L’agenda ambientale di Trump è una (cattiva) scusa per le aziende che non credono nella Sostenibilità

Giugno 9, 2025 - 21:30
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L’agenda ambientale di Trump è una (cattiva) scusa per le aziende che non credono nella Sostenibilità
donald trump

Una scusa, anche debole, per coloro che già prima non credevano nella sostenibilità e negavano gli effetti antropici su ciò che sta accadendo: le politiche ambientali dell’amministrazione Trump sono un significativo passo indietro

Il 2025 si sta rivelando un anno particolarmente difficile per la Sostenibilità ambientale, soprattutto a causa delle politiche adottate dall’amministrazione Trump, che ha implementato gran parte dell’agenda delineata nel documento conservatore Project 2025.

Ma a ben vedere, chi tira dritto e non crede in queste scuse ne avrà ben donde. Perché il Pianeta non aspetta né Trump, né chi non ha ancora invertito la rotta verso la Sostenibilità ambientale ed etica.

Le tappe della politica ambientale di Trump

Ma guardiamo a cosa è successo negli scorsi mesi in casa Trump e valutiamo quanto siano solide le decisioni prese dal presidente degli stati Uniti.

Ritiro dagli accordi climatici internazionali

Il primo giorno del suo secondo mandato, il presidente Trump ha firmato l’Ordine Esecutivo 14162, ritirando nuovamente gli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi e da altri impegni internazionali sul clima.

Questo ha segnato la seconda uscita degli Usa dall’accordo, rendendoli l’unico Paese al mondo a farlo due volte.

Smantellamento delle politiche ambientali

L’amministrazione Usa ha intrapreso oltre 145 azioni per revocare regolamenti ambientali, superando il numero totale di rollback effettuati durante il primo mandato di Trump. Queste azioni includono:

  • revoca degli standard di efficienza energetica per 47 categorie di prodotti, con un aumento previsto delle bollette energetiche del 7% entro il 2035
  • cancellazione di fondi per progetti di energia pulita e giustizia ambientale
  • licenziamento di scienziati e ricercatori, con la soppressione di programmi chiave come il National Climate Assessment
  • da qualche giorno anche Elon Musk non gode più di buoni trattamenti da parte dell’amministrazione di Trump

Promozione dei combustibili fossili

L’amministrazione ha intensificato gli sforzi per espandere l’estrazione di petrolio e gas, in particolare in Alaska, promuovendo progetti come il gasdotto Lng e l’espansione delle trivellazioni nell’Arctic National Wildlife Refuge.

Inoltre, ha accelerato l’approvazione di progetti infrastrutturali legati ai combustibili fossili, riducendo le revisioni ambientali richieste dal National Environmental Policy Act.

Impatto sull’energia pulita

Le incertezze politiche hanno portato alla cancellazione o al rinvio di oltre 14 miliardi di dollari in investimenti in energia pulita, con la perdita di circa 10.000 posti di lavoro nel settore.

Progetti significativi, come la fabbrica di batterie di Kore Power in Arizona e l’investimento di Bosch in celle a combustibile a idrogeno in South Carolina, sono stati annullati.

Riduzione della supervisione scientifica

L’amministrazione ha proposto la riorganizzazione della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), incluso il licenziamento di centinaia di dipendenti, e ha interrotto programmi di monitoraggio ambientale critici.

Inoltre, ha politicizzato la supervisione scientifica, concedendo ai nominati politici il controllo sugli standard scientifici e revocando migliaia di sovvenzioni per la ricerca peer-reviewed.

In conclusione, le politiche ambientali dell’amministrazione Trump nel 2025 rappresentano un significativo passo indietro per la sostenibilità, con potenziali impatti a lungo termine sia a livello nazionale che globale.

La combinazione di deregolamentazione, promozione dei combustibili fossili e riduzione del supporto alla scienza ambientale pone sfide significative agli sforzi per affrontare il cambiamento climatico e promuovere un futuro sostenibile.

Crediti immagine: Depositphotos

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia