Malnate Sostenibile e Lista Bellifemine: acquisto di Monte Morone, si o no?

È notizia di qualche giorno fa che il comune di Malnate ha mosso i primi passi ufficiali per l’acquisto di Monte Morone. Una scelta che in città ha ovviamente fatto parlare perché il colle è senza dubbio un luogo del cuore per la comunità ma anche perché non sarà di facile gestione.
E anche il mondo politico ha avanzato delle domande, come Malnate Sostenibile e la Lista Bellifemine, che hanno scritto un comunicato nel quale espongono domande all’amministrazione e infine chiedendo ai cittadini cosa voterebbero.
Monte Morone sì o Monte Morone no?
Questo è il dilemma.
L’amministrazione ha già deciso e il 29 luglio chiederà il nostro voto in Consiglio comunale. Siamo combattuti.
Molti di noi hanno sviluppato un legame affettivo con questo colle (chiamato Monte perché è tra le “cime” più alte dell’intero territorio comunale), qualcuno ricorda le scampagnate in famiglia e persino le uscite didattiche proprio in occasione del 25 marzo, festa dell’Annunciazione, dove ad aspettarci in cima, oltre alla Madonnina, c’erano i palloncini colorati e le barrette di croccante, dolci frittelle e caramelle!
Ma oggi in qualità di amministratori non si può solo farsi trasportare dal cuore ma siamo chiamati ad esercitare il raziocinio, specialmente perché questa, come tutte le scelte, viene agita in nome di una cittadinanza e CON I SOLDI dei cittadini. Non è una compravendita tra privati.
A questo punto sorgono però una serie di domande:
1) è davvero la volontà della maggioranza dei cittadini?
2) A cosa dovremo rinunciare per dirottare più di 2 milioni per l’acquisto di questo bene?
3) e quanto ci costerà in futuro in termini di manutenzione ordinaria, straordinaria e del verde?
4) cosa si vuole realizzare in questa proprietà?
5) quali e quante opere (e soldi) saranno necessari per realizzare ciò che si vorrà?
6) sarà fruibile liberamente ai cittadini malnatesi? Solo qualche giorno all’anno?
7) Ovviamente il verde pubblico ha enormi benefici in termini di salute pubblica e ambientale ma anche molti costi: è necessario che diventi proprietà del comune per salvaguardarlo? Oppure si tratta di un’area già sottoposta a vincoli??
Per poter ponderare vantaggi e svantaggi sarebbe opportuno che l’amministrazione PD & C. fornisse qualche numero oltre alla semplice dichiarazione di intenti. Perché questo impegno economico non riguarda solo il PD o la sindaca Cannito che desidera legare il suo nome alla storia di questo luogo, ma riguarda l’intera cittadinanza di oggi e soprattutto quella di domani che dovrà sostenere i costi di gestione e vedrà probabilmente sottrarsi risorse in altri capitoli di spesa.
Voi cosa votereste in consiglio? Si, no, astensione?
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