Mercoledì della settimana della Domenica che precede il martirio di san Giovanni il Precursore
ALL’INGRESSO
Come ulivo verdeggiante nella casa del Signore,
mi abbandono alla fedeltà di Dio ora e sempre.
Spero nel tuo nome, perché è buono,
davanti ai tuoi fedeli.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, consolatore degli afflitti, che hai esaudito le pie lacrime di santa Monica con la conversione del figlio Agostino, concedi a noi tuoi fedeli, sorretti dalla loro comune preghiera, di sentire viva contrizione dei nostri peccati e di gustare la dolcezza del tuo perdono. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA 2Mac 6, 1-17a
Lettura del secondo libro dei Maccabei
In quei giorni. Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle leggi dei padri e a non governarsi più secondo le leggi di Dio, e inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizìm a Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo. Grave e intollerabile per tutti era il dilagare del male. Il tempio infatti era pieno delle dissolutezze e delle gozzoviglie dei pagani, che si divertivano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne, introducendovi pratiche sconvenienti. L’altare era colmo di cose detestabili, vietate dalle leggi. Non era più possibile né osservare il sabato né celebrare le feste dei padri né semplicemente dichiarare di essere giudeo. Si era trascinati con aspra violenza ogni mese, nel giorno natalizio del re, ad assistere al sacrificio e, quando giungevano le feste dionisiache, si era costretti a sfilare in onore di Diòniso coronati di edera. Su istigazione dei cittadini di Tolemàide, fu poi emanato un decreto per le vicine città ellenistiche, perché anch’esse seguissero le stesse disposizioni contro i Giudei, li costringessero a mangiare le carni dei sacrifici e mettessero a morte quanti non accettavano di aderire alle usanze greche. Si poteva allora capire quale tribolazione incombesse. Furono denunciate, per esempio, due donne che avevano circonciso i figli: appesero i bambini alle loro mammelle, e dopo averle condotte in giro pubblicamente per la città, le precipitarono dalle mura. Altri che si erano raccolti insieme nelle vicine caverne per celebrare il sabato, denunciati a Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano riluttanza a difendersi per il rispetto di quel giorno santissimo. Io prego coloro che avranno in mano questo libro di non turbarsi per queste disgrazie e di pensare che i castighi non vengono per la distruzione, ma per la correzione del nostro popolo. Quindi è veramente segno di grande benevolenza il fatto che agli empi non è data libertà per molto tempo, ma subito incappano nei castighi. Poiché il Signore non si propone di agire con noi come fa con le altre nazioni, attendendo pazientemente il tempo di punirle, quando siano giunte al colmo dei loro peccati; e questo per non doverci punire alla fine, quando fossimo giunti all’estremo delle nostre colpe. Perciò egli non ci toglie mai la sua misericordia, ma, correggendoci con le sventure, non abbandona il suo popolo. Ciò sia detto da noi solo per ricordare questa verità.
SALMO Sal 78 (79)
Risveglia la tua potenza, Signore,
e vieni in nostro aiuto.
O Dio, nella tua eredità sono entrate le genti:
hanno profanato il tuo santo tempio,
hanno ridotto Gerusalemme in macerie.
Siamo divenuti il disprezzo dei nostri vicini,
lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno. R
Riversa il tuo sdegno sulle genti che non ti riconoscono
e sui regni che non invocano il tuo nome,
perché hanno divorato Giacobbe,
hanno devastato la sua dimora. R
Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri! R
Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome. R
VANGELO Lc 7, 24b-27
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”».
DOPO IL VANGELO
Alzerò le mani ai tuoi precetti che amo,
mediterò le tue leggi.
Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,
in essi è la mia ricompensa per sempre.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Donaci, o Padre, lo spirito di sapienza e di amore, che ha guidato santa Monica nell’aspro cammino della vita, e fa’ che ti serviamo con lo stesso umile impegno di fede e di opere.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli, o Dio, questo sacrificio, espressione della nostra fede, e donaci un’esperienza viva del mistero che celebriamo nella gioiosa memoria di santa Monica.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Cristo Signore nostro amò la sua Chiesa di amore ineffabile e per lei si sacrificò fino alla morte. Da questa divina dedizione che ci ha redento l’amore tra i coniugi ha ricevuto un fondamento nuovo e un modello sublime. La vocazione alla famiglia fu accolta con animo generoso da santa Monica, che scelse di seguirla nella carità e nella fede e di farne la propria strada alla perfezione cristiana, divenendo per molti guida ed esempio di vita secondo il Vangelo. Ora si allieta di te, o Padre, autore di tutti i suoi doni, e riconoscente ti loda con tutti i beati.
E noi dalla terra uniamo la nostra umile voce a quella dei cittadini del cielo, elevando l’inno di gloria: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
ALLA COMUNIONE
Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio,
ed egli in lui;
e da questo conosciamo che dimora in noi:
dallo Spirito che ci ha dato.
DOPO LA COMUNIONE
O Padre, che ci hai invitato al banchetto nella tua casa, fa’ che la partecipazione a questa mensa divina e il ricordo di santa Monica ci rendano più vicini ai fratelli nell’amore operoso.
Per Cristo nostro Signore. Amen
Qual è la tua reazione?






