Nanoparticelle per la prevenzione dell’artrite reumatoide e controllo delle riacutizzazione

Agosto 12, 2025 - 11:00
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Nanoparticelle per la prevenzione dell’artrite reumatoide e controllo delle riacutizzazione

I ricercatori hanno sviluppato nanoparticelle che potrebbero rallentare la progressione della malattia e ridurre la gravità delle riacutizzazione, sulla base dei risultati di test con sangue umano e modelli di topi con malattia simile all’artrite reumatoide.

 

 

Essendo una condizione cronica, l’artrite reumatoide (AR) non può essere curata, quindi il trattamento si concentra sulla gestione della malattia e sul controllo della sua progressione.

Sebbene i trattamenti attuali aiutino a controllare i sintomi dell’artrite reumatoide nella maggior parte delle persone, non possono prevenire l’insorgenza di artrite reumatoide o riacutizzazioni dolorose.

Ora, i ricercatori, come pubblicato su ACS Central Science, hanno sviluppato nanoparticelle che potrebbero rallentare la progressione della malattia e ridurre la gravità delle riacutizzazione, sulla base dei risultati di test con sangue umano e modelli di topi con malattia simile all’artrite reumatoide.

Per una persona con diagnosi di artrite reumatoide, il sistema immunitario attacca il tessuto che compone le articolazioni, causando infiammazione, gonfiore e dolore.

Tuttavia, con il progredire della malattia, possono verificarsi gravi danni alla cartilagine e alle ossa se non controllati.

I farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD) come l’abatacept riducono l’attività della malattia e rallentano la progressione dei sintomi, ma la maggior parte delle persone che assumono DMARD continua a manifestare riacutizzazioni dei sintomi.

E per le persone con pre-AR, che hanno livelli rilevabili di autoanticorpi per l’artrite reumatoide ma non hanno sintomi, non ci sono trattamenti approvati per prevenire l’insorgenza della malattia.

In una precedente ricerca pubblicata su ACS Nano, un team di ricerca guidato da Nisarg Shah e Nunzio Bottini ha riferito che le nanoparticelle cariche di calcitriolo, denominate CLNP, aiutano a regolare le risposte immunitarie e a ridurre l’infiammazione per le malattie autoimmuni nelle articolazioni.

Le nanoparticelle erano costituite da un polimero contenente calcitriolo, la forma attiva della vitamina D3.

Inoltre, i ricercatori hanno attaccato un piccolo frammento proteico al CLNP. Il frammento è derivato dall’aggrecano (Agg), una proteina nelle articolazioni che il sistema immunitario può erroneamente attaccare nell’artrite reumatoide.

Per ampliare il loro lavoro precedente, i ricercatori volevano vedere se le nanoparticelle modificate potevano trattare i brillamenti dell’artrite reumatoide e la pre-artrite reumatoide.

In primo luogo, i ricercatori hanno migliorato la formulazione delle nanoparticelle, concentrandosi sulle dimensioni e sulla stabilità. Ciò ha contribuito a garantire che le nanoparticelle fossero prive di contaminanti e potessero essere congelate per un mese senza alcun danno.

I ricercatori hanno poi confermato che le nanoparticelle regolano l’attività delle cellule dendritiche, un tipo di cellula immunitaria responsabile dell’avvio dell’infiammazione e delle riacutizzazioni nell’artrite reumatoide.

Per testare l’efficacia delle nanoparticelle, i ricercatori hanno prelevato campioni di sangue da persone con e senza artrite reumatoide e hanno trattato i campioni con Agg-CLNP.

L’agg-CLNP ha ridotto l’attività delle cellule dendritiche che, a sua volta, ha ridotto la risposta immunitaria della cellula. Sopprimendo la risposta immunitaria, l’Agg-CLNP potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide come infiammazione e gonfiore.

I ricercatori hanno anche testato Agg-CLNP in un modello murino per l’artrite reumatoide.

L’agg-CLNP ha ritardato l’infiammazione e il gonfiore quando somministrato come trattamento preventivo, ma ha avuto scarso effetto quando somministrato dopo l’insorgenza dell’artrite reumatoide. In uno studio successivo, quando i ricercatori hanno somministrato sia abatacept che Agg-CLNP ai topi, la combinazione ha ritardato l’insorgenza della malattia e ridotto l’infiammazione articolare, il gonfiore e il danno osseo.

Ulteriori test sui topi hanno anche dimostrato che l’Agg-CLNP ha ridotto la futura gravità della riacutizzazione dell’artrite reumatoide quando somministrato dopo il trattamento con corticosteroidi, che viene spesso utilizzato per fornire sollievo sintomatico.

I ricercatori affermano che questi risultati evidenziano l’Agg-CLNP come potenziale terapia per affrontare le attuali limitazioni nei trattamenti per l’artrite reumatoide.

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Redazione Redazione Eventi e News