Manovra, Macrì (Genova Inclusiva): “23 ricorsi per i diritti delle persone con disabilità”

Dicembre 22, 2025 - 16:35
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Manovra, Macrì (Genova Inclusiva): “23 ricorsi per i diritti delle persone con disabilità”
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Liguria. Riceviamo e pubblichiamo da Marco Macrì, portavoce di Genova Inclusiva, realtà che si batte per i diritti delle persone con disabilità.

In relazione alla manovra di bilancio e alle ripetute dichiarazioni ufficiali secondo cui «non vi sarebbero tagli ai danni delle persone con disabilità», si ritiene necessario fare chiarezza, andando oltre la propaganda e verificando i fatti. Pur in assenza di tagli espliciti e formalmente dichiarati, la manovra presenta una riduzione indiretta ma sostanziale delle risorse destinate ai servizi essenziali: minori trasferimenti ai Comuni, fondi sociali non adeguati all’aumento dei bisogni, compressione dei servizi territoriali, assistenza domiciliare indebolita e progressiva erosione delle detrazioni fiscali.

Il risultato concreto è che i diritti delle persone con disabilità restano tutelati sulla carta, ma fortemente compromessi nella loro effettiva esigibilità. Proprio per questo motivo sono stati depositati preventivamente, via PEC, 23 ricorsi alla Corte dei Conti, uno per ciascuna Regione, oltre a specifici esposti alla Corte dei Conti nazionale. Tali ricorsi mirano a verificare se, nei bilanci regionali e nel bilancio dello Stato, siano stati rispettati il principio del buon senso amministrativo, la regola del buon padre di famiglia e tutte le norme costituzionali, finanziarie e contabili poste a tutela dei diritti dei cittadini italiani con disabilità. Si tratta di un’azione di controllo e garanzia, non ideologica, finalizzata ad accertare se le scelte di bilancio siano compatibili con gli obblighi costituzionali dello Stato e delle Regioni.

Alla luce di precedenti noti si pone inoltre una questione politica rilevante: nel 2022, di fronte alle criticità sulle cure per i bambini con disabilità, l’attuale Presidente del Consiglio dichiarò pubblicamente, quando le venne fermato il comizio: «Non ne so niente, mi informo». Successivamente, in Liguria, a seguito delle proteste e delle iniziative formali intraprese, il Presidente Toti cedette la delega alla sanità all’assessore Gratarola, anche sotto la spinta del partito oggi alla guida del Governo. Ci si chiede quindi se anche questa volta, di fronte alle criticità del bilancio nazionale, si assisterà a una presa di responsabilità politica oppure a un nuovo scaricabarile istituzionale, eventualmente attribuendo le scelte esclusivamente al Ministero dell’Economia.

L’esperienza ligure dimostra che, quando l’attenzione pubblica e il controllo istituzionale si attivano, i risultati possono arrivare. L’auspicio è che anche gli esposti presentati a livello regionale e nazionale possano produrre effetti concreti, ristabilendo il rispetto dei diritti delle persone con disabilità. I bilanci pubblici non sono strumenti neutri: sono atti politici che riflettono priorità, responsabilità e scelte precise. I diritti delle persone con disabilità non possono essere considerati una variabile residuale, ma rappresentano un obbligo costituzionale inderogabile. Ora non parlino le dichiarazioni, ma i conti”.

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Redazione Redazione Eventi e News