico è così parte integrante della geografia emotiva di Sunderland. Persino la stampa locale come il Sunderland Echopubblica regolarmente rubriche sul linguaggio Mackem, segno di quanto esso resti centrale nella vita della città.

Un’identità sonora da preservare

Nel panorama delle varietà dell’inglese britannico, il Mackem resta una voce fuori dal coro: aspra, orgogliosa, concreta. La sua sopravvivenza oggi è minacciata da diversi fattori: la globalizzazione linguistica, la standardizzazione televisiva, la mobilità sociale. Ma a Sunderland, l’orgoglio per questo accento è più vivo che mai.

In un’epoca in cui molti dialetti scompaiono o vengono ridotti a curiosità folkloristiche, il Mackem continua a essere una lingua viva. È parlato nei pub, negli stadi, nelle case, nei bus, nelle scuole. È un idioma che racconta non solo la geografia di un luogo, ma la storia delle sue persone.

Per i visitatori, imparare qualche parola Mackem può diventare un gesto di rispetto e connessione. Per i residenti, è un segno di resistenza e autenticità. In ogni caso, ascoltare parlare un Mackem è ascoltare Sunderland stessa, con tutto il suo passato industriale, la sua resilienza e la sua unicità.

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Redazione Redazione Eventi e News